Castel San Giovanni (Piacenza), 2 dicembre 2025 – Amazon cambia volto al suo storico centro di distribuzione di Castel San Giovanni, il primo aperto in Italia nel 2011. Da oggi diventa il primo hub nazionale dedicato solo alla gestione dei resi dei clienti. Un passo importante, secondo l’azienda, verso una logistica più sostenibile e moderna, con benefici diretti sia sull’efficienza dei processi che sul valore delle competenze interne.
Castel San Giovanni, il cuore della nuova logistica circolare
Il sito piacentino, che dà lavoro a 1.300 dipendenti a tempo indeterminato, ha subito una profonda trasformazione tecnologica. Amazon punta su due fronti: migliorare la gestione dei resi, soprattutto quelli di piccole dimensioni, e ridurre l’impatto ambientale grazie a un modello di logistica circolare. “Castel San Giovanni è il punto di partenza della nostra avventura logistica in Italia. Trasformarlo nel centro europeo per i resi è una dimostrazione concreta del nostro impegno verso un business più efficiente e attento alle persone”, ha spiegato Fabio Procopio, responsabile del sito.
La ristrutturazione ha portato all’arrivo di nuove tecnologie, allineate agli standard degli altri poli europei di Amazon. Solo così il centro ha potuto rafforzare il suo ruolo strategico nella rete continentale, diventando un punto di riferimento per l’innovazione e la formazione dei dipendenti.
Formazione e crescita sul campo
Non è solo questione di macchinari. Nel progetto rientrano anche nuovi percorsi di formazione interna pensati per far crescere le competenze dei lavoratori nella gestione e nel controllo qualità dei prodotti restituiti. “È un investimento sulle persone che valorizza le loro capacità e rafforza la presenza di Amazon nel territorio piacentino”, ha aggiunto Procopio.
Nel magazzino di Castel San Giovanni si incrociano ogni giorno profili molto diversi: magazzinieri, ingegneri, sviluppatori software, linguisti ed esperti dell’intrattenimento lavorano gomito a gomito. Secondo i dati forniti dall’azienda, tra tutte le divisioni (operations, customer service, retail, Alexa e AWS) si contano circa 400 tipi di lavoro distribuiti in 70 famiglie professionali. Un ambiente che, come raccontano alcuni dipendenti, favorisce il confronto e il dialogo.
Stipendi, benefit e stabilità
Dal 1° gennaio 2025, lo stipendio lordo mensile per i nuovi operatori di magazzino sale a 1.876 euro, con un aumento dell’8% rispetto al minimo previsto dal CCNL logistica e trasporto. A questo si aggiungono benefit come assicurazioni sanitarie private, buoni pasto e sconti sugli acquisti su Amazon.it. “Amazon offre uno dei salari più competitivi del settore”, si legge in una nota dell’azienda.
Secondo i sindacati locali, questo pacchetto retributivo è un forte richiamo per i lavoratori del territorio piacentino, dove la concorrenza tra operatori logistici è cresciuta negli ultimi anni. Diversi dipendenti hanno raccontato che la stabilità del contratto e le possibilità di crescita interna sono tra le ragioni principali che li hanno spinti a scegliere Amazon.
Investimenti che creano lavoro
Dal suo arrivo in Italia nel 2010, Amazon ha messo sul piatto oltre 25 miliardi di euro, di cui più di 4 miliardi solo nel 2024. Oggi conta oltre 19.000 dipendenti a tempo indeterminato distribuiti in più di sessanta siti logistici. Le opportunità di carriera sono molte: dagli operatori di magazzino ai capi reparto, dai tecnici della manutenzione alle risorse umane, fino ai team IT e customer service.
Tra i programmi più apprezzati dai lavoratori c’è il Career Choice, che copre fino al 100% delle spese per tasse scolastiche e libri di testo per chi vuole specializzarsi in nuovi settori. Un’occasione reale per chi punta a migliorarsi senza lasciare il lavoro.
Un laboratorio per la logistica del domani
La trasformazione di Castel San Giovanni è vista come un segnale chiaro: Amazon vuole rafforzare la sua presenza in Italia puntando su innovazione e sostenibilità. In un settore dove la pressione sui costi resta alta, il gruppo americano scommette su modelli organizzativi avanzati e su una politica del personale che mette al centro la crescita delle competenze.
Fonti interne spiegano che il nuovo hub per i resi sarà un laboratorio per testare soluzioni replicabili anche in altri Paesi europei. Un percorso che, almeno nelle intenzioni, vuole unire efficienza operativa e attenzione alle persone.
