Fincantieri e sindacati: un accordo strategico per il futuro dell’industria navale

Fincantieri e sindacati: un accordo strategico per il futuro dell'industria navale

Fincantieri e sindacati: un accordo strategico per il futuro dell'industria navale

Giada Liguori

Dicembre 2, 2025

Genova, 2 dicembre 2025 – Fincantieri e le segreterie nazionali di FIM, FIOM e UILM, insieme all’Esecutivo del Coordinamento sindacale, hanno siglato ieri un Protocollo d’Intesa sul nuovo Modello Produttivo e sul Sistema degli Appalti della Filiera. Dopo mesi di trattative iniziate a inizio 2025, l’accordo, definito dal gruppo navale come “di importanza strategica”, segna una svolta nella gestione delle commesse e nella tutela dei lavoratori negli stabilimenti italiani.

Legalità e sicurezza al centro dell’accordo

Il nuovo Protocollo, firmato nella sede centrale di Fincantieri a Trieste, punta a mettere in piedi un sistema regolatorio più solido che accompagni lo sviluppo industriale con una maggiore attenzione a legalità, sicurezza e inclusione sociale. “Questo è un passo importante per la crescita della nostra filiera”, ha detto Luciano Sale, direttore Human Resources & Real Estate di Fincantieri. “Abbiamo trovato un’intesa che mette al centro la qualità del lavoro, la legalità e il valore delle persone”.

Dal testo dell’accordo si legge che il protocollo vuole ridurre il divario tra domanda e offerta di lavoro, il cosiddetto mismatch occupazionale, attraverso programmi mirati di reclutamento e investimenti in innovazione tecnologica. L’obiettivo è chiaro: favorire l’ingresso di nuove competenze e garantire più stabilità ai lavoratori della filiera.

Appalti più snelli e controlli più severi

Uno dei punti salienti dell’intesa riguarda la semplificazione del sistema degli appalti. Il protocollo crea un quadro condiviso per accompagnare l’evoluzione dell’indotto, rafforzando i controlli sulle aziende fornitrici e migliorando la verifica lungo tutta la catena produttiva. Vengono applicati gli accordi già presi con ASSE.CO., il Protocollo Quadro con il Ministero dell’Interno e l’intesa con la Guardia di Finanza.

“Abbiamo lavorato per garantire trasparenza e legalità in ogni fase”, ha spiegato un rappresentante FIOM presente all’incontro. “La filiera degli appalti è spesso complessa, ma con queste nuove regole vogliamo tutelare sia i lavoratori diretti sia quelli delle aziende fornitrici”.

Integrazione sociale e formazione per i lavoratori stranieri

L’accordo punta anche a rafforzare gli strumenti a disposizione dei lavoratori degli appalti, con particolare attenzione all’integrazione sociale. Tra le misure previste ci sono servizi di mediazione culturale e corsi di lingua italiana dedicati ai dipendenti stranieri. Un aspetto che, secondo i sindacati, risponde alle esigenze di una forza lavoro sempre più internazionale e diversificata.

“Investire nell’inclusione è fondamentale per garantire coesione e sicurezza nei cantieri”, ha sottolineato un delegato della UILM. “La formazione linguistica aiuta a prevenire incidenti e facilita la comunicazione tra i reparti”.

Salute e sicurezza: formazione e controlli continui

Sul fronte della salute e sicurezza, il protocollo rafforza le iniziative già in corso con il Piano di Rafforzamento delle Safety. Sono previsti nuovi corsi obbligatori, controlli periodici negli stabilimenti e l’uso di strumenti digitali per monitorare i rischi.

In più, nasce una Commissione nazionale Sistema Produttivo e Appalti che avrà il compito di seguire l’evoluzione del modello produttivo e prevenire eventuali problemi sul fronte occupazionale. La commissione dovrà anche favorire la continuità del lavoro all’interno del bacino professionale della filiera Fincantieri.

Le reazioni: “Un modello per l’industria italiana”

Le prime reazioni al protocollo sono state positive. “Questo accordo può diventare un esempio per tutta l’industria italiana”, ha commentato un funzionario della FIM. “Servono regole chiare che tutelino i lavoratori e aiutino le imprese a restare competitive”.

Il prossimo passo sarà mettere in pratica le misure previste dal protocollo nei principali cantieri del gruppo – da Monfalcone a Sestri Ponente, fino a Castellammare di Stabia – con controlli regolari per valutarne l’efficacia.

In sintesi, il protocollo firmato ieri rappresenta un tentativo concreto di mettere insieme sviluppo industriale e diritti dei lavoratori in un settore chiave come quello della cantieristica navale. Un equilibrio delicato, che ora si dovrà confermare nella quotidianità dei cantieri italiani.