Roma, 2 dicembre 2025 – L’inflazione nell’Eurozona ha fatto un passo in su a novembre, raggiungendo il 2,2% su base annua. È quanto emerge dalla stima “flash” diffusa oggi da Eurostat. Un leggero aumento rispetto al 2,1% di ottobre, che riapre il dibattito tra esperti e istituzioni sulle prospettive economiche dell’area euro.
Inflazione Eurozona, novembre 2025: i numeri di Eurostat
Eurostat ha pubblicato i dati alle 11:00, ora di Bruxelles. La situazione mostra prezzi che continuano a salire oltre il limite del 2% fissato dalla Banca Centrale Europea. Un aumento di un decimo di punto rispetto al mese scorso, che – spiegano dall’ufficio statistico europeo – è dovuto soprattutto al rincaro dell’energia e dei servizi. “Il dato preliminare conferma una certa stabilità, ma in certi settori la pressione resta alta”, ha detto un funzionario di Eurostat a alanews.it.
Nel dettaglio, i prezzi dell’energia continuano a pesare sul carrello della spesa delle famiglie europee. Anche i servizi, come trasporti e ristoranti, hanno mostrato segnali di aumento. Il dato definitivo arriverà tra due settimane, ma già ora è chiaro che l’inflazione nell’Eurozona non scende sotto la soglia psicologica del 2%.
Mercati e istituzioni: reazioni a caldo
L’annuncio è arrivato mentre le principali borse europee erano già in movimento. A Piazza Affari, il Ftse Mib ha aperto con un leggero calo, con gli investitori che guardano alle prossime mosse della BCE. “Il dato era previsto, ma conferma che la strada per riportare i prezzi alla normalità sarà più lunga del previsto”, ha detto un analista di una banca d’affari di Milano.
Da Francoforte, sede della Banca Centrale Europea, nessun commento ufficiale nelle prime ore. Nei giorni scorsi, però, la presidente Christine Lagarde aveva ribadito che “la politica monetaria resterà prudente finché non ci saranno segnali chiari di un ritorno stabile dell’inflazione al target”. Una frase che lascia intendere come i tagli ai tassi siano ancora lontani.
Cosa significa per le famiglie
Per chi vive nell’Eurozona, questo aumento dell’inflazione si traduce in un peso maggiore sulle tasche. Nei supermercati di Roma, Madrid o Berlino, i rincari si vedono chiaramente: latte, pane, carburanti sono più cari rispetto al mese scorso. “Abbiamo notato soprattutto un aumento nei prodotti freschi”, racconta Claudia, cassiera a Roma. “I clienti chiedono spesso spiegazioni e cercano offerte”.
Le associazioni dei consumatori italiane avvertono che questo trend rischia di colpire soprattutto chi ha meno. “Un’inflazione sopra il 2% significa meno soldi in tasca per chi già fa fatica ad arrivare a fine mese”, spiega Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. In alcune città del Sud Italia, dicono i dati Istat, i prezzi sono saliti ancora di più rispetto alla media europea.
Cosa ci aspetta nei prossimi mesi
Gli esperti restano cauti sulle previsioni per il 2026. Un rapporto uscito ieri dalla banca olandese ING dice che l’inflazione nell’Eurozona potrebbe restare sopra il 2% almeno fino alla primavera. I motivi? Da un lato, i prezzi dell’energia – gas e petrolio restano alti – dall’altro, la ripresa della domanda interna dopo mesi di stallo.
“Non prevediamo un calo rapido dell’inflazione nei prossimi mesi”, ammette Carsten Brzeski, capo economista di ING per l’Eurozona. “Solo una discesa dei prezzi dell’energia o una frenata dei consumi potrebbe cambiare le cose”. Intanto, i governi europei stanno studiando nuove misure per aiutare le famiglie, in particolare in Francia e Germania.
BCE, cosa succederà il 12 dicembre
La prossima riunione del Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea è in programma per il 12 dicembre a Francoforte. Tutti gli occhi saranno puntati sulle parole di Christine Lagarde e su eventuali segnali sui tassi d’interesse. Per ora, la linea resta prudente: niente passi avanti sui tagli finché l’inflazione nell’Eurozona non darà segnali chiari di rallentamento.
Nel frattempo, tra le corsie dei supermercati e le stanze delle banche centrali europee, la domanda è sempre la stessa: quanto durerà questa fase di prezzi alti? Una domanda a cui, per ora, nessuno riesce a dare una risposta definitiva.
