Alis: protagonista o spettatore nell’Europa di domani?

Alis: protagonista o spettatore nell'Europa di domani?

Alis: protagonista o spettatore nell'Europa di domani?

Giada Liguori

Dicembre 2, 2025

Roma, 2 dicembre 2025 – L’Italia sta tornando a giocare un ruolo di primo piano sulla scena internazionale. Lo ha detto chiaramente questa mattina Guido Grimaldi, presidente di Alis, durante l’assemblea generale dell’associazione, davanti a una platea di imprenditori e rappresentanti delle istituzioni nella sede di via del Tritone a Roma. Grimaldi ha lanciato un messaggio diretto all’Europa: “Serve una visione condivisa. Dobbiamo scegliere se essere protagonisti o spettatori nei nuovi equilibri globali”.

Europa e competitività: il nodo delle nuove tasse

Nel suo intervento, Grimaldi ha puntato il dito contro alcune misure europee che, a suo giudizio, mettono in difficoltà le imprese del continente. “L’Europa dovrebbe aiutare le aziende a ridurre le emissioni, innovare e garantire sicurezza energetica”, ha detto il presidente di Alis. Invece, secondo lui, le nuove tasse – soprattutto l’ETS (Emission Trading System) e il Fuel-EU Maritime – stanno creando “distorsioni nella concorrenza”, perché si applicano solo al trasporto marittimo e, soprattutto, solo sulle rotte intra-europee. “Così si penalizzano imprese e cittadini europei”, ha aggiunto, sottolineando il rischio che queste misure indeboliscano la competitività del settore a livello globale.

Intermodalità: i numeri che parlano chiaro

Nonostante un quadro normativo complicato, Grimaldi ha voluto sottolineare i risultati concreti ottenuti da Alis e dal settore dell’intermodalità. “Il bilancio è positivo”, ha detto. Nel 2025, secondo i dati presentati, sono stati tolti dalle strade italiane 5,6 milioni di camion, con una riduzione di 5 milioni di tonnellate di CO2. Un segnale importante che dimostra come il settore possa essere sostenibile e contribuire davvero alla lotta contro il cambiamento climatico. Ma non è tutto: “Le famiglie italiane hanno risparmiato 6,5 miliardi di euro”, ha aggiunto Grimaldi, spiegando che il risparmio deriva da una logistica più efficiente e dai minori costi legati al traffico pesante.

Il governo italiano deve fare di più in Europa

Grimaldi non si è fermato ai numeri. Ha chiesto al governo di farsi sentire con più forza a Bruxelles. “Bisogna riconoscere il valore di un settore che regge l’Italia”, ha detto rivolgendosi ai rappresentanti delle istituzioni presenti. Per il presidente di Alis, la logistica e il trasporto intermodale sono leve fondamentali per far crescere il Paese e meritano più attenzione nelle decisioni europee.

In sala tra speranze e timori per il 2026

L’appello di Grimaldi è stato accolto con favore da molti imprenditori presenti. Qualcuno ha chiesto “regole uguali per tutti”, altri hanno sottolineato l’importanza di coinvolgere di più le associazioni di categoria nelle scelte europee. In sala si respirava un mix di preoccupazione per le nuove norme e la consapevolezza che il settore può giocare un ruolo chiave nella transizione ecologica.

La sfida del 2026, ha concluso Grimaldi, sarà “rafforzare il dialogo con Bruxelles” per ottenere regole più giuste. Solo così, ha detto, l’Italia potrà continuare a contare sui nuovi scenari globali e garantire alle sue imprese condizioni più eque.

L’assemblea si è chiusa poco dopo le 13.30, tra strette di mano e chiacchiere informali nei corridoi. Un clima operativo, con la voglia di non stare a guardare ma di essere protagonisti del cambiamento.