Anthropic punta alla Borsa: preparativi per l’IPO nel 2026

Anthropic punta alla Borsa: preparativi per l'IPO nel 2026

Anthropic punta alla Borsa: preparativi per l'IPO nel 2026

Giada Liguori

Dicembre 4, 2025

San Francisco, 4 dicembre 2025 – Anthropic, la società di intelligenza artificiale fondata da Dario Amodei e tra le principali rivali di OpenAI, si prepara a sbarcare in Borsa nel 2026. La notizia, rilanciata nelle ultime ore dal Financial Times, arriva da fonti vicine all’azienda. Secondo queste, la startup avrebbe già scelto lo studio legale Wilson Sonsini Goodrich & Rosati per seguire le prime fasi della sua offerta pubblica iniziale. Se tutto andrà come previsto, sarà una svolta importante per il mondo dell’AI generativa.

Anthropic punta alla Borsa: i primi segnali concreti

Il Financial Times racconta che Anthropic ha già iniziato a parlare con alcune delle più grandi banche d’affari americane. Le trattative, ancora in una fase preliminare, riguardano l’ipotesi di una IPO già nel 2026. Fonti interne spiegano che la scelta dello studio Wilson Sonsini – noto per aver seguito tante quotazioni tech nella Silicon Valley – è un chiaro segnale: la società sta prendendo sul serio l’idea di entrare nei mercati pubblici.

Al momento non ci sono dettagli sulle date o sulle valutazioni che si aspettano. Ma per gli esperti sentiti dal Financial Times, una quotazione di Anthropic potrebbe attirare l’attenzione di grandi investitori istituzionali e fondi specializzati in tecnologia, proprio mentre l’intelligenza artificiale continua a muovere ingenti capitali e occhi in tutto il mondo.

Anthropic cresce e sfida OpenAI

Fondata nel 2021 da Dario Amodei – ex ricercatore di OpenAI – insieme alla sorella Daniela e ad altri ex membri del team di Sam Altman, Anthropic è diventata in fretta uno dei nomi più caldi nel settore dell’AI generativa. Il suo modello linguistico Claude, lanciato nel 2023, è già usato da molte aziende per applicazioni che vanno dall’assistenza clienti alla scrittura automatica di codice.

Negli ultimi dodici mesi, la società ha raccolto oltre 7 miliardi di dollari, secondo i dati di PitchBook. Tra gli investitori figurano giganti come Google, Salesforce e Amazon, che puntano sulla capacità di Anthropic di sviluppare sistemi AI più sicuri e trasparenti rispetto alla concorrenza. “Il nostro obiettivo è costruire modelli affidabili e controllabili”, ha detto Dario Amodei in una recente intervista a Bloomberg. Un approccio che vuole distinguersi dalle strategie più aggressive di OpenAI e altri protagonisti del settore.

Mercato AI in fermento, ma la strada verso la Borsa è in salita

Il possibile ingresso in Borsa di Anthropic arriva in un momento di grande fermento per il mondo dell’intelligenza artificiale. Dopo la quotazione record di Arm Holdings nel 2023 e l’ascesa di Nvidia tra i colossi tech, gli investitori seguono con attenzione le nuove realtà dell’AI. Però, il cammino verso la IPO non è senza ostacoli: tra mercati volatili, norme ancora poco chiare e una concorrenza sempre più agguerrita, le sfide non mancano.

Fonti vicine al dossier rivelano che l’azienda starebbe anche valutando possibili alleanze strategiche prima di arrivare in Borsa. “Non c’è ancora una decisione definitiva”, confida un dirigente anonimo. “Stiamo guardando a tutte le strade per garantire una crescita solida”. Un atteggiamento prudente, coerente con la filosofia dell’azienda.

Prossimi passi e attesa per le mosse ufficiali

Per ora, né Anthropic né lo studio Wilson Sonsini hanno commentato ufficialmente le voci circolate. Intanto, gli analisti si interrogano sulle possibili valutazioni: alcune stime, non confermate, parlano di una capitalizzazione superiore ai 30 miliardi di dollari.

A San Francisco – dove ha sede Anthropic – l’atmosfera è quella delle grandi manovre tech: incontri riservati tra manager e consulenti, telefonate con investitori da tutto il mondo, riunioni chiuse negli uffici di Market Street. Solo nei prossimi mesi si capirà se la startup guidata da Dario Amodei farà davvero il salto verso Wall Street. Ma la scelta dello studio legale e i primi contatti con le banche lasciano intendere che il percorso è ormai iniziato.