Roma, 1 dicembre 2025 – Benedetta Porcaroli, reduce dal premio come miglior interpretazione femminile nella sezione Orizzonti all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, ha raccontato oggi il suo cammino personale e artistico durante la conferenza stampa di presentazione di “Il rapimento di Arabella”, il nuovo film di Carolina Cavalli. Il lungometraggio, prodotto da Elsinore Film, The Apartment (Fremantle) e Piperfilm in collaborazione con Tenderstories, arriverà nelle sale italiane giovedì 4 dicembre, distribuito da Piperfilm.
Crescere fuori dalla comfort zone
“Sto cercando piano piano di crescere, di allontanarmi da quelle cose che mi fanno sentire al sicuro, da quelle abitudini automatiche”, ha confessato Porcaroli ai giornalisti riuniti a Roma. A 27 anni, l’attrice ha spiegato di essere attratta da progetti che la mettano davvero alla prova: “Mi piace lavorare con registi che riescano a tirar fuori parti di me che nemmeno sapevo di avere, che mi facciano fare quella fatica necessaria. Cerco di staccarmi un po’ da me stessa”. Un percorso fatto di scelte coraggiose, lontane dalla comodità di ruoli già collaudati.
Tra grottesco e ironia: il film
“Il rapimento di Arabella” è un road movie particolare, ambientato in un mondo immaginario dove il confine tra realtà e assurdo si sfuma. Al centro c’è Holly, interpretata da Porcaroli: una ragazza di ventotto anni che, in crisi esistenziale, rapisce una bambina (Lucrezia Guglielmino), convinta che sia la sua versione da piccola. In realtà, la piccola Arabella sta scappando dal padre (Chris Pine), mentre la polizia – con l’agente interpretato da Marco Bonadei – è sulle sue tracce.
La regista e sceneggiatrice Carolina Cavalli ha spiegato così il personaggio principale: “Ho sempre immaginato una ragazza che non ama chi è diventata da adulta, né il fatto di esserlo. Così comincia a cercare una via d’uscita, e in questa storia ne trova una un po’ strana”. Un racconto che mescola toni brillanti e grotteschi, ma senza rinunciare a una riflessione più profonda sulla crescita.
Crescere senza perdere se stessi
Porcaroli ha parlato del sottile confine tra maturità e fedeltà alla propria infanzia: “Tutti, in un modo o nell’altro, cercano di sfuggire all’idea di crescere. Io credo lo faccia in modo inconscio, perché voglio restare fedele alla mia bambina interiore. Nel mio lavoro è fondamentale non soffocarla, ma ricordarmi sempre la promessa che le ho fatto”. Parole che raccontano la tensione tra il desiderio di cambiare e la paura di perdere qualcosa di importante lungo la strada.
Il rapporto con il tempo che scorre, ha aggiunto l’attrice, è complicato per tutti: “Sembra che abbiamo tanto tempo, ma spesso non sappiamo come usarlo”, ha detto con un sorriso a metà tra il serio e il leggero. “Non credo che si muoia davvero, tutto sembra troppo perfetto per finire così. Magari ci rivedremo tutti altrove”.
Dal Lido alle sale italiane: l’attesa cresce
Dopo il successo al Lido – dove la sua interpretazione ha toccato il pubblico tra applausi e qualche lacrima – Porcaroli si prepara a incontrare il pubblico in sala. Le copie del film sono già in distribuzione e le prime proiezioni sono previste per giovedì prossimo. La produzione, affidata a realtà solide come Elsinore Film e The Apartment, punta su una storia fuori dal comune, che parla ai giovani adulti ma anche a chi si interroga sul senso di diventare grandi.
Nel foyer del cinema Quattro Fontane a Roma, qualche spettatore si è già soffermato davanti alla locandina. “Sono curiosa di vedere come una storia così surreale possa raccontare qualcosa di vero su tutti noi”, ha detto Marta, studentessa universitaria. Forse è proprio questa la forza del film: raccontare il disagio della crescita senza moralismi, lasciando spazio al dubbio e a un po’ di ironia.
“Il rapimento di Arabella” sarà in oltre cinquanta sale italiane dal 4 dicembre. L’attesa cresce, anche grazie al passaparola sui social, mentre Porcaroli conferma il suo ruolo di attrice capace di sorprendere e mettersi sempre in gioco.
