Roma, 4 dicembre 2025 – In un mondo segnato da tensioni geopolitiche sempre più forti, l’Artico emerge come il nuovo campo di battaglia per il potere globale. Lo racconta il libro “La legge del Nord. La conquista dell’Artico e il nuovo dominio mondiale” di Mary Thompson-Jones, appena arrivato nelle librerie italiane grazie a Luiss University Press. Il rapido scioglimento dei ghiacci sta trasformando il Polo Nord da terra lontana e dimenticata a crocevia strategico per le grandi potenze.
Il Polo Nord, la nuova frontiera calda della geopolitica
Fino a qualche decennio fa, l’Artico era solo un angolo bianco sulle mappe, un posto immobile e quasi inaccessibile. Oggi, invece, come spiega Thompson-Jones, “dove per secoli ha regnato l’immobilità, batte ora il cuore instabile della politica mondiale”. Il cambiamento climatico ha accelerato il disgelo, aprendo nuove rotte commerciali tra Asia, Europa e America. Non solo: sono spuntati giacimenti di gas naturale e terre rare, risorse che attirano governi e multinazionali.
L’autrice americana – docente di Sicurezza nazionale all’U.S. Naval War College e già diplomatica in Canada, Guatemala e Spagna – racconta come questa regione si sia trasformata in una vera e propria scacchiera. Qui si intrecciano interessi economici, militari e ambientali. “Il confine tra cooperazione e conflitto è più sottile del ghiaccio che si spezza”, scrive.
Russia, Cina e Stati Uniti: la grande sfida artica
Per Thompson-Jones, la corsa all’Artico è una partita a tre: Russia, Cina e Stati Uniti. Mosca ha potenziato basi militari nella Penisola di Kola e dispone di una flotta di rompighiaccio. Pechino si definisce “Stato quasi artico” e punta a entrare nelle nuove rotte commerciali. Washington segue con attenzione ogni mossa dei rivali. Nel mezzo ci sono paesi come Groenlandia, Norvegia, Finlandia e i Paesi Baltici, sempre più coinvolti nella sfida tra la NATO e l’alleanza russo-cinese.
“La guerra qui è silenziosa”, osserva Thompson-Jones. Si combatte con sottomarini invisibili, satelliti spia, basi scientifiche e dispute legali che cambiano velocemente, come iceberg che si staccano. Le regole non sono chiare: chi controlla le acque internazionali? Chi può sfruttare le risorse? Domande ancora aperte e senza risposte definitive.
Tra mito, storia e la crisi del clima
“La legge del Nord” non è solo un elenco di dati o strategie militari. Thompson-Jones mescola cronaca e mito: rievoca le esplorazioni del Passaggio a Nord-Ovest, la tenacia del popolo Sámi, le vecchie mappe che hanno trasformato il Polo in un sogno di potere. Ma al centro resta la fragilità dell’equilibrio tra sicurezza, diplomazia e giustizia climatica.
Il disgelo artico, sottolinea l’autrice, cambia la geografia del mondo. Le nuove rotte sono un’opportunità, ma anche un rischio: traffici più veloci, certo, ma anche pericoli ambientali e tensioni tra Stati. “Tra i ghiacci che si ritirano”, scrive, “si decide il vero futuro del dominio mondiale”.
Mary Thompson-Jones, voce esperta della sicurezza globale
Mary Thompson-Jones è una delle massime esperte di sicurezza nazionale e geopolitica delle rotte oceaniche. Dopo una lunga carriera nella marina militare statunitense e nella diplomazia – con incarichi in Canada, Guatemala e Spagna – oggi insegna all’U.S. Naval War College. Nel 2016 aveva già pubblicato “To the Secretary”, un saggio sulle dinamiche della diplomazia americana. “La legge del Nord” è il suo primo libro tradotto in italiano.
Per la casa editrice Luiss University Press, il volume è “una chiave fondamentale per capire come l’Artico sia diventato il centro dello scontro tra potenze”. Un tema che, con gli ultimi sviluppi internazionali, non può più essere ignorato.
Artico: tra pericoli e opportunità, la partita è aperta
In conclusione, “La legge del Nord” invita a guardare all’Artico non più come a una terra dimenticata, ma come al nuovo fulcro della politica mondiale. Un luogo dove si incrociano interessi economici, strategie militari e la sfida della crisi climatica. E dove – come ricorda Thompson-Jones – solo un equilibrio fragile separa la collaborazione dalla guerra.
