Roma, 2 dicembre 2025 – Sono oltre 13 milioni e mezzo di euro i fondi assegnati all’Università di Roma Tor Vergata grazie al bando Mur Fis 3, promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Il finanziamento, annunciato nei giorni scorsi con un decreto ministeriale, premia dieci progetti presentati dall’ateneo romano. Altri sei progetti sono risultati idonei e sono stati inseriti nelle graduatorie.
Un traguardo importante per la ricerca italiana
Il bando Fis 3 – che sta per Fondo Italiano per la Scienza – mette sul piatto 475 milioni di euro per sostenere la ricerca scientifica in tutta Italia. Come spiegano dal Ministero, l’iniziativa si ispira ai principali programmi europei, sia per come sono strutturati i finanziamenti sia per il prestigio che viene riconosciuto ai progetti selezionati. I fondi vanno a progetti di alto livello, affidati a ricercatori in diverse fasi della carriera, dai giovani emergenti ai più esperti.
Per l’edizione 2024, i ricercatori di Tor Vergata hanno presentato 87 domande. Dieci sono state finanziate, mentre sei hanno superato la soglia di idoneità e sono entrate in graduatoria. “Sono molto orgoglioso dei nostri ricercatori e delle nostre ricercatrici – ha detto Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’Università di Roma Tor Vergata – un’eccellenza che cresce e si fa sempre più riconosciuta a livello nazionale”.
Dai social ai laboratori: i progetti premiati
Il bando Fis 3 copre tre grandi aree: scienze sociali e umanistiche, scienze fisiche e ingegneristiche, e scienze della vita. I progetti di Tor Vergata premiati coprono tutte queste discipline, con temi che vanno dalla storia economica alla biomedicina, passando per l’ingegneria dei materiali e la genetica.
Nel settore delle scienze sociali e umanistiche spiccano i lavori di Alessandro Casini, che studia gli effetti delle politiche macroeconomiche, Federica Pierini, che analizza il ruolo delle malattie infettive nella storia attraverso dati genetici e archeologici, Giancarlo Spagnolo, impegnato sull’innovazione nelle gare pubbliche, e Alessandra Molinari, che indaga i legami tra Sicilia, Tunisia ed Egitto tra IX e XIV secolo.
Per le scienze fisiche e ingegneristiche, sono stati premiati Tommaso Giovannini con la modellizzazione di nanoreattori plasmonici, Daniele Mazzarella che lavora sull’elettrochimica per innovare l’organocatalisi, Matteo Russo con un archivio open-access di meccanismi generativi basati sull’intelligenza artificiale, e Alessandro Porchetta, che studia compartimenti biomimetici attivati dal DNA.
Nel campo delle life sciences, invece, i progetti finanziati sono quelli di Massimo Federici, che indaga il ruolo del metaboloma nella sindrome metabolica, e Maria Teresa Voso, che conduce studi clinici e di laboratorio sulle leucemie mieloidi acute ad alto rischio.
Dietro il successo, un lavoro di squadra
Il rettore Levialdi Ghiron ha voluto sottolineare come questo risultato sia frutto di un “vero lavoro di squadra”. Ha ringraziato i dipartimenti coinvolti e i direttori che hanno coordinato le domande. “Si è trattato di vere e proprie task force interne, guidate dai direttori dei dipartimenti, che hanno lavorato con impegno per arrivare a questi risultati di rilievo”, ha spiegato.
Dal decreto ministeriale emerge che la selezione dei progetti è stata fatta puntando sulla qualità scientifica e sull’innovazione delle proposte. Il bando prevedeva tre tipi di finanziamento: Starting Grant per i giovani ricercatori, Consolidator Grant per chi è già in carriera, e Advanced Grant per chi ha una posizione consolidata nel mondo scientifico.
Guardando avanti: impegni e prospettive
Dopo la pubblicazione delle graduatorie, il rettore ha assicurato che l’ateneo farà il possibile per garantire i contratti ai ricercatori coinvolti. “Sono previste azioni concrete per valorizzare il lavoro dei nostri dipartimenti e dare continuità ai progetti selezionati”, ha detto.
Il successo di Tor Vergata conferma la forza della ricerca italiana e la capacità degli atenei di attirare risorse in un panorama competitivo. “Questo risultato rappresenta un passo avanti importante per tutto il sistema universitario nazionale”, ha concluso Levialdi Ghiron.
