Il comunicatore aziendale: un manager indispensabile secondo Mormile di Secursat

Il comunicatore aziendale: un manager indispensabile secondo Mormile di Secursat

Il comunicatore aziendale: un manager indispensabile secondo Mormile di Secursat

Matteo Rigamonti

Dicembre 4, 2025

Milano, 4 dicembre 2025 – La comunicazione aziendale non è più soltanto un canale per trasmettere informazioni. Oggi si è trasformata in uno strumento chiave per la gestione e lo sviluppo, soprattutto nelle piccole e medie imprese italiane. A dirlo è stata Maura Mormile, Chief Communication Officer di Secursat, durante l’evento “Governance della comunicazione professionale: competenze certificate e responsabilità” organizzato a Milano da Manageritalia. Un incontro che ha posto al centro il tema della certificazione delle competenze dei comunicatori e il loro ruolo nelle decisioni aziendali.

La comunicazione come leva per far crescere le PMI

Nel suo intervento, Mormile ha raccontato l’esperienza di una PMI italiana che opera in un settore tradizionale, dove la reputazione è un bene prezioso e la comunicazione spesso incontra resistenze culturali. “Per noi – ha spiegato – la comunicazione non è stata solo un mezzo per diffondere informazioni, ma una parte fondamentale della strategia di gestione e crescita. È stata una leva vincente, anche grazie alla capacità di anticipare certi trend di mercato”. Un passaggio che mostra come, nelle imprese medio-piccole, la comunicazione non serva più solo a dare notizie o gestire crisi, ma aiuti a guidare le scelte e a creare valore nel tempo.

Competenze certificate per affrontare un mercato in continuo cambiamento

Mormile ha ricordato che il mercato è sempre più “liquido”: cambia in fretta, è incerto e le nuove tecnologie stravolgono le regole. In questo scenario “avere persone competenti e preparate è fondamentale”, ha sottolineato la manager. Durante l’evento si è parlato di come la certificazione delle competenze dei comunicatori possa rispondere alle esigenze delle aziende che cercano professionisti capaci di guidare la trasformazione. Manageritalia, promotrice dell’iniziativa, ha presentato i primi dati di un’indagine interna: oltre il 60% delle PMI intervistate ritiene indispensabile investire nella formazione e nella certificazione delle figure della comunicazione.

Il comunicatore manager: un ruolo sempre più centrale

“Il comunicatore deve essere un manager, sia nelle grandi che nelle piccole aziende, il suo ruolo è fondamentale”, ha ribadito Mormile di fronte a una platea fatta di dirigenti, consulenti e rappresentanti delle associazioni di categoria. Un punto di vista condiviso anche da altri relatori, come Andrea Bianchi (Manageritalia) e Silvia Rizzi (Assocomunicazione), che hanno evidenziato come oggi il comunicatore non si occupi solo dei flussi informativi interni ed esterni, ma anche delle relazioni con gli stakeholder e della reputazione aziendale. “Solo così – ha aggiunto Bianchi – la comunicazione diventa davvero un motore per la crescita”.

Reputazione e anticipazione dei trend: la sfida delle PMI tradizionali

Nel settore tradizionale di Secursat, la reputazione rimane un punto fondamentale. “Fare comunicazione qui non è semplice”, ha ammesso Mormile, “ma per questo è ancora più importante anticipare i trend e presidiare i canali giusti”. I dati presentati durante l’incontro mostrano che, negli ultimi tre anni, le PMI che hanno investito in una strategia di comunicazione strutturata hanno registrato una crescita media del 12% nel fatturato e una maggiore capacità di resistere alle crisi. Numeri che confermano quanto il tema sia sentito anche fuori dai grandi gruppi.

Verso una governance della comunicazione più responsabile

Le proposte emerse a Milano puntano a definire standard condivisi per la certificazione delle competenze dei comunicatori professionali. Un percorso che, secondo Manageritalia, deve coinvolgere università, enti di formazione e associazioni di categoria. “Solo così – ha concluso Mormile – potremo davvero aiutare le aziende italiane a muoversi in un mercato sempre più complesso”. La sfida resta aperta: costruire una governance della comunicazione capace di sostenere l’innovazione senza perdere il legame con i valori che stanno alla base delle imprese.