Un mistero nel bosco: due bambini allontanati dai genitori da 47 giorni in aretino

Un mistero nel bosco: due bambini allontanati dai genitori da 47 giorni in aretino

Un mistero nel bosco: due bambini allontanati dai genitori da 47 giorni in aretino

Matteo Rigamonti

Dicembre 3, 2025

Caprese Michelangelo, 3 dicembre 2025 – Sono passati 47 giorni da quando due bambini di otto e quattro anni sono stati tolti ai genitori e portati in una comunità protetta a Caprese Michelangelo, nell’aretino. L’allontanamento, eseguito il 16 ottobre, è stato deciso dal tribunale per i minorenni di Firenze. La storia, che ricorda il caso della “famiglia nel bosco” di Palmoli, è stata raccontata da La Verità e poi ripresa dalla trasmissione Fuori dal Coro su Rete 4.

Bambini portati via in pigiama: il racconto del prelievo

Le immagini delle telecamere di sorveglianza della casa, trasmesse in tv, mostrano cosa è successo la mattina del 16 ottobre. Intorno alle 11, gli assistenti sociali insieme alle forze dell’ordine hanno bussato al cancello di quella casa isolata nei boschi. Harald, perito elettronico di Bolzano, ha detto di essere uscito per aprire. “Mi hanno chiesto di chiamare mia moglie, dicevano che avevano un documento importante da consegnarci. Era una trappola”, ha raccontato. Dal bosco, secondo lui, sono spuntati più di dieci agenti in tenuta antisommossa, mentre altri hanno circondato la casa. Dentro c’erano i bambini. Il più piccolo, ha riferito la famiglia, è stato portato via in pigiama e senza scarpe.

Il tribunale: istruzione parentale e controlli sanitari mancati

A firmare l’ordine di allontanamento è stata la giudice Nadia Todeschini. Nel decreto si legge che i genitori non avrebbero seguito le regole per l’istruzione parentale e avrebbero impedito ai servizi sociali di fare i controlli sanitari sui figli. La famiglia – Harald e Nadia, di origine bielorussa – aveva scelto di vivere isolata nel bosco e di non completare tutte le vaccinazioni obbligatorie secondo la legge italiana. Una scelta che aveva già attirato l’attenzione dei servizi sociali nei mesi prima.

I genitori: “Siamo distrutti, non sappiamo nulla di loro”

“Sono 47 giorni che non abbiamo notizie. Nessuna telefonata, neanche per i compleanni del mese scorso”, ha confidato Nadia. “Siamo distrutti. Perché tutto questo? Che cosa abbiamo fatto di male?”. Il padre ha aggiunto qualche dettaglio sulla mattina in cui hanno portato via i bambini: “L’ispettore capo mi ha minacciato: ‘Se non apri noi sfondiamo la porta’. L’ha detto più volte”. Secondo lui, il figlio più grande ha aperto la porta pensando fosse il padre. Nei video si vede un carabiniere che spinge la porta con forza ed entra con gli altri agenti.

Le denunce e i dubbi sulla procedura

Harald sostiene di aver fatto denuncia contro tutti gli operatori coinvolti. “Il decreto che mi hanno mostrato non aveva la firma del giudice. Come hanno potuto portarci via i nostri bambini senza un documento valido?”, si chiede. La coppia si era trasferita a Caprese Michelangelo un anno e mezzo fa, provenendo dalla Val Badia, dopo aver gestito un albergo per dieci anni. “Cercavamo solo un po’ di pace. Invece ci hanno rovinato la vita”, ha aggiunto il padre.

Una vicenda che riapre il dibattito sull’istruzione parentale

La storia si inserisce nel filone delle polemiche nate dal caso Trevallion-Birmingham a Palmoli, dove una famiglia era stata separata dai figli per altri motivi. Lì la giudice aveva richiamato l’articolo 2 della Costituzione, che tutela il diritto alla vita di relazione dei minori. A Caprese Michelangelo, invece, la questione è legata all’istruzione parentale e ai controlli sanitari. Il dibattito resta acceso: da una parte chi sostiene il diritto delle famiglie a scegliere come educare i figli, dall’altra chi punta a garantire la tutela dei bambini.

Il paese si divide, i genitori chiedono solo di parlare con i figli

Nel piccolo comune toscano la notizia ha diviso le opinioni. Qualcuno dice di aver visto i bambini poche volte in paese. Altri li descrivono come una famiglia “riservata ma gentile”. Nel frattempo, i genitori aspettano risposte dal tribunale e chiedono almeno di poter sentire i figli: “Vorremmo solo sapere come stanno”, ripetono da giorni.

In copertina: un fermo immagine dell’intervento dei servizi sociali nella casa nel bosco di Caprese Michelangelo.