Milano, 1 dicembre 2025 – Sono oltre 4,6 milioni gli stranieri, sia comunitari che extra-comunitari, presenti nelle banche dati dell’Inps nel 2024. Il dato, diffuso dall’Osservatorio sugli stranieri dell’istituto, racconta una realtà ormai consolidata nel tessuto sociale ed economico italiano: la presenza straniera resta un pilastro soprattutto nel mondo del lavoro, con numeri che mostrano un coinvolgimento diffuso e spesso indispensabile.
Stranieri in Italia: i numeri dell’Inps
Dal report emerge che sono 3.980.609 i lavoratori stranieri attivi, pari all’86,3% del totale. A questi si aggiungono 378.645 pensionati (8,2%) e 252.013 persone che ricevono prestazioni di sostegno al reddito – come disoccupazione o mobilità – per il 5,5%. Numeri che, come spiegano all’Inps, “disegnano una popolazione variegata ma ben inserita nel sistema produttivo del Paese”.
Le comunità più numerose: la Romania guida la classifica
La comunità rumena resta la più grande: sono 697mila i cittadini dalla Romania registrati, il 15,1% del totale stranieri. Dietro, l’Albania con quasi 446mila persone (9,7%), il Marocco (366mila, 7,9%), la Cina (229mila, 5%) e l’Ucraina (225mila, 4,9%). “Sono presenze ormai ben radicate”, commenta un funzionario dell’Osservatorio, “spesso con storie di migrazione che durano da anni e famiglie stabilizzate”.
Dove vivono e lavorano: il Nord fa la parte del leone
La mappa degli stranieri mostra una netta concentrazione al Nord: il 61,8% risiede o lavora nelle regioni settentrionali. Il Centro raccoglie il 23,1%, mentre il Mezzogiorno arriva al 15,1%. Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna guidano la classifica. “Sono soprattutto lavoro industriale e servizi a trainare la domanda di manodopera straniera”, spiega un sindacalista milanese.
Lavoro e salari: il quadro settore per settore
La maggior parte degli stranieri lavora come dipendente nel settore privato: circa 3,5 milioni, con il 58,3% uomini. La retribuzione media annua si aggira intorno ai 16.700 euro, ma le differenze tra settori sono evidenti.
Nel dettaglio, 2,7 milioni sono occupati fuori dall’agricoltura – dove la quota maschile sale al 65,1% – con una media salariale di circa 18.800 euro all’anno. Nel settore agricolo lavorano invece circa 314mila persone, per il 75,4% uomini; qui la media scende a 9.700 euro. Quasi 500mila stranieri sono impiegati come lavoratori domestici – colf e badanti – con una prevalenza femminile molto alta (solo l’11% sono uomini) e una paga media di circa 9.800 euro.
Pensionati e aiuti al reddito
Non c’è solo il lavoro: nelle banche dati Inps ci sono anche quasi 380mila pensionati stranieri. Gran parte sono persone che hanno accumulato contributi in Italia dopo anni di attività in diversi settori. A questi si sommano oltre 250mila percettori di sostegni al reddito, segno che anche tra gli stranieri restano aperte le sfide legate alla crisi del lavoro e ai cambiamenti occupazionali.
Un fenomeno che cambia l’Italia
“Questi numeri”, osserva un analista Inps contattato da alanews.it, “confermano quanto gli stranieri siano una parte fondamentale dell’economia italiana”. Ma dietro le cifre ci sono storie di vite: famiglie arrivate da lontano che oggi vivono tra Torino e Napoli, operai che ogni mattina timbrano il cartellino a Brescia o Piacenza, donne ucraine che assistono anziani a Roma o Firenze.
Solo così si capisce davvero l’importanza di un fenomeno che non è più emergenza, ma parte della vita di tutti i giorni. Un’Italia che cambia volto, nei numeri e nelle persone che la abitano.
