Proroga delle armi all’Ucraina: il decreto atteso in Consiglio dei Ministri

Proroga delle armi all'Ucraina: il decreto atteso in Consiglio dei Ministri

Proroga delle armi all'Ucraina: il decreto atteso in Consiglio dei Ministri

Matteo Rigamonti

Dicembre 2, 2025

Roma, 2 dicembre 2025 – Il governo si prepara a discutere, giovedì, un decreto legge che punta a prorogare l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari all’Ucraina. La notizia, arrivata da fonti vicine all’esecutivo, arriva in un momento in cui la questione ucraina resta al centro dell’agenda internazionale e del dibattito politico italiano.

Decreto legge in arrivo a Palazzo Chigi: cosa c’è sul tavolo

Domani pomeriggio, a Palazzo Chigi, è in programma la riunione tecnica preparatoria dove sarà esaminata la bozza del decreto. Si tratta di un passaggio formale, ma fondamentale: solo dopo questo confronto tra tecnici e ministeri coinvolti, il testo potrà arrivare al Consiglio dei ministri. Fonti governative spiegano che la proroga serve a garantire la continuità degli impegni presi dall’Italia con la NATO e l’Unione Europea, in risposta alle richieste di aiuto militare che arrivano da Kiev.

Pressioni internazionali e alleate: il quadro che spinge Roma

Il rinnovo dell’autorizzazione alla cessione di materiali militari arriva in un clima di pressioni sempre più forti da parte degli alleati occidentali. Negli ultimi mesi, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha più volte chiesto ai partner europei di non fermare gli aiuti, sottolineando come “ogni ritardo potrebbe compromettere la resistenza del Paese”. Anche il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha ribadito che “il sostegno dell’Alleanza è fondamentale per la sicurezza europea”.

Tensioni in Parlamento: le diverse voci sul decreto

Sul fronte interno, il dibattito si preannuncia acceso. La maggioranza di governo sembra compatta sulla necessità di prorogare l’autorizzazione, ma non mancano critiche. Il Movimento 5 Stelle ha espresso dubbi su un “coinvolgimento militare prolungato”, mentre l’opposizione di centrosinistra chiede più trasparenza sulle forniture e su come vengono controllate. “Serve chiarezza su quali mezzi verranno inviati e con quali garanzie”, ha detto il capogruppo Pd alla Camera, Chiara Braga.

Cosa prevede la proroga: i primi dettagli

Secondo le prime indiscrezioni, il decreto dovrebbe estendere fino al 31 dicembre 2026 la possibilità per il Ministero della Difesa di autorizzare la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari all’Ucraina. La misura segue quanto già stabilito dai precedenti provvedimenti varati prima dal governo Draghi e poi da quello Meloni. Ancora non si conoscono i dettagli sui tipi di materiali che potranno essere inviati: fonti della Difesa parlano di “equipaggiamenti non letali e sistemi di difesa”, ma non escludono che nel testo finale possano comparire altre specifiche.

L’Italia e la crisi ucraina: un impegno che continua

Dall’inizio della guerra, l’Italia ha fornito a Kiev diversi pacchetti di aiuti militari, come i sistemi antiaerei SAMP/T, i veicoli blindati Lince e le dotazioni individuali per le forze ucraine. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha più volte ribadito che “l’impegno italiano è in linea con le decisioni prese a livello internazionale” e che “ogni invio viene valutato con attenzione, caso per caso”. In Parlamento, il tema resta sotto controllo: l’ultima audizione del ministro risale a metà novembre, quando ha ricordato che “la sicurezza dell’Ucraina è anche la nostra sicurezza”.

Il futuro del decreto: passaggi e possibili sorprese

Se il decreto verrà approvato giovedì dal Consiglio dei ministri, passerà alle Camere per essere convertito in legge entro sessanta giorni. Un iter che potrebbe riservare sorprese, visto che nelle ultime settimane sono aumentate le richieste per un ruolo più attivo del Parlamento nelle decisioni sugli aiuti militari. “Non possiamo limitarci a ratificare decisioni prese altrove”, ha avvertito il vicepresidente della Camera, Sergio Costa (M5S).

Mentre a Palazzo Chigi si definiscono gli ultimi dettagli, resta alta l’attenzione sulle ricadute politiche e diplomatiche della proroga. L’Italia conferma così la sua posizione a fianco dell’Ucraina, ma il dibattito interno promette di restare acceso anche nei prossimi mesi.