Qivalis: la nuova alleanza di 10 banche europee per l’euro stablecoin

Qivalis: la nuova alleanza di 10 banche europee per l'euro stablecoin

Qivalis: la nuova alleanza di 10 banche europee per l'euro stablecoin

Giada Liguori

Dicembre 2, 2025

Amsterdam, 2 dicembre 2025 – Si chiama Qivalis la nuova joint venture nata dall’unione di dieci banche europee per lanciare una stablecoin in euro, pronta a rispettare le regole della MiCAR e sotto l’occhio vigile della Banca centrale olandese. Il debutto è fissato per la seconda metà del 2026, con l’ambizione di rafforzare l’indipendenza digitale e monetaria dell’Europa.

Qivalis, la stablecoin europea: chi c’è dietro il progetto

Il consorzio è partito con nove istituti: Banca Sella, CaixaBank, Danske Bank, DekaBank, ING, KBC, Raiffeisen Bank International, SEB e UniCredit. A loro si è aggiunta di recente BNP Paribas, portando a dieci i partner coinvolti. La sede legale di Qivalis è ad Amsterdam, scelta non casuale: la città è ormai un punto di riferimento europeo per l’innovazione finanziaria e la regolamentazione delle criptovalute.

A guidare la società è stato scelto Jan-Oliver Sell, manager tedesco con un passato da amministratore delegato di Coinbase Germany e ruoli di primo piano in aziende come Binance e iFunded. Sell ha alle spalle diciotto anni di esperienza nella gestione patrimoniale a Londra e sarà affiancato da Floris Lugt, Chief Financial Officer. Lugt, olandese, ha guidato in passato la divisione digital assets wholesale banking di ING.

Una governance internazionale sotto controllo olandese

La presidenza del consiglio di sorveglianza è stata affidata a Sir Howard Davies, figura di spicco nel mondo della finanza britannica. Davies è stato il primo presidente della Financial Services Authority (dal 1997 al 2003), direttore della London School of Economics (2003-2011) e presidente della Royal Bank of Scotland fino al 2020. Nel suo curriculum ci sono anche incarichi come vice governatore della Banca d’Inghilterra e direttore generale della CBI.

La supervisione è stata affidata alla Banca centrale olandese, in linea con le nuove regole europee sulle criptovalute. Il regolamento MiCAR, in vigore dal 2024, impone standard rigidi su trasparenza, riserve e governance per le stablecoin che vogliono operare nell’Unione Europea. Qivalis punta a essere tra i primi a rispettarli in pieno.

Un euro digitale privato: cosa vogliono ottenere

“Lanciare una stablecoin in euro, sostenuta da un gruppo di banche europee, segna un passo importante per il commercio digitale e l’innovazione finanziaria in Europa”, ha detto Sell in una nota diffusa oggi. Per il manager tedesco, “una stablecoin in euro non è solo più comoda, ma significa anche più autonomia monetaria nell’era digitale”.

L’obiettivo è offrire uno strumento di pagamento digitale stabile, legato all’euro, utilizzabile da consumatori e aziende per pagamenti online e transazioni internazionali. In un mercato dominato da stablecoin ancorate al dollaro – come USDT (Tether) e USDC (Circle) – Qivalis vuole colmare un vuoto europeo.

I tempi e le sfide che aspettano Qivalis

Il via ufficiale è previsto per la seconda metà del 2026. Nel frattempo, il team di Sell deve ultimare lo sviluppo tecnologico, ottenere le autorizzazioni necessarie e definire i dettagli operativi della stablecoin. Fonti vicine al consorzio confermano che sono già in corso test pilota tra alcune banche coinvolte.

Rimangono però questioni aperte: come gestire le riserve a garanzia della moneta digitale, garantire la sicurezza delle piattaforme e assicurare l’integrazione con i sistemi bancari tradizionali. “Sappiamo che le sfide non mancano”, ha riconosciuto Sell in una call con gli analisti. “Ma crediamo che solo un progetto europeo possa assicurare trasparenza e fiducia agli utenti”.

Europa tra euro digitale pubblico e stablecoin private

Qivalis arriva in un momento cruciale per la finanza europea. La Banca Centrale Europea sta lavorando a una versione pubblica dell’euro digitale, ma i tempi sono ancora incerti. Nel frattempo, le banche private accelerano con le stablecoin per non lasciare spazio ai grandi nomi tecnologici extraeuropei.

Secondo gli esperti, Qivalis potrebbe spingere verso una maggiore integrazione tra banche tradizionali e nuove tecnologie blockchain. “Non è solo innovazione tecnologica”, ha detto un dirigente di UniCredit coinvolto nel progetto. “È una questione di sovranità finanziaria”.

Nei prossimi mesi si capirà se Qivalis riuscirà a diventare un punto di riferimento nei pagamenti digitali in euro. Ma la partita è già aperta: l’Europa punta a restare protagonista anche nell’era delle criptovalute.