Verona, 2 dicembre 2025 – Agsm Aim ha annunciato oggi l’allargamento della certificazione Uni/pdr 125:2022 sulla parità di genere anche alle controllate Agsm Aim Energia e Agsm Aim Smart Solutions. È un passo avanti importante nella valorizzazione delle persone e nella costruzione di una cultura aziendale più giusta. La notizia è arrivata dalla sede centrale di via Campo Marzo, dove si è sottolineato come questa scelta rientri negli obiettivi del piano industriale 2025-2030, che mette le persone al centro di tutto.
La certificazione si allarga: avanti con l’inclusione
La certificazione Uni/pdr 125:2022, ottenuta lo scorso anno dalla capogruppo, è un riconoscimento nazionale che promuove la parità di genere sul posto di lavoro. L’estensione alle due società controllate arriva dopo un lavoro che dura da mesi, con il coinvolgimento di team interni, consulenti esterni e rappresentanti sindacali. “Non è un traguardo, ma una tappa di un cammino che stiamo costruendo giorno dopo giorno”, ha detto il presidente Federico Testa durante l’incontro con i giornalisti.
Il gruppo ha adottato un sistema di gestione che vuole assicurare coerenza nelle politiche di diversity, equity & inclusion. In pratica, significa seguire procedure condivise, avere obiettivi comuni e controllare costantemente i risultati. “La parità di genere migliora la qualità del lavoro e aiuta ad attrarre talenti”, ha aggiunto Testa, sottolineando che questa certificazione risponde anche alle esigenze di un mondo del lavoro e una società in continuo cambiamento.
Obiettivi chiari nel piano industriale 2025-2030
Il piano industriale 2025-2030 fissa traguardi precisi: quattro società certificate per la parità di genere (ora sono tre), azzerare il gender pay gap, raggiungere il 46% di donne nell’organico e coinvolgere l’80% dei dipendenti in corsi su intelligenza artificiale e gestione del cambiamento.
“Abbiamo deciso di puntare con decisione su questi temi”, ha spiegato il consigliere delegato Alessandro Russo. “La sostenibilità passa anche attraverso politiche inclusive e una cultura che sappia valorizzare talenti e differenze. Questa certificazione è un impegno concreto che ci guiderà nei prossimi anni”.
Fonti interne raccontano che sono già partiti workshop e incontri formativi nelle sedi di Verona e provincia. I dati, ancora parziali, mostrano una partecipazione in crescita, soprattutto tra i giovani assunti negli ultimi due anni.
Un valore per le persone e per il territorio
La scelta di puntare sulla parità di genere non è solo una questione di immagine. “Per un gruppo pubblico come il nostro”, ha ricordato Testa, “questi valori si riflettono sulla qualità dei servizi che offriamo alla cittadinanza e sulla reputazione dell’azienda nel territorio”.
Nei corridoi della sede centrale si percepisce un clima di attesa: molti dipendenti hanno accolto con entusiasmo la notizia, altri chiedono tempi certi per raggiungere gli obiettivi. “Sappiamo che la strada è ancora lunga”, ha ammesso una responsabile delle risorse umane, “ma vedere riconosciuto l’impegno di tutti i giorni fa davvero la differenza”.
I prossimi passi: continuare a misurare i risultati
Il cammino verso una vera inclusione ora coinvolgerà anche la quarta società del gruppo, come previsto dal piano industriale. Un comitato interno sarà incaricato di monitorare periodicamente il rispetto degli standard della certificazione.
“Solo allora potremo dire di aver fatto un cambiamento vero”, ha concluso Russo. “Ma la direzione è chiara: mettere le persone al centro, garantire pari opportunità e tenere sempre gli occhi aperti su quello che arriva dalla società”.
Il prossimo appuntamento è fissato per la primavera 2026, quando il gruppo presenterà il primo bilancio sociale integrato con i dati aggiornati sulle politiche di diversity & inclusion. Nel frattempo, la sfida resta quella di trasformare gli impegni scritti in azioni quotidiane visibili a tutti i lavoratori.
