Roma, 2 dicembre 2025 – Mauro Franzolini, segretario generale della FenealUil, ha lanciato un appello al governo: serve una revisione della manovra economica e un rafforzamento delle misure sulla sicurezza nei cantieri. Lo ha detto in un’intervista ad Adnkronos/Labitalia. Il leader dei sindacati degli edili ha riconosciuto qualche passo avanti, ma ha sottolineato che restano “troppe zone d’ombra” sulle tutele per i lavoratori e sulle politiche fiscali.
Sicurezza nei cantieri: qualche passo, ma manca ancora molto
Secondo Franzolini, il recente decreto sicurezza ha accolto alcune richieste dei sindacati, come l’assunzione di nuovi ispettori del lavoro e l’introduzione della patente a punti per le imprese. “Sono segnali positivi”, ha spiegato, “ma il problema degli infortuni resta al centro. Serve una vera cultura della sicurezza e più informazione”. Nei cantieri italiani, oggi, circa metà dei lavoratori non è italiano. “Formare queste maestranze è fondamentale”, ha aggiunto, “perché se non si riesce a far capire bene le regole di sicurezza, il rischio diventa concreto”.
Il segretario della FenealUil ha sottolineato la necessità di più controlli mirati, soprattutto sulle imprese che lavorano ai margini della legalità. “La maggior parte degli incidenti avviene in cantieri improvvisati, dove spesso si ignorano le regole”, ha detto. Una situazione che, secondo il sindacato, richiede interventi seri e costanti.
Manovra economica: luci e ombre secondo i sindacati
Sulla manovra economica, Franzolini non gira intorno: “È una manovra in chiaroscuro”, ha ripreso le parole del segretario generale Uil, Pierpaolo Bombardieri. Il sindacato ha manifestato al Teatro Brancaccio per chiedere modifiche su alcuni punti critici. In particolare, il leader della FenealUil denuncia l’assenza di misure forti contro l’evasione fiscale: “È un fenomeno che vale 80 miliardi di euro all’anno e che potrebbe finanziare sanità, scuola e servizi”.
Un altro nodo irrisolto è quello delle pensioni. “Oggi i lavoratori delle costruzioni vanno in pensione a 67 anni, con la nuova manovra si arriverà a 67 anni e tre mesi”, ha spiegato Franzolini. “Non si tiene conto della fatica e dell’usura fisica di chi lavora in cantieri e cave. Servirebbero regole più flessibili per andare in pensione prima”.
Detassazione dei contratti: un segnale che fa ben sperare
Non mancano però segnali positivi. Franzolini riconosce che il governo ha accolto una storica richiesta sindacale: la detassazione degli aumenti contrattuali. “Il rinnovo dei contratti nazionali è uno strumento di democrazia economica”, ha detto, “e la detassazione porterà benefici concreti nelle buste paga dei lavoratori”. Finora, infatti, gli aumenti ottenuti con i rinnovi contrattuali venivano spesso cancellati dalle tasse.
Superbonus e detrazioni: il futuro del settore è a rischio
Preoccupazione invece per la fine del Superbonus e per l’incertezza sulle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni. “La chiusura del Superbonus ci spaventa”, ha ammesso Franzolini, “perché rischia di bloccare gli investimenti degli italiani nella casa”. Il settore delle costruzioni aveva già vissuto una lunga crisi dal 2008 fino a poco prima della pandemia; il Superbonus aveva dato una spinta decisiva alla ripresa.
Il leader della FenealUil invita il governo a mantenere alta l’attenzione sulle detrazioni: “Quest’anno si temeva un taglio al 36%, invece è stato confermato al 50%. È un segnale importante, ma bisogna continuare a lavorare per una vera transizione energetica delle abitazioni”.
Pnrr e futuro: l’incertezza dopo il 2026
Guardando avanti, Franzolini ricorda che il Pnrr ha portato stabilità al settore grazie agli investimenti europei. “Fino alla seconda metà del 2026 non ci aspettiamo scossoni”, ha detto, “ma bisogna già pensare al dopo”. Gli investimenti pubblici nei comuni italiani sono triplicati rispetto a prima del Pnrr, ma resta il dubbio su cosa succederà quando i fondi finiranno.
La casa al centro: una priorità per l’Italia e l’Europa
“La casa è un bene fondamentale per gli italiani”, ha ricordato Franzolini. Molti edifici sono vecchi e hanno bisogno di manutenzione e rinnovamento. Per il sindacato serve anche un sostegno europeo specifico, perché il problema riguarda tutta l’Unione e si lega alla transizione energetica imposta dalla Direttiva Case Green.
Edilizia, un motore per l’occupazione
Infine, Franzolini ha ricordato che l’edilizia resta uno dei principali motori dell’occupazione in Italia. “Il calo della disoccupazione è dovuto in gran parte all’ingresso di nuovi lavoratori nel settore edile”, ha concluso. Un risultato che il governo rivendica, ma che – secondo la FenealUil – va accompagnato da politiche più attente alla sicurezza e ai diritti dei lavoratori.
