Il ghiacciaio dell’Apocalisse ha un tallone d’Achille: ecco la scoperta sorprendente

Il ghiacciaio dell'Apocalisse ha un tallone d'Achille: ecco la scoperta sorprendente

Il ghiacciaio dell'Apocalisse ha un tallone d'Achille: ecco la scoperta sorprendente

Matteo Rigamonti

Dicembre 2, 2025

Venezia, 2 dicembre 2025 – Venti anni di dati satellitari e GPS hanno messo in luce un punto critico nel destino del cosiddetto “Ghiacciaio dell’Apocalisse”, il Thwaites, nell’Antartide occidentale. Uno studio pubblicato sul Journal of Geophysical Research: Earth Surface, guidato dal Centre for Earth Observation Science dell’Università di Manitoba (Canada), mostra come una parte fondamentale del ghiacciaio – la Thwaites Eastern Ice Shelf – stia perdendo lentamente il suo punto di ancoraggio più importante. Le crepe si moltiplicano, mentre il ghiaccio si sposta sempre più veloce verso l’oceano. Un meccanismo che, secondo gli esperti, potrebbe riguardare anche altre piattaforme antartiche a rischio.

Il punto debole del ghiacciaio Thwaites

David Holland e il suo team internazionale hanno analizzato vent’anni di immagini satellitari e misure GPS raccolte sul campo. Al centro dell’attenzione c’è la piattaforma di ghiaccio orientale del Thwaites, o Teis, che galleggia sull’oceano e si aggrappa a un punto di ancoraggio sul bordo settentrionale. “Abbiamo visto che intorno a questa zona di attacco le fratture sono aumentate costantemente”, spiega Holland. Queste crepe hanno lentamente indebolito la presa della piattaforma, mettendo a rischio la sua stabilità.

Fratture che crescono, stabilità che cede

Le immagini degli ultimi vent’anni mostrano chiaramente come le fratture nella zona di taglio siano diventate più numerose e più estese. Gli scienziati hanno individuato due fasi: una prima lenta, seguita da un’accelerazione negli ultimi cinque anni. “Il ghiaccio a monte ha cominciato a muoversi più rapidamente”, dice Holland, “e questo ha fatto traballare la piattaforma”. Un circolo vizioso: più il ghiaccio si muove, più si aprono crepe; e più si aprono crepe, più il ghiaccio accelera.

Cosa rischia il mondo: l’incertezza sull’innalzamento dei mari

Il futuro del ghiacciaio Thwaites è una delle grandi incognite quando si parla di innalzamento del livello dei mari. Secondo il team canadese, il Thwaites sta cambiando più in fretta di quasi tutti gli altri ghiacciai marini. Se dovesse perdere completamente il suo punto di ancoraggio, spiega Holland, la perdita di ghiaccio in Antartide occidentale potrebbe accelerare molto. I ricercatori stimano che il ghiacciaio contenga abbastanza ghiaccio da far salire il livello degli oceani di oltre mezzo metro.

Un campanello d’allarme per altre piattaforme

La situazione della Thwaites Eastern Ice Shelf è diventata un modello per capire la fragilità di altre piattaforme antartiche. “Quello che vediamo qui potrebbe succedere anche altrove”, avverte Holland. Gli esperti temono che processi simili siano già in atto in altre zone dell’Antartide occidentale, dove queste piattaforme di ghiaccio fungono da barriera naturale contro la perdita di massa verso il mare.

Serve un monitoraggio costante

Il team sottolinea quanto sia importante continuare a monitorare la situazione con satelliti e GPS, strumenti che aiutano a cogliere anche i più piccoli cambiamenti nei ghiacci. “Solo con dati continui possiamo capire cosa succederà”, ribadisce Holland. Al momento, la piattaforma orientale del Thwaites mostra chiari segnali di cedimento, ma quando e come potrebbe crollare resta un’incognita.

Gli scienziati lanciano un avvertimento: non bisogna ignorare i segnali che arrivano dall’Antartide. “Quello che accade qui non resta solo ai poli”, conclude Holland. “Le ripercussioni sono per tutti noi”.