Bari, 2 dicembre 2025 – Per la prima volta in Italia, le tesi di dottorato in materie agroalimentari diventano un vero strumento a disposizione delle aziende agricole. È quanto prevede il nuovo protocollo d’intesa firmato da UniCredit, Università di Bari e l’associazione editoriale Foglie. L’obiettivo è portare la conoscenza scientifica dalle aule universitarie direttamente nelle imprese del settore, in modo concreto e strutturato. L’accordo, siglato pochi giorni fa a Bari, crea una piattaforma permanente per raccogliere, organizzare e mettere a disposizione i risultati delle ricerche dei dottorandi, così da renderli facilmente consultabili da tecnici, cooperative e operatori della filiera.
Dalla ricerca alle aziende: un ponte concreto
La convenzione definisce una serie di attività che vanno dalla diffusione della ricerca all’orientamento professionale, passando per la produzione di contenuti multimediali e la formazione congiunta. In pratica, le tesi dei giovani ricercatori saranno raccolte e ordinate in modo semplice e accessibile per le aziende agricole. Così, potranno trovare risposte innovative alle sfide quotidiane: dalla gestione dell’acqua all’adattamento ai cambiamenti climatici, dalla fertilità del terreno alle nuove varietà di piante.
“La ricerca universitaria offre soluzioni immediate per molte delle sfide delle nostre filiere: uso efficiente dell’acqua, fertilità del suolo, produttività, energia, nuove varietà, adattamento climatico”, ha detto Ferdinando Natali, regional manager Sud di UniCredit. “Mettere a disposizione del territorio queste conoscenze significa rafforzare tutta la catena del valore e offrire ai giovani competenze che davvero contano”.
Formazione sul campo e accesso al credito
Da gennaio 2026 partirà anche un percorso formativo costruito insieme a UniCredit. I corsi, tenuti da esperti e volontari della banca, saranno pensati per imprenditori agricoli, giovani tecnici, studenti e professionisti del Sud Italia. Si parlerà di accesso al credito per le imprese agricole, dialogo tra banca e impresa, come costruire un modello economico per una nuova attività, scrivere un business plan, capire i bisogni finanziari e applicare criteri di sostenibilità per le PMI.
“Il nostro ruolo è offrire strumenti concreti: formazione bancaria e manageriale, conoscenze sul credito, supporto ai modelli d’impresa e creare legami stabili tra chi fa ricerca e chi produce valore. È un modo per dare competitività e sviluppo sociale al Sud”, ha aggiunto Natali.
Dalle tesi ai campi: video, seminari e Job Day
L’accordo non si ferma alla teoria. Sono in programma seminari tematici, video realizzati direttamente nei campi sperimentali e nei laboratori, attività di orientamento ai mestieri del settore agroalimentare e l’organizzazione di Job Day dedicati. Questi eventi vogliono mettere in contatto le competenze scientifiche emergenti — su temi come suoli, irrigazione, genetica vegetale, agricoltura digitale e riduzione degli input — con le imprese che cercano profili specializzati.
Secondo Foglie – Giovani Editori Associati, “portare le tesi fuori dagli atenei significa riconoscere il valore professionale del lavoro dei dottorandi e metterlo al servizio delle aziende. I risultati delle loro ricerche sono un patrimonio che può influenzare scelte agronomiche, investimenti e modelli produttivi”.
Un modello nazionale per innovare l’agricoltura
Questa iniziativa è tra i primi esempi in Italia capaci di trasformare il sapere accademico agricolo in competenze operative. I vantaggi attesi sono tanti: dalla qualità delle produzioni all’innovazione delle filiere, fino alle nuove opportunità di lavoro per i giovani laureati. “Il nostro compito è rendere questi contenuti accessibili e costruire un ponte stabile tra scienza e lavoro”, spiegano da Foglie.
Solo così — quando la conoscenza diventa uno strumento concreto — la distanza tra ricerca e impresa si accorcia davvero. E il Sud può contare su una nuova spinta fatta di innovazione, formazione e dialogo tra università e territorio.
