Milano, 1 dicembre 2025 – Piazza Affari ha iniziato la settimana in rosso. Questa mattina, lunedì 1 dicembre, l’indice Ftse Mib ha perso lo 0,44%, chiudendo a 43.168 punti. Un segnale chiaro della prudenza degli investitori, ancora in attesa di indicazioni precise dalle banche centrali e dei dati economici in arrivo nei prossimi giorni.
Ftse Mib in calo: cosa c’è dietro il ribasso
Gli operatori di Borsa Italiana confermano un clima di attesa. “Gli investitori vogliono capire bene cosa decideranno la Federal Reserve e la Banca Centrale Europea”, ha detto un analista di una banca d’affari milanese, contattato poco dopo l’apertura. Il calo dello 0,44% non sorprende chi segue i mercati da vicino: questa settimana sarà piena di appuntamenti importanti, a cominciare dai dati sull’inflazione in Europa e negli Stati Uniti.
Sul listino principale, i movimenti sono stati contrastanti. Le banche come Intesa Sanpaolo e Unicredit hanno aperto in flessione, mentre Eni e Stellantis hanno mostrato una certa resistenza nei primi scambi. “Il settore bancario risente delle aspettative su possibili tagli dei tassi nel 2026”, ha aggiunto l’analista, sottolineando che la volatilità resta alta.
Mercati europei in rosso, attesa per la Fed
Il calo di Piazza Affari si inserisce in un quadro europeo simile: anche le altre borse hanno cominciato la seduta in negativo. A Francoforte il Dax ha perso lo 0,3%, a Parigi il Cac 0,2%. Londra si è mossa poco sotto la parità. Tutti gli occhi sono puntati sulle prossime mosse della Fed, che secondo le ultime voci potrebbe lasciare i tassi fermi fino alla primavera del 2026.
“Venerdì usciranno i dati sull’occupazione americana, sarà il vero banco di prova”, ha spiegato un trader di Piazza Affari, incontrato davanti a Palazzo Mezzanotte poco dopo le 9.30. “Solo allora sapremo se il rallentamento dell’economia Usa è reale o solo un passaggio temporaneo”. Intanto, prevale la cautela sulle scommesse più rischiose.
Volatilità e prudenza: cosa aspettarsi
A Milano non nascondono una certa tensione per la possibile volatilità delle prossime settimane. “Siamo in un momento di passaggio”, ha detto un gestore di fondi presente in sala contrattazioni. “I volumi sono bassi e basta poco per far muovere gli indici”. Le prime previsioni raccolte indicano che dicembre potrebbe essere più agitato rispetto agli anni scorsi.
Tra i titoli più scambiati nelle prime ore spiccano Enel, Generali e Leonardo. Qualcuno ha preferito ridurre l’esposizione sui titoli più vulnerabili ai rischi geopolitici, altri hanno puntato su società più difensive. “Il clima è incerto”, ha ammesso un broker, “ma chi saprà muoversi con prudenza troverà occasioni”.
Dati economici sul tavolo, strategie in bilico
Gli investitori guardano con attenzione ai dati economici in arrivo. Particolare interesse per l’inflazione nell’area euro e per le nuove stime sulla crescita italiana nel 2026. Alcuni istituti prevedono un Pil italiano in crescita dello 0,8%, ma molto dipenderà da come si muoverà il quadro internazionale.
“Le banche centrali cercano di tenere a bada l’inflazione senza frenare troppo la crescita”, ha spiegato un economista della Bocconi intervistato da alanews.it. “Per ora il mercato resta in attesa, perché ogni dato può cambiare rapidamente tutto”.
Piazza Affari sotto la lente
In attesa di segnali più chiari, Piazza Affari resta sotto la lente degli investitori internazionali. La seduta di oggi potrebbe essere solo l’inizio di una settimana intensa. Gli operatori si preparano a reagire in fretta alle notizie che arriveranno da Francoforte e Washington. Ma, come spesso succede in queste fasi, la parola d’ordine è una sola: prudenza.
