Siena, 3 dicembre 2025 – Il consiglio di amministrazione di Monte dei Paschi di Siena si riunirà venerdì 5 dicembre in una seduta carica di tensione. Al centro dell’incontro, secondo fonti vicine alla banca, un aggiornamento sulle indagini della Procura di Milano che riguardano la tentata scalata a Mediobanca. Nell’inchiesta è coinvolto direttamente l’amministratore delegato di Mps, Luigi Lovaglio, attualmente indagato.
Mediobanca nel mirino: cosa sta succedendo
La storia è venuta alla luce nelle ultime settimane, quando la Procura di Milano ha cominciato ad accertare alcune presunte irregolarità legate al tentativo di prendere il controllo di quote importanti di Mediobanca. Tra gli indagati, secondo fonti giudiziarie, c’è proprio Lovaglio, alla guida di Mps dal febbraio 2022. L’indagine, guidata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, punta a fare chiarezza su una serie di operazioni finanziarie che avrebbero l’obiettivo di rafforzare la posizione di Mps tra gli azionisti della banca d’affari milanese.
Non c’è ancora nessuna conferma ufficiale dagli uffici giudiziari, ma l’attenzione resta alta. “Stiamo collaborando con la massima trasparenza”, ha detto un portavoce di Mps, aggiungendo che la banca “confida nel lavoro della magistratura”. Nel mondo della finanza, la notizia ha subito acceso i riflettori: il titolo Mps ha subito oscillazioni in Borsa già nelle prime ore dopo la diffusione delle indiscrezioni.
Il cda di venerdì: un punto di svolta
La convocazione del cda non arriva per caso. L’incontro, che si terrà nella storica sede di Rocca Salimbeni a Siena, servirà a fare il punto sulla situazione giudiziaria e sulle possibili conseguenze per la guida della banca. Un consigliere, che ha chiesto di restare anonimo, ha raccontato: “Sarà un confronto schietto, necessario per capire come muoverci”. Tra i temi sul tavolo anche la posizione di Lovaglio. Al momento non ci sono richieste ufficiali di dimissioni, ma il clima è teso.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che detiene circa il 64% del capitale, segue con molta attenzione gli sviluppi. Da via XX Settembre nessun commento ufficiale, ma fonti vicine al dossier parlano di “massima vigilanza” e di una “valutazione in corso sugli effetti per la banca”.
Mercato e analisti: la reazione al caso Mps
Il caso ha riportato sotto i riflettori Mps, un istituto che ha alle spalle anni difficili e molte ristrutturazioni. Gli analisti di Equita Sim avvertono: “L’incertezza legata alle indagini potrebbe pesare sulla percezione del rischio”. Mediobanca Securities invita alla cautela: “Serve chiarezza in fretta per evitare ripercussioni sulla stabilità della banca”.
A Piazza Affari, lunedì il titolo Mps ha chiuso in leggero calo (-1,2%), dopo una mattinata con scambi intensi. “Il mercato teme nuovi scossoni”, ha commentato un trader milanese poco dopo le 16.30, “ma finora gli investitori istituzionali non hanno abbandonato il titolo”.
Chi è Luigi Lovaglio e cosa lo aspetta
Lovaglio, 69 anni, originario di Taranto, è uno dei banchieri più esperti in Italia. Dopo una lunga carriera in UniCredit e una parentesi in Polonia alla guida di Bank Pekao, è arrivato a Mps nel febbraio 2022 con il compito di rilanciare l’istituto senese. Negli ultimi mesi aveva ottenuto fiducia grazie a una gestione attenta dei crediti deteriorati e a diverse operazioni straordinarie.
Ora però la situazione si complica. “Non commento le indagini in corso”, ha detto Lovaglio ai suoi collaboratori lunedì mattina, “ma confermo la mia fiducia nella magistratura e nel lavoro della banca”. Parole sobrie, pronunciate davanti a pochi stretti collaboratori nel suo ufficio alla Rocca.
Venerdì è il giorno della verità
L’appuntamento di venerdì è considerato cruciale. I consiglieri sono attesi a Siena già in mattinata; la riunione dovrebbe cominciare alle 10.30. Fuori dalla storica sede si respira un’aria sospesa: pochi dipendenti si fermano davanti all’ingresso, qualcuno parla a bassa voce. “Siamo abituati alle difficoltà”, racconta un impiegato con vent’anni di esperienza, “ma questa volta si sente che l’atmosfera è diversa”.
Nei prossimi giorni saranno decisivi i segnali che arriveranno sia dalla magistratura sia dagli azionisti. Per ora, la priorità è mantenere la stabilità della banca più antica del mondo. Solo dopo – forse – si potrà guardare avanti.
