Tolosa, 3 dicembre 2025 – Airbus ha abbassato le stime sulle consegne di aerei per il 2025, dopo aver scoperto un problema nella produzione dei pannelli della fusoliera dell’A320. La casa madre di Tolosa ha annunciato ieri che conta di consegnare intorno ai 790 aeromobili entro fine anno, trenta in meno rispetto alle previsioni iniziali. Una scelta dettata dalla necessità di mantenere alta la qualità e la sicurezza dei velivoli in uscita dagli stabilimenti.
Pannelli della fusoliera sotto la lente
Il problema, spiegano da Airbus, riguarda un “difetto recente nei pannelli della fusoliera forniti da uno dei partner principali”, un elemento cruciale per la produzione dell’A320. La questione è saltata fuori durante i controlli di routine fatti tra ottobre e novembre negli impianti di assemblaggio in Francia e Germania. “Abbiamo trovato alcune irregolarità nei pannelli”, ha detto un portavoce del gruppo, senza però svelare il nome del fornitore coinvolto.
Il rallentamento in catena di montaggio ha fatto calare il ritmo delle consegne, con un impatto immediato sulle previsioni annuali. “La sicurezza viene prima di tutto”, ha ribadito il responsabile della produzione, ricordando che da qualche settimana sono partiti controlli più stringenti.
Consegne in calo, ma obiettivi finanziari confermati
Il nuovo obiettivo di 790 aeromobili segna una correzione rispetto alle attese, ma per ora non cambia i piani finanziari del gruppo per il 2025. “La guidance economica resta invariata”, ha detto il direttore finanziario durante una conference call con gli analisti, assicurando che “l’impatto sarà assorbito grazie alla flessibilità della nostra catena di fornitura”.
A Piazza Affari il titolo Airbus ha aperto con un leggero calo, attestandosi intorno ai 137 euro per azione. Gli investitori hanno reagito con cautela, anche se alcuni esperti, tra cui quelli di Société Générale, hanno ricordato che la domanda globale di aerei e gli ordini restano solidi.
L’importanza strategica dell’A320
La famiglia A320 è da anni il pilastro della produzione Airbus: nel 2024 sono stati consegnati oltre 600 esemplari, scelti da compagnie come Lufthansa, easyJet e IndiGo. Il modello è molto richiesto soprattutto sulle rotte a corto e medio raggio, in particolare in Asia e Nord America.
Secondo dati interni, la linea A320 pesa per circa il 60% sul fatturato annuo del gruppo. “Ogni rallentamento su questa linea si ripercuote sull’intera industria”, ha commentato un dirigente dell’aeroporto di Amburgo, uno dei principali centri di assemblaggio finale.
Le contromisure e le prospettive
Airbus ha già messo mano ai controlli qualità e sta collaborando fianco a fianco con i fornitori coinvolti. “Abbiamo rafforzato le verifiche e introdotto nuove procedure per evitare che succeda di nuovo”, ha detto un ingegnere dello stabilimento di Tolosa, incontrato ieri all’uscita dal turno.
La società non esclude nuovi aggiustamenti nei prossimi mesi, se dovessero emergere altri problemi nella filiera. Ma la priorità resta chiara: “Garantire la sicurezza e l’affidabilità dei nostri aerei”, come ha sottolineato anche l’amministratore delegato Guillaume Faury in una nota.
Una filiera sotto pressione, ma la fiducia resiste
Il settore dell’aeronautica vive un momento difficile: le catene di approvvigionamento sono sotto stress da mesi, tra mancanza di materiali e ritardi nei trasporti. Airbus non è l’unica a fare i conti con queste difficoltà: anche Boeing ha segnalato problemi simili durante l’anno.
Fonti vicine all’azienda dicono che l’obiettivo è tornare al ritmo previsto già nella prima metà del 2026. Nel frattempo, le compagnie aeree sono state avvisate dei possibili ritardi nelle consegne. “Siamo in continuo confronto con Airbus”, conferma un portavoce di easyJet, “e puntiamo a una soluzione rapida”.
Per ora, dunque, la parola d’ordine è prudenza. Ma nei corridoi di Tolosa non manca la fiducia: “Abbiamo superato crisi peggiori”, racconta un tecnico con vent’anni di esperienza. E questa volta, dicono, la sicurezza non sarà mai messa da parte.
