Un omicidio per una scarpa: ergastolo confermato in appello

Un omicidio per una scarpa: ergastolo confermato in appello

Un omicidio per una scarpa: ergastolo confermato in appello

Matteo Rigamonti

Dicembre 1, 2025

Napoli, 1 dicembre 2025 – La Corte di Assise di Appello di Napoli ha confermato oggi pomeriggio la condanna all’ergastolo per Francesco Pio Valda, ritenuto responsabile dell’omicidio di Francesco Pio Maimone, ucciso nella notte tra il 19 e il 20 marzo 2023 sul lungomare della città. Tutto sarebbe nato da una lite per un paio di scarpe sporche: un dettaglio apparentemente insignificante che ha cambiato per sempre la vita di due famiglie napoletane.

Sentenza confermata, ergastolo per Valda

La decisione è arrivata poco dopo le 15.30, in un’aula piena e silenziosa. I genitori di Francesco Pio, Antonio e Tina Maimone, erano in tribunale. Hanno ascoltato la sentenza con le mani strette e gli occhi lucidi. “Non ci ridarà nostro figlio, ma almeno giustizia è stata fatta”, ha detto la madre, cercando di trattenere le lacrime. La Corte ha confermato la condanna di primo grado: Valda dovrà scontare l’ergastolo per aver sparato e ucciso Maimone, colpito al petto al termine di una lite che sembrava banale, ma è finita in tragedia.

Confermate anche le altre condanne, qualche riduzione

Oltre a Valda, la Corte ha mantenuto le condanne per Pasquale Saiz, Giuseppina Niglio e Alessandra Clemente. Saiz dovrà scontare quattro anni. Niglio, nonna di Valda, è stata condannata a quattro anni e sei mesi. Per Clemente, cugina dell’imputato principale, la pena resta di due anni e sei mesi. Tutti erano accusati a vario titolo di favoreggiamento e false dichiarazioni.

Diversa la sorte di Salvatore Mancini: per lui la Corte ha tolto l’aggravante mafiosa, riducendo la pena a due anni e sei mesi. In primo grado era stato condannato a quattro anni con l’aggravante camorristica. “Accogliamo con sollievo questa decisione”, ha detto il suo avvocato, sottolineando come la posizione di Mancini fosse marginale rispetto ai fatti principali.

Un delitto nato da una lite per una scarpa sporca

Secondo le indagini della Procura di Napoli, tutto è partito da una discussione banale: una scarpa sporcata durante una serata sul lungomare. Un alterco tra ragazzi che è rapidamente degenerato in sparatoria. Valda avrebbe estratto la pistola e sparato: uno dei colpi ha colpito Maimone al petto. Il ragazzo è morto poco dopo essere arrivato all’ospedale Vecchio Pellegrini. “Una tragedia che si poteva evitare”, ha commentato uno degli avvocati della famiglia Maimone.

Famiglie e città col fiato sospeso

All’uscita dall’aula, i genitori di Francesco Pio sono stati abbracciati da amici e parenti. Qualcuno ha lasciato un mazzo di fiori davanti al Tribunale. “Non c’è vittoria in queste storie”, ha detto un conoscente, “ma almeno oggi è stata riconosciuta la verità”. In città la notizia ha fatto presto il giro: sui social molti hanno espresso solidarietà alla famiglia, ricordando il ragazzo con foto e messaggi.

Sentenza, motivazioni attese a breve

Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni. Gli avvocati degli imputati hanno già annunciato ricorso in Cassazione. “Ci sono ancora punti da chiarire”, ha detto uno dei difensori di Valda. La Procura, invece, si è detta soddisfatta per il risultato del processo d’appello.

Intanto, in via Caracciolo – dove tutto è cominciato quella notte – resta un piccolo altarino improvvisato: una foto di Francesco Pio Maimone, qualche candela spenta dal vento e un biglietto scritto a mano. Un ricordo silenzioso che racconta meglio di ogni parola il dolore di una vita spezzata per un motivo che nessuno riesce davvero a capire.