Milano, 3 dicembre 2025 – Ieri, alle Gallerie d’Italia di Milano, la Fondazione Intesa Sanpaolo ha consegnato le nuove borse di studio per dottorati in discipline umanistiche. Un appuntamento ormai tradizionale che, da quasi dieci anni, coinvolge università da tutta Italia. Quest’anno l’impegno economico è stato confermato a 375 mila euro. Le università premiate – Chieti-Pescara, Basilicata, Verona, Palermo e Foggia – riceveranno fondi per portare avanti progetti di ricerca triennali su temi che vanno dalla tutela del patrimonio culturale ai linguaggi contemporanei.
Borse di studio per valorizzare il patrimonio culturale
Le borse di studio sono nate per promuovere e diffondere la conoscenza del patrimonio culturale italiano, spiega la Fondazione. I progetti scelti quest’anno si concentrano su temi molto attuali: dai linguaggi digitali al cyberbullismo, dall’inclusione sociale delle persone in difficoltà ai nuovi modi di fare formazione. Non mancano ricerche dedicate alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale, con un occhio di riguardo ai linguaggi del presente. “Sostenere la ricerca umanistica vuol dire investire nel futuro della nostra società”, ha detto Roberto Cereda, presidente della Fondazione.
Premi per tesi su disabilità
In occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, la Fondazione ha assegnato anche sei premi per tesi di laurea magistrale a indirizzo sperimentale. Il valore complessivo dei riconoscimenti è stato di 18 mila euro. I lavori premiati, provenienti dalle università di Roma “La Sapienza”, Modena e Reggio Emilia, Padova, Catania e Urbino “Carlo Bo”, affrontano il tema della disabilità da diversi punti di vista: dall’inserimento nel mondo del lavoro all’uso della digitalizzazione come strumento di supporto. L’obiettivo, spiegano gli organizzatori, è migliorare concretamente la vita delle persone con disabilità, soprattutto nel campo lavorativo.
Un impegno che continua
La cerimonia si è svolta nel pomeriggio, tra le sale delle Gallerie d’Italia, alla presenza di docenti, studenti e rappresentanti delle istituzioni universitarie. “L’inclusione è il cuore delle nostre iniziative”, ha ribadito Cereda nel suo discorso. Dal 2008, la Fondazione Intesa Sanpaolo sostiene il diritto allo studio e le fragilità sociali, con progetti che hanno coinvolto centinaia di giovani ricercatori. Anche per il 2026 l’ente filantropico conferma l’intenzione di andare avanti su questa strada: la call per le tesi sulla disabilità sarà rilanciata.
Università coinvolte e prospettive
I progetti vincitori per i dottorati triennali sono stati scelti tra decine di candidature arrivate da tutta Italia. Le università premiate – Chieti-Pescara, Basilicata, Verona, Palermo e Foggia – lavoreranno nei prossimi mesi su temi come i nuovi linguaggi digitali e la valorizzazione delle risorse artistiche del territorio. Per quanto riguarda i premi per le tesi di laurea magistrale, i lavori spaziano da studi teorici a soluzioni concrete per migliorare l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità.
Il valore della ricerca umanistica
Per chi promuove l’iniziativa, investire nella ricerca umanistica è una scelta strategica per il Paese. “Le sfide di oggi richiedono strumenti nuovi e una conoscenza profonda delle dinamiche sociali”, ha spiegato uno dei docenti presenti. Solo così, hanno aggiunto, si possono affrontare problemi come il cyberbullismo o l’esclusione sociale con idee innovative e soluzioni pratiche.
Un segnale forte per il mondo accademico
La giornata milanese si è chiusa con un messaggio chiaro: sostenere la formazione avanzata e la ricerca vuol dire dare fiducia ai giovani e al sistema universitario italiano. La Fondazione Intesa Sanpaolo, con queste iniziative, vuole rafforzare il legame tra università e società civile. Un percorso che, dicono gli organizzatori, continuerà anche nei prossimi anni, con nuove borse di studio e premi dedicati alle sfide più urgenti del nostro tempo.
