Giustizia controversa: pena ridotta per Mario Roggero, l’eroe della gioielleria che ha affrontato i rapinatori

Giustizia controversa: pena ridotta per Mario Roggero, l'eroe della gioielleria che ha affrontato i rapinatori

Giustizia controversa: pena ridotta per Mario Roggero, l'eroe della gioielleria che ha affrontato i rapinatori

Matteo Rigamonti

Dicembre 4, 2025

Torino, 4 dicembre 2025 – Mario Roggero, il gioielliere di Grinzane Cavour che il 28 aprile 2021 sparò e uccise due rapinatori durante un assalto alla sua oreficeria, è stato condannato oggi dalla Corte d’Appello di Torino a 14 anni e 9 mesi di carcere. La sentenza, arrivata nel primo pomeriggio dopo oltre tre ore di camera di consiglio, riduce la pena rispetto ai 17 anni decisi in primo grado dal tribunale di Asti. Roggero, che ha sempre sostenuto di aver agito per legittima difesa, ha commentato a caldo: “I giudici non hanno avuto coraggio”.

Quella mattina in via Garibaldi: la dinamica dell’assalto

La mattina del 28 aprile 2021, poco dopo le 9.30, tre uomini – Andrea Spinelli, Giuseppe Mazzarino e Alessandro Modica – entrarono nella gioielleria Roggero, in via Garibaldi a Grinzane Cavour. Armati e con il volto coperto, minacciarono il titolare e sua moglie, costringendoli a consegnare gioielli e soldi. “Spinelli mi ha puntato l’arma in faccia, ero terrorizzato”, ha raccontato Roggero in aula, leggendo una dichiarazione lunga 26 pagine che ha impiegato quasi mezz’ora.

Quando i rapinatori stavano per scappare, salendo sull’auto, Roggero ha preso la pistola e ha sparato. Spinelli e Mazzarino morirono nel parcheggio, Modica rimase ferito ma si salvò. Un punto chiave del processo: i colpi furono sparati quando i malviventi erano già fuori dal negozio.

La difesa: “Ho sparato per difendere la mia famiglia”

Durante l’udienza, Roggero ha ribadito la sua versione: “Non volevo uccidere, ho sparato solo per non essere ucciso”. Ha spiegato di aver colpito Spinelli sopra la natica destra e poi di aver sparato a Mazzarino, convinto che anche il terzo rapinatore fosse armato. “Volevo solo salvare mia moglie e proteggere la mia famiglia”, ha detto con voce ferma.

La difesa ha puntato tutto sulla legittima difesa, sottolineando lo stato di shock e la paura che aveva colto il gioielliere in quei momenti frenetici. Ma per la Corte d’Appello la reazione è stata troppo forte rispetto al pericolo: i rapinatori stavano già scappando quando sono stati colpiti.

La sentenza: pena ridotta, condanna confermata

Dopo una lunga camera di consiglio, i giudici torinesi hanno abbassato la pena a 14 anni e 9 mesi, oltre due anni in meno rispetto al primo grado. “Aspettiamo di leggere le motivazioni, poi decideremo se andare in Cassazione”, ha detto Roggero ai giornalisti all’uscita dall’aula.

Non nasconde la delusione: “Le vere vittime siamo noi. Nessuno dei familiari dei rapinatori ha chiesto scusa per avere un figlio così”. Parole dure, pronunciate davanti a una folla di amici e sostenitori che lo hanno seguito fino a Torino. “L’affetto che speravo è arrivato – ha raccontato – Ho rivisto ex compagni di scuola che non mi aspettavo, tanti lavoratori che hanno perso un giorno di lavoro per essere qui. Mi ha fatto davvero piacere”.

Reazioni e cosa succederà

La vicenda di Mario Roggero ha diviso il paese fin dal primo giorno. C’è chi lo vede come una vittima, chi invece sottolinea la gravità di aver sparato fuori dal negozio. Il suo avvocato annuncia ricorso in Cassazione: “Valuteremo le motivazioni appena saranno depositate”.

Nel frattempo a Grinzane Cavour il clima resta teso. Il piccolo centro del cuneese parla ancora di quella mattina di aprile e delle sue conseguenze. La gioielleria è rimasta chiusa per settimane dopo l’assalto; oggi Roggero si dice “provato, ma deciso a andare avanti”. La giustizia ha scritto un nuovo capitolo, ma la parola finale spetterà alla Suprema Corte.