Inclusione sociale: la partnership tra Alboran e Sanpellegrino che fa la differenza

Inclusione sociale: la partnership tra Alboran e Sanpellegrino che fa la differenza

Inclusione sociale: la partnership tra Alboran e Sanpellegrino che fa la differenza

Matteo Rigamonti

Dicembre 4, 2025

Milano, 4 dicembre 2025 – Parte oggi a Milano un nuovo percorso di formazione professionale pensato per persone con disabilità. Si chiama Extra ordinary – accademia di cucina ed è frutto dell’impegno della cooperativa sociale Alboran, attiva da più di trent’anni nel favorire l’inserimento lavorativo di persone fragili. Il progetto, sostenuto da Sanpellegrino e realizzato insieme al Congusto Institute, vuole mettere in luce talenti straordinari attraverso un corso di cucina gratuito, con l’obiettivo di aiutare chi partecipa a trovare un lavoro.

Una vera occasione per i talenti straordinari

Al centro dell’iniziativa c’è un corso di 110 ore, che si terrà da novembre 2025 a febbraio 2026 nel campus milanese di Congusto, in via Davanzati. Qui, una decina di partecipanti – scelti tra le categorie protette secondo la Legge 68/99 – potranno imparare le basi della ristorazione e della preparazione dei cibi, seguiti da chef professionisti e da un tutor dedicato. “Con Extra ordinary vogliamo dare un’opportunità concreta per dimostrare che il talento non ha barriere”, ha detto Andrea Vanini, presidente di Alboran. “Dietro la straordinarietà di ogni persona c’è una risorsa preziosa per tutta la comunità”.

Le lezioni saranno un mix di teoria e pratica, con momenti di confronto diretto con aziende del settore. Non solo: i partecipanti otterranno una certificazione professionale riconosciuta dalla Regione Lombardia (profilo cuoco EQF 3 e 4), subito spendibile nel mercato del lavoro.

Quando impresa, terzo settore e formazione fanno squadra

La presenza di Sanpellegrino come partner principale non è casuale. L’azienda, storica nel campo delle acque minerali e delle bevande analcoliche, ha deciso di sostenere Extra ordinary come parte del suo impegno sociale. “Vogliamo aggiungere un tassello in più al nostro percorso di impresa che crea valore condiviso”, ha spiegato Michel Beneventi, amministratore delegato del Gruppo Sanpellegrino. “Crediamo che ogni talento meriti di essere riconosciuto e valorizzato, e che il lavoro sia una leva fondamentale per l’inclusione sociale”.

Il progetto coinvolge anche il Congusto Institute, scuola di cucina accreditata dalla Regione Lombardia, che mette a disposizione laboratori attrezzati e formatori esperti. Il campus, nella zona nord-ovest di Milano, è noto per la sua attenzione alla sostenibilità ambientale e all’inclusione.

Un modello da replicare per l’inclusione nel lavoro

Oltre alla formazione pratica, Extra ordinary offre ai partecipanti l’occasione di incontrare direttamente le aziende della ristorazione. Questi incontri servono a far conoscere le persone e a creare opportunità di tirocinio o assunzione al termine del corso. Le imprese coinvolte riceveranno anche un supporto su come rendere i luoghi di lavoro più accessibili e adottare buone pratiche di inclusione.

Per Vanini l’obiettivo è “dare vita a un percorso che si possa replicare, capace di fare davvero la differenza nel tempo”. La cooperativa Alboran lavora in rete con enti pubblici, centri per l’impiego e imprese private per costruire modelli sostenibili di inserimento lavorativo. “Trasformare la fragilità in opportunità è la nostra missione di ogni giorno”, ha concluso il presidente.

Le aziende protagoniste del cambiamento sociale

Il sostegno a Extra ordinary fa parte del più ampio impegno di Sanpellegrino come “force for good” nella società. Il gruppo, con una storia che supera i 125 anni, non punta solo alla qualità dei suoi prodotti, ma promuove anche iniziative sociali che favoriscono la crescita economica e culturale dei territori dove opera. Tra queste, progetti di educazione, formazione e tutela dell’ambiente.

L’accademia Extra ordinary è un esempio concreto di come la collaborazione tra impresa privata, terzo settore e mondo della formazione possa creare valore condiviso. Un modello che vuole cambiare la cultura dell’inclusione nel lavoro – partendo dai fornelli di una cucina milanese, ma guardando all’intera comunità.