La rivoluzione della glicemia: misurazioni indolori grazie alla luce

La rivoluzione della glicemia: misurazioni indolori grazie alla luce

La rivoluzione della glicemia: misurazioni indolori grazie alla luce

Matteo Rigamonti

Dicembre 4, 2025

Cambridge (Massachusetts), 4 dicembre 2025 – Misurare la glicemia senza pungersi o infilare sensori sotto la pelle? Ora si può. Una nuova tecnologia messa a punto dal Massachusetts Institute of Technology (MIT) lo rende realtà. Basta un raggio di luce, pochi secondi e niente aghi. Il sistema, che si basa sulla spettroscopia Raman, promette di cambiare la vita a chi convive con il diabete. Il risultato è stato pubblicato sulla rivista Analytical Chemistry. Dietro lo studio c’è anche la ricercatrice italiana Arianna Bresci, postdoc al MIT, che ha lavorato insieme al team del Laser Biomedical Research Center.

Un raggio di luce per leggere la glicemia

Il segreto è in un apparecchio poco più grande di una stampante da scrivania. I ricercatori del MIT spiegano che il dispositivo manda un raggio di luce nel vicino infrarosso sulla pelle del braccio. In circa 30 secondi, analizza il segnale che riceve e calcola la quantità di glucosio nel sangue. “Abbiamo scelto tre bande spettrali ben precise, legate a caratteristiche molecolari specifiche”, racconta Bresci, incontrata nel centro di ricerca.

Il primo test clinico è stato fatto su un volontario sano al MIT Center for Clinical Translation Research. Il risultato? “L’accuratezza è paragonabile a quella dei migliori sensori invasivi oggi sul mercato”, sottolinea Bresci. Nessun prelievo, nessuna puntura: solo un fascio di luce e una lettura veloce.

Verso dispositivi da indossare

Dopo il successo iniziale, il gruppo ha accelerato il lavoro. “Ora abbiamo un prototipo delle dimensioni di uno smartphone”, spiega uno degli ingegneri. Questo modello è già in prova su volontari sani e persone con prediabete. L’obiettivo è chiaro: “Entro l’anno prossimo vogliamo partire con uno studio clinico più ampio, coinvolgendo pazienti diabetici in collaborazione con un ospedale locale”, aggiunge Bresci.

Per chi vive con il diabete, la speranza è di poter controllare la glicemia senza dolore o fastidi, magari con un piccolo dispositivo simile a un orologio. “Stiamo lavorando per renderlo ancora più piccolo”, conferma il team del MIT. La sfida ora è garantire risultati affidabili anche su persone con diverse tonalità di pelle, un dettaglio importante in questo tipo di ricerca.

Una svolta per milioni di persone

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, più di 400 milioni di persone nel mondo soffrono di diabete. Per loro, controllare la glicemia è un impegno quotidiano, spesso faticoso. “Io devo pungermi più volte al giorno”, racconta Marco, 42 anni, paziente diabetico di Milano. “Un sistema senza aghi cambierebbe tutto”.

La nuova tecnica basata sulla spettroscopia Raman può essere davvero una rivoluzione. Usata già in chimica e biologia per analizzare materiali, qui la luce infrarossa interagisce con la pelle e fornisce dati precisi sul glucosio presente.

I prossimi passi

La strada verso il mercato è ancora lunga. I ricercatori del MIT spiegano che servono test più ampi e l’ok delle autorità sanitarie. Ma l’entusiasmo è forte. “È un passo avanti importante per gestire il diabete in modo più semplice e senza dolore”, commenta un endocrinologo del Massachusetts General Hospital.

Nel frattempo, il team guidato da Arianna Bresci continua a perfezionare il dispositivo: miniaturizzazione, affidabilità su ogni tipo di pelle e costi contenuti sono le priorità. Solo allora, forse già nei prossimi anni, misurare la glicemia sarà davvero un gesto semplice, senza aghi né fastidi.