Oro in ribasso: il prezzo scende a 4.214 dollari al mercato spot

Oro in ribasso: il prezzo scende a 4.214 dollari al mercato spot

Oro in ribasso: il prezzo scende a 4.214 dollari al mercato spot

Giada Liguori

Dicembre 2, 2025

Milano, 2 dicembre 2025 – Questa mattina il prezzo dell’oro ha segnato un piccolo calo sui principali mercati delle materie prime, interrompendo il trend altalenante delle ultime settimane. Alle 9.30, ora italiana, il Gold spot – cioè il metallo prezioso con consegna immediata – veniva scambiato a 4.214,86 dollari l’oncia, in ribasso dello 0,41% rispetto alla chiusura di ieri. Sul fronte dei future, il contratto con scadenza febbraio (Comex) scendeva a 4.240,90 dollari l’oncia, con un calo dello 0,79%.

Perché l’oro ha frenato

Gli operatori sentiti da alanews.it spiegano che il calo del prezzo dell’oro è frutto di diversi fattori, tra cui movimenti tecnici e dati macroeconomici. “Si tratta di una presa di profitto dopo i rialzi della scorsa settimana”, ha detto un analista di Piazza Affari che ha preferito restare anonimo. Solo venerdì scorso, infatti, il metallo aveva raggiunto i massimi mensili, spinto dalle tensioni geopolitiche e dalle attese su possibili tagli dei tassi da parte della Federal Reserve.

Oggi però la situazione è cambiata. Il dollaro si è rafforzato contro le principali valute, euro compreso, rendendo meno conveniente comprare oro per gli investitori fuori dagli Stati Uniti. Un elemento che, secondo diversi desk milanesi, ha dato il via alla correzione.

Mercati in attesa, tra cautela e tensioni

La giornata è partita con prudenza anche nelle altre piazze finanziarie. A Londra e New York, i trader hanno seguito con attenzione le ultime parole della Federal Reserve. “Al momento non ci sono segnali di un cambio di direzione nella politica monetaria”, ha detto al telefono un gestore di fondi londinese poco dopo l’apertura dei mercati. In questo scenario, l’oro resta un rifugio sicuro, ma la volatilità è alta.

Secondo Bloomberg, nelle ultime quattro settimane il prezzo del metallo ha oscillato tra 4.100 e 4.260 dollari l’oncia. Un range ampio, che riflette sia le tensioni in Medio Oriente sia i dubbi sulle prospettive dell’economia globale. “Gli investitori sono cauti”, commenta un analista di Société Générale, “ma non si può escludere un nuovo aumento degli acquisti se dovessero arrivare segnali di instabilità”.

Sale operative in fermento, ma senza panico

Nelle sale operative di Milano la mattinata è passata tra schermi e telefonate. Alcuni operatori parlano di “normale volatilità”, altri notano come il calo sia avvenuto con volumi più bassi del solito. “Non c’è panico”, racconta un broker di una grande banca d’affari italiana, “ma piuttosto un momento di pausa dopo i recenti rialzi”.

Per i piccoli risparmiatori italiani che seguono l’oro con interesse, la giornata non ha riservato sorprese. “Il metallo resta a livelli alti rispetto allo scorso anno”, ricorda un consulente finanziario di Torino, “chi ha investito qualche mese fa continua a vedere buoni rendimenti”. Ma la domanda resta: conviene ancora puntare sull’oro? Gli esperti consigliano prudenza e suggeriscono di non mettere tutte le uova nello stesso paniere.

Sguardo al futuro: cosa aspettarsi

Gli occhi restano puntati sulle prossime mosse delle banche centrali e sull’evoluzione delle tensioni internazionali. Dagli operatori di Zurigo e Francoforte arrivano previsioni di volatilità per il prezzo dell’oro fino alla fine dell’anno. “Molto dipenderà dai dati economici americani e dalle decisioni della Fed”, spiega un analista tedesco.

Oggi, più che mai, il mercato dell’oro dimostra di essere molto sensibile ai cambi valutari e al sentiment degli investitori nel mondo. Un equilibrio fragile, fatto di numeri e reazioni spesso imprevedibili. Eppure, tra una quotazione e l’altra, il metallo giallo continua a esercitare il suo fascino senza tempo sulle piazze finanziarie globali.