Milano, 4 dicembre 2025 – Gli spazi di lavoro in Italia stanno cambiando volto. È quanto emerge dalla nuova indagine ‘Beyond space Italy office workers survey 2025’ di Cbre, realizzata con AstraRicerche. L’indagine, che ha coinvolto oltre mille lavoratori che frequentano l’ufficio almeno tre giorni a settimana, racconta una trasformazione profonda: l’ufficio non è più solo un costo, ma diventa una leva fondamentale per attirare talenti, rafforzare l’identità aziendale e sostenere i risultati di business.
Generazione Z, la spinta che rivoluziona l’ufficio
A guidare questo cambiamento sono soprattutto i giovani della Generazione Z. Per il 26% di loro, il vero valore dell’ufficio sta nel saper promuovere benessere e socialità. Una percentuale che supera di gran lunga quella dei Millennial (18%) e della Gen X (16%). “Stiamo vedendo un’evoluzione netta nelle aspettative, soprattutto tra i più giovani”, spiega Giulia Ghiani, responsabile ricerca Italia di Cbre. “Capire queste dinamiche è fondamentale per costruire ambienti davvero efficaci e funzionali”.
Per i ragazzi della Gen Z, la socialità non è solo una pausa caffè, ma uno strumento concreto per lavorare meglio: il 43% la vede come un modo per migliorare la collaborazione, mentre il 38% la considera essenziale per sentirsi parte di una comunità, contro il 25% della media totale. Quando si tratta di scegliere un lavoro, le priorità sono chiare: benessere fisico e mentale (44%) ed equità nella partecipazione (32%). Un cambio di passo che spinge le aziende a ripensare spazi e regole interne.
Mercato degli uffici sempre più diviso e affollato
La domanda per gli uffici di Grado A nei quartieri direzionali di Milano e Roma ha raggiunto livelli da record. Secondo i dati Cbre, la disponibilità è scesa allo 0,90% a Milano e allo 0,62% a Roma. I canoni di affitto hanno toccato i 760 euro al metro quadro all’anno nel capoluogo lombardo, il secondo prezzo più alto in Europa. Ma attenzione: la posizione centrale non è più un dogma. Il 44% dei lavoratori preferirebbe un ufficio in zone semicentrali, purché ci siano servizi vicini – ristoranti, negozi – e un buon equilibrio tra facilità di accesso e mobilità dolce.
“Le aziende non possono più limitarsi a progettare uffici”, sottolinea Fabio Mantegazza, responsabile leasing Italia di Cbre. “Oggi bisogna creare esperienze: l’edificio è il primo biglietto da visita della cultura aziendale”.
Produttività e benessere, un equilibrio da trovare
L’ufficio del futuro dovrà mettere insieme due esigenze che sembrano opposte: massima produttività e massimo benessere. L’89% degli intervistati ritiene fondamentale avere un ambiente pensato per lavorare al meglio – scrivanie regolabili, possibilità di usare più schermi – mentre l’85% chiede spazi silenziosi per concentrarsi. Ma il benessere passa anche dalla convivialità: l’89% vuole aree per pranzare e spazi comuni; l’87% dà peso a una sala caffè o a una cucina attrezzata.
Le pause informali sono considerate dal 50% dei lavoratori il momento più efficace per creare socialità. Seguono i pranzi insieme (36%), spazi relax più accoglienti (35%) e eventi aziendali informali (34%). “Il successo dell’ufficio si misura sempre più in termini di coinvolgimento e benessere delle persone”, osserva Mantegazza.
L’ufficio che si adatta alle persone
La ricerca conferma: l’ufficio sta diventando uno spazio flessibile e strategico. Per la Gen Z è un luogo di comunità e appartenenza; per i manager, un asset indispensabile per attrarre talenti e crescere. La formula vincente? Un mix di sostenibilità, flessibilità e socialità. Solo così – dicono i dati – si potrà rispondere alle nuove richieste dei lavoratori italiani e trasformare le sfide del mercato in opportunità concrete.
Secondo Ghiani, “questi segnali non possono essere ignorati dalle aziende: serve un cambio di passo che metta davvero al centro le persone”. Ed è proprio su questo terreno che si giocherà la partita del lavoro nei prossimi anni.
