Trent’anni di scoperte: il satellite Soho tra terremoti solari e tempeste spaziali

Trent'anni di scoperte: il satellite Soho tra terremoti solari e tempeste spaziali

Trent'anni di scoperte: il satellite Soho tra terremoti solari e tempeste spaziali

Matteo Rigamonti

Dicembre 2, 2025

Roma, 2 dicembre 2025 – Trent’anni fa, il 2 dicembre 1995, l’osservatorio spaziale Soho prendeva il volo nello spazio grazie all’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e alla NASA. Il suo scopo? Studiare il Sole come mai era stato fatto prima. Da allora, questo satellite, che orbita a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra, ha rivoluzionato il nostro modo di guardare la nostra stella. Nato per durare solo due anni, ha superato ogni aspettativa e oggi, a tre decenni di distanza, è ancora una fonte preziosa di dati per la comunità scientifica.

Soho e la scoperta dell’eliosismologia

Uno dei traguardi più importanti di Soho riguarda l’eliosismologia, cioè lo studio delle onde che si propagano all’interno del Sole. Prima del 1995 nessuno aveva mai potuto osservare con così tanta precisione i “terremoti” solari. Grazie agli strumenti di Soho, gli scienziati hanno misurato piccole variazioni sulla superficie del Sole e hanno iniziato a capire come funziona il suo interno. “Soho ha aperto una finestra nuova sulla fisica del Sole”, spiega Daniel Müller, capo scientifico ESA per Soho e Solar Orbiter. Solo da allora abbiamo cominciato a decifrare i misteri delle macchie solari e i cicli che ne regolano la nascita.

Occhi puntati sul Sole per 30 anni

Non solo osservazioni. Soho ha tenuto sotto controllo il Sole senza pause per trent’anni, raccogliendo dati preziosi che hanno permesso di stimare con precisione l’energia che la stella emette. Secondo gli studi più recenti pubblicati su Nature Astronomy, la variazione energetica durante un ciclo solare, che dura circa undici anni, è minima: solo lo 0,06%. Un dato che, come spiegano gli esperti, non influisce davvero sul riscaldamento globale della Terra. “La scienza di Soho resta fondamentale”, dice Müller, “e sono convinto che la sua eredità guiderà la ricerca solare ancora per molti anni”.

Previsioni del meteo spaziale e caccia alle comete

Un’altra missione chiave di Soho è stata migliorare le previsioni del meteo spaziale. Grazie ai suoi dati oggi è possibile anticipare con più precisione le tempeste geomagnetiche che colpiscono la Terra. Questi fenomeni possono disturbare satelliti e reti elettriche. Gli operatori delle agenzie spaziali raccontano spesso come le allerte lanciate grazie a Soho abbiano evitato danni a infrastrutture delicate.

Ma Soho ha anche un record a sorpresa: è il più grande “cacciatore di comete” di sempre. In trent’anni ha scoperto oltre 4.500 comete nuove, un numero che nessun altro osservatorio spaziale ha mai raggiunto. “È stata una sorpresa anche per noi”, ammette Carole Mundell, direttrice scientifica ESA. “Soho ha affrontato tante difficoltà ma è diventato una delle missioni spaziali più longeve di sempre”.

Un successo costruito insieme

Il trionfo di Soho nasce da una collaborazione senza precedenti tra ESA e NASA. Per trent’anni ingegneri e scienziati europei e americani hanno lavorato fianco a fianco per tenere in vita un satellite che più volte ha rischiato di fermarsi a causa di guasti tecnici. Ogni volta, però, sono riusciti a riparare i sistemi e a mantenere le osservazioni attive.

Oggi Soho continua a inviare dati usati in centinaia di ricerche ogni anno. I suoi strumenti sono ancora fondamentali per i nuovi ricercatori, che vedono Soho come un punto di riferimento nello studio del Sole. “È la prova dell’ingegno dei nostri tecnici e della forza della collaborazione internazionale”, ricorda Mundell.

Un’eredità che guarda avanti

A trent’anni dal lancio, Soho resta un pilastro della ricerca spaziale europea e mondiale. La sua longevità, impensabile negli anni Novanta, dimostra che si possono ottenere grandi risultati anche con risorse limitate ma tanta passione scientifica. E mentre nuove missioni si preparano a raccogliere il suo testimone, l’eredità di Soho continuerà a illuminare il cammino di chi studia il Sole.