Milano, 3 dicembre 2025 – Nuove fotografie spuntano a sorpresa nelle ultime settimane, mostrando Andrea Sempio davanti alla villetta di Chiara Poggi a Garlasco il 13 agosto 2007, il giorno dell’omicidio che da quasi vent’anni tiene sotto scacco la provincia di Pavia. Le immagini, acquisite dalla Procura di Pavia e diffuse dalla youtuber Francesca Bugamelli sul canale Bugalalla Crime, sono state recuperate da un hard disk che sembrava perso. Ma cosa cambia davvero per Sempio, oggi indagato insieme al padre Giuseppe in un’inchiesta ancora aperta?
Le ore chiave davanti alla villetta: chi c’era e cosa succedeva
Le foto, scattate tra le 15:38 e le 16:14 di quel lunedì d’agosto, raccontano una sequenza di arrivi e movimenti davanti alla casa di via Pascoli. Si vede la dottoressa Rosa Muscio scendere da un’auto dei carabinieri, seguita dall’allora capitano Gennaro Cassese, in borghese e con i guanti. Poco più in là, l’ex brigadiere Roberto Pennini in divisa. Alle 15:54 arrivano le cugine di Chiara, Stefania e Paola Cappa, che scendono da una Smart nera e si fermano a parlare con un uomo non identificato. Alle 16:04 tocca alla madre di Chiara, Maria Rosa Poggi, che arriva con un orologio che segna tre minuti indietro rispetto all’orario reale, dettaglio che emerge dalle immagini. La zia della vittima è fuori dalla portiera dell’auto, con chiavi e sigaretta in mano. Dieci minuti dopo, Maria Rosa parla con tre uomini; il volto segnato dalla stanchezza e dal dolore.
Andrea Sempio in almeno tre scatti: i suoi passaggi davanti alla casa
In almeno tre foto compare anche Andrea Sempio, 19 anni allora, con i capelli lunghi e una barba sottile. La prima immagine lo ritrae alle 15:53 al volante della sua auto, finestrino abbassato, mentre parla con una donna che poi si scoprirà essere una giornalista. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti e confermato dallo stesso Sempio, quel pomeriggio sarebbe passato davanti alla villetta tre volte: la prima insieme al padre Giuseppe, la seconda da solo e la terza ancora con il padre, dopo aver saputo che la vittima era la sorella del suo amico Marco. “C’era una folla di persone, mi sono fermato per capire cosa fosse successo”, ha spiegato Sempio agli investigatori già nel 2008.
Le parole di Sempio trovano conferma nelle immagini
Le fotografie confermano quello che Andrea Sempio aveva raccontato nei primi interrogatori. “Dopo pranzo sono andato da mia nonna paterna in via Canova con mio padre – aveva detto al capitano Cassese – poi siamo tornati verso casa. Passando per via Pavia ho notato l’ambulanza e delle persone. Ho pensato fosse successo qualcosa”. Inizialmente non si era fermato. “Verso le 16 sono ripassato da solo, per curiosità – ha aggiunto – mi sono fermato e ho parlato con una donna che si è qualificata come giornalista. Solo dopo ho capito che era morta una ragazza”. Tornato a casa in via Rossini, aveva chiamato il padre e insieme erano tornati in via Pascoli per avere conferma che la vittima fosse Chiara Poggi.
Cosa cambia per l’indagine? Le foto non toccano l’alibi di Sempio
Sul piano giudiziario, però, queste nuove immagini non cambiano la posizione di Sempio. Gli scatti mostrano la sua presenza nel pomeriggio, ma l’omicidio è avvenuto nella mattinata del 13 agosto. Il nodo resta sempre l’alibi fornito da Sempio: uno scontrino di Vigevano su cui gli investigatori hanno sempre avuto dubbi. “Le foto dimostrano che non ha mentito sui suoi spostamenti del pomeriggio”, dice una fonte vicina all’inchiesta, “ma non aggiungono nulla su cosa sia successo prima delle 13”. I legali di Sempio, oggi 37enne, sperano ancora di chiarire definitivamente la sua posizione con nuovi elementi o prove ritenute inattaccabili.
Un pezzo in più del puzzle, ma nessuna svolta decisiva
In definitiva, queste fotografie ci offrono un’immagine nitida di quel pomeriggio del 13 agosto 2007 a Garlasco: volti tesi, movimenti concitati attorno alla villetta, dettagli impressi nella memoria collettiva. Ma sul piano processuale, almeno per ora, non cambiano nulla. La presenza di Andrea Sempio davanti alla casa di Chiara Poggi era già nota e confermata dalle sue stesse parole. Il vero nodo resta quello della mattina dell’omicidio: solo allora si capirà se queste immagini avranno un peso o resteranno un semplice pezzo in più nella lunga storia di un caso ancora senza risposta.
