Francesca Albanese: Bologna mantiene la cittadinanza onoraria, ma la polemica infuria

Francesca Albanese: Bologna mantiene la cittadinanza onoraria, ma la polemica infuria

Francesca Albanese: Bologna mantiene la cittadinanza onoraria, ma la polemica infuria

Matteo Rigamonti

Dicembre 2, 2025

Bologna, 2 dicembre 2025 – Il Consiglio comunale di Bologna ha scelto di non andare avanti, almeno per ora, con la revoca della cittadinanza onoraria concessa a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati. La proposta, presentata dal consigliere leghista Matteo Di Benedetto, è stata discussa nella seduta di questa sera a Palazzo d’Accursio, ma la maggioranza ha deciso di non riconoscere l’urgenza dell’ordine del giorno, rimandando così ogni decisione.

Scontro in aula: la Lega spinge per la revoca

La questione della cittadinanza onoraria a Francesca Albanese è tornata al centro del dibattito politico dopo le recenti polemiche sulle sue posizioni riguardo al conflitto israelo-palestinese. Di Benedetto, intervenuto poco dopo le 19, ha chiesto un segnale chiaro dall’amministrazione guidata dal sindaco Matteo Lepore. “Revocare non è solo un atto dovuto, è un segno di rispetto verso la nostra comunità e quei valori che non si possono piegare alle convenienze politiche del momento”, ha detto il consigliere leghista. Ha poi aggiunto che la sinistra che governa la città ha “perso l’occasione di dimostrare che non si lascia comandare dalla sinistra di Albanese”.

Per Di Benedetto, il fatto che la maggioranza non voglia prendere le distanze dalle posizioni della relatrice Onu è “un segnale di posizioni politiche estreme”. Il consigliere ha anche attaccato alcuni colleghi di maggioranza che, secondo lui, “sui social si sono detti pentiti di aver sostenuto il conferimento”, ma poi in aula “hanno fatto sparire ogni coerenza: qualcuno si è defilato al momento del voto, altri hanno votato contro anche solo la discussione”.

Il no all’urgenza blocca la revoca, reazioni a caldo

La maggioranza ha deciso di non riconoscere l’urgenza dell’ordine del giorno, congelando di fatto la richiesta di revoca. Secondo il regolamento comunale, la questione potrà essere affrontata solo in una delle prossime sedute, ma senza priorità. Una mossa che ha subito scatenato le critiche dell’opposizione. “Quando alle parole non seguono i fatti, la credibilità crolla”, ha ribadito Di Benedetto, parlando di “ennesima prova della mancanza di credibilità politica di questa sinistra”.

Dalla maggioranza, invece, nessun commento ufficiale a fine seduta. Alcuni consiglieri hanno evitato dichiarazioni, altri se ne sono andati in silenzio. Fonti interne al gruppo del Partito Democratico spiegano che la linea è evitare “strumentalizzazioni politiche” su un tema delicato sia a livello locale che internazionale.

Francesca Albanese nel mirino: un caso nazionale

La figura di Francesca Albanese è al centro di un acceso confronto da mesi. Nominata relatrice speciale Onu nel 2022, è spesso finita nel mirino del centrodestra per alcune sue dichiarazioni giudicate troppo schierate a favore della causa palestinese. A Bologna, la cittadinanza onoraria le era stata assegnata nel 2023 con una larga maggioranza, ma con l’aggravarsi del conflitto in Medio Oriente la questione è tornata a infiammare il dibattito.

Nell’ultimo mese, diversi consiglieri avevano manifestato dubbi sulla permanenza dell’onorificenza. Alcuni hanno espresso critiche sui social, altri avevano chiesto un confronto più ampio in aula. Ma la discussione si è arenata proprio sul nodo dell’urgenza: senza il via libera su questo punto, il Consiglio non può procedere rapidamente.

Cosa succederà ora? Il clima resta teso

Per il momento, quindi, la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese resta confermata. La questione potrebbe tornare sul tavolo nelle prossime settimane, ma molto dipenderà dagli equilibri nella maggioranza e dalla pressione dell’opposizione. In città l’aria è tesa: tra i cittadini si sentono opinioni contrastanti e fuori dall’aula non sono mancati dibattiti accesi.

“Serve responsabilità da parte di tutti”, ha confidato un consigliere dem al termine della seduta, chiedendo “meno polemiche e più attenzione ai fatti”. Solo così, forse, il Consiglio potrà affrontare la questione senza le divisioni politiche che ancora pesano troppo.