Euro in stagnazione, scambiato a 1,1657 dollari: cosa aspettarsi?

Euro in stagnazione, scambiato a 1,1657 dollari: cosa aspettarsi?

Euro in stagnazione, scambiato a 1,1657 dollari: cosa aspettarsi?

Giada Liguori

Dicembre 4, 2025

Milano, 4 dicembre 2025 – L’euro apre la giornata sui mercati valutari con pochi scossoni, confermando una fase di stabilità che dura ormai da settimane. Alle 9.30 la moneta unica europea si scambia a 1,1657 dollari, segnando un leggero calo dello 0,12% rispetto alla chiusura di ieri. Contro lo yen, invece, il cambio è a 181,0500, in lieve flessione dello 0,09%. Un andamento che, secondo gli operatori sentiti questa mattina a Piazza Affari, riflette l’attesa per i dati economici in arrivo e le ultime mosse delle banche centrali.

Mercati valutari in attesa delle decisioni delle banche centrali

La giornata è partita senza grandi sorprese. Gli investitori, come spiegano alcuni analisti di una banca milanese, “preferiscono tenere un profilo prudente in vista delle riunioni della Banca Centrale Europea e della Federal Reserve”. Questi appuntamenti, in programma il 12 e il 18 dicembre, potrebbero chiarire cosa aspettarsi dalle politiche monetarie nel 2026. “Tutti guardano con attenzione a Francoforte e Washington”, dice Marco Lupi, currency strategist di Intesa Sanpaolo. “Gli operatori si chiedono se i tassi rimarranno fermi o se arriveranno sorprese”.

Nel frattempo, il dollaro resta forte dopo i dati positivi sull’occupazione americana diffusi ieri sera. Il Dipartimento del Lavoro Usa ha registrato 210mila nuovi posti di lavoro a novembre, un numero superiore alle attese. Questo ha spinto la valuta americana, mettendo un po’ di pressione sull’euro.

Euro stabile tra inflazione e crescita sotto tono

In Europa la situazione resta complicata. La crescita è debole e l’inflazione fatica a tornare sotto controllo, secondo i parametri fissati dalla BCE. Gli ultimi dati di Eurostat parlano di un’inflazione al 2,8% su base annua a novembre, ancora sopra il target del 2%. “La BCE dovrà muoversi con cautela”, racconta un funzionario della banca centrale tedesca contattato stamattina. “Tagliare i tassi troppo presto potrebbe far ripartire la pressione sui prezzi”.

Sul fronte della crescita, la Commissione europea ha rivisto al ribasso le stime sul PIL dell’Eurozona per il 2025: +0,9%, contro l’1,2% previsto in primavera. Un dato che pesa sul futuro dell’euro e aiuta a mantenere il cambio con il dollaro in una stretta forbice di oscillazione.

Prudenza tra gli operatori finanziari

Gli investitori mantengono un atteggiamento cauto. “Non vediamo grandi movimenti fino a metà dicembre”, ammette Giovanni Rinaldi, trader in una società di gestione milanese. “Il mercato aspetta di capire se la BCE continuerà a stare in stand-by o se, nel primo semestre del prossimo anno, si apriranno spiragli per un allentamento”.

Anche in Asia la situazione è tranquilla. Lo yen ha guadagnato terreno dopo le parole del governatore della Bank of Japan, Kazuo Ueda, che ha ribadito l’intenzione di mantenere una politica monetaria morbida almeno fino a primavera 2026. “Non ci sono segnali di cambiamento imminente”, ha detto Ueda in conferenza stampa a Tokyo alle 7 ora italiana.

Tutti gli occhi puntati sui prossimi dati economici

Nei prossimi giorni arriveranno diversi dati chiave: tra questi, l’indice PMI dei servizi per l’Eurozona e la produzione industriale tedesca. Gli analisti dicono che solo numeri ben al di sopra o al di sotto delle attese potrebbero far muovere i mercati in modo deciso.

Per ora, dunque, la parola d’ordine è prudenza. Gli scambi di questa mattina a Milano e Francoforte mostrano volumi bassi e poca volatilità. “Il mercato sta aspettando”, riassume un operatore della City di Londra poco dopo le 8.30. “Solo allora potremo vedere qualche segnale più chiaro sulla direzione dell’euro”.

In attesa delle prossime mosse delle banche centrali e dei dati di dicembre, la moneta unica resta ancorata ai livelli attuali. Gli investitori – tra una chiamata e l’altra – continuano a scrutare i monitor, alla ricerca di indizi per anticipare i prossimi movimenti.