Milano, 1 dicembre 2025 – Partenza in rosso per Mps a Piazza Affari, con il titolo della banca senese che ha perso il 3,2% a 7,9 euro nelle prime battute della seduta. L’avvio è stato segnato da una forte pressione di vendita, alimentata dalle ultime novità sull’inchiesta che riguarda la scalata a Mediobanca, un’indagine che coinvolge alcuni nomi di spicco del mondo finanziario italiano.
Inchiesta Mediobanca: il mercato reagisce con nervosismo
Negli ultimi aggiornamenti si è appreso che l’amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena, Luigi Lovaglio, il presidente di Delfin, Francesco Milleri, e l’imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone sono indagati per manipolazione di mercato e ostacolo all’attività di vigilanza. Le voci sull’inchiesta, trapelate già dalla serata di ieri, hanno subito messo sotto pressione gli operatori. “L’atmosfera in sala è tesa”, ha raccontato un trader milanese poco dopo le 9.30, mentre il titolo Mps restava in calo costante.
I retroscena dell’inchiesta e chi è coinvolto
La Procura di Milano guida l’indagine che si concentra sulle operazioni con cui alcuni grandi azionisti avrebbero cercato di consolidare la loro posizione in Mediobanca. Gli inquirenti sospettano che siano state messe in campo manovre per condizionare il mercato e ostacolare i controlli. Fonti vicine agli accertamenti precisano che le indagini sono ancora aperte e che nelle prossime settimane potrebbero emergere nuovi sviluppi. “Stiamo cercando di fare chiarezza su ogni punto”, ha detto un rappresentante della magistratura, lasciando intendere che il caso potrebbe allargarsi.
Mps in calo, Ftse Mib sotto pressione
Gli investitori non hanno perso tempo: Mps ha toccato i minimi di giornata nei primi scambi, finendo in fondo al Ftse Mib. È il terzo giorno consecutivo di ribassi per la banca senese, che già da qualche giorno mostrava segnali di cedimento. “Il mercato teme effetti negativi sulla governance e sull’immagine dell’istituto”, ha spiegato un analista contattato da alanews.it. A metà mattina il titolo oscillava fra 7,85 e 7,92 euro, con volumi sopra la media settimanale.
Un settore bancario sotto pressione
Il caso si inserisce in un momento già complicato per il sistema bancario italiano, alle prese con mercati agitati e l’incertezza sulle mosse della Banca Centrale Europea. Gli operatori seguono con attenzione i prossimi sviluppi della politica monetaria, mentre il caso Mps rischia di aggiungere nuovi grattacapi. “Serve chiarezza in fretta”, ha commentato un gestore di fondi lombardo, ricordando come la fiducia degli investitori sia un fattore decisivo in questa fase.
Silenzio dalle parti coinvolte
Al momento né Mps né i diretti interessati hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’inchiesta. Fonti vicine alla banca indicano che è attesa una nota nelle prossime ore per fare chiarezza e cercare di calmare i mercati. Intanto, la Consob segue con attenzione l’evolversi della situazione, pronta a intervenire se dovessero emergere elementi importanti per la tutela degli investitori.
Mediobanca e il sistema finanziario sotto la lente
Anche il titolo Mediobanca ha registrato qualche oscillazione nella prima parte della giornata, seppure più contenuta rispetto a Mps. Gli esperti sottolineano come la vicenda abbia riportato al centro il tema della trasparenza e della vigilanza nel mondo finanziario italiano. “Non si tratta solo di singoli nomi – ha osservato un docente di Economia dell’Università Bocconi – ma della credibilità dell’intero settore”.
La giornata prosegue all’insegna dell’incertezza. Tutti gli occhi restano puntati su Piazza Affari e sulle mosse delle autorità chiamate a fare luce sulla vicenda.
