Roma, 4 dicembre 2025 – È stato presentato questa mattina a Roma il nuovo rapporto annuale dell’Osservatorio 4.Manager, durante un confronto acceso tra istituzioni e rappresentanti dell’industria italiana. Il documento, intitolato “Le filiere produttive nell’era della conoscenza aumentata”, offre una fotografia dettagliata delle dinamiche che muovono il sistema industriale nazionale, con un occhio di riguardo alle piccole e medie imprese. Renato Loiero, consigliere per le politiche di bilancio del Presidente del Consiglio, ha rimarcato l’importanza dello studio: “Il rapporto è complesso, pieno di dati, analisi e mappature del nostro sistema industriale. Lo leggeremo con attenzione”.
Filiere produttive: un intreccio da comprendere
Loiero ha spiegato che il punto forte del rapporto sta nella sua capacità di mettere a fuoco le relazioni che legano le filiere produttive. “È una base preziosa per capire le dinamiche complesse che le tengono insieme”, ha detto. In sala, tra dirigenti di associazioni e funzionari ministeriali, si respirava interesse. Il lavoro, frutto della collaborazione tra Osservatorio 4.Manager e Istat, vuole diventare uno strumento utile per “fare politiche pubbliche e soprattutto politiche industriali”, ha aggiunto Loiero.
Il focus sulle piccole e medie imprese non è un caso. Il nostro tessuto produttivo è soprattutto fatto di realtà piccole o medie, spesso parte di filiere intrecciate e interdipendenti. Solo conoscendo bene queste dinamiche si possono pensare interventi davvero efficaci e mirati.
Risorse pubbliche: rigore e scelte mirate
Durante il suo intervento, Loiero ha sottolineato un punto chiave per la politica industriale: la selettività nell’uso dei fondi pubblici. “Le politiche devono essere selettive”, ha detto chiaro. In pratica, serve trovare un equilibrio tra il rigore nei conti pubblici e lo sviluppo, destinando le risorse – comunque limitate – ai settori che mostrano una maggiore crescita del valore aggiunto.
Questo passaggio non è passato inosservato. A margine, alcuni imprenditori hanno commentato che la vera sfida è proprio capire dove puntare senza disperdere denaro. “Va premiato chi innova sul serio”, ha confidato un manager del settore meccanico dopo la presentazione.
Politiche pubbliche sotto la lente: prima e dopo
Il rapporto dell’Osservatorio 4.Manager non si limita a dati e numeri. È pensato anche come uno strumento pratico per chi deve disegnare le future politiche industriali. Loiero ha ricordato che il documento è utile anche “alle istituzioni, oltre a quelle che lo hanno realizzato, come l’Istat”, per valutare le politiche pubbliche sia prima che dopo la loro attuazione.
Un punto condiviso da alcuni tecnici ministeriali presenti: “Serve una base solida per capire dove mettere mano e come misurare l’impatto delle scelte fatte”, ha spiegato un funzionario del Ministero dello Sviluppo Economico.
Conoscenza aumentata: la sfida che ci aspetta
Il titolo del rapporto non lascia dubbi: siamo nell’era della conoscenza aumentata. Dietro a questa espressione c’è l’idea di un’industria che integra competenze umane con strumenti digitali avanzati, dall’intelligenza artificiale ai big data. Secondo il documento, questa trasformazione richiede investimenti mirati e una guida pubblica capace di accompagnare le imprese in questo cambiamento.
La presentazione si è chiusa poco dopo mezzogiorno, tra strette di mano e scambi di biglietti da visita. Ora il rapporto sarà studiato da chi decide le strategie industriali del Paese. Solo allora – come ha detto Loiero – si potrà capire se i dati raccolti riusciranno davvero a orientare le scelte per il futuro dell’Italia.
