Milano, 4 dicembre 2025 – Sara Doris, vicepresidente di Banca Mediolanum, ha svelato oggi a Milano un’opera d’arte dal titolo “Il Mondo di Ennio”, creata dal maestro Emilio Isgrò in memoria di Ennio Doris, fondatore della banca. L’evento si è tenuto all’Auditorium Ennio Doris, nella sede di Milano 3, dove il quadro resterà esposto come omaggio permanente. “Mio padre aveva un legame profondo con la bellezza, ma non la vedeva come semplice ornamento”, ha raccontato Sara Doris davanti a dipendenti, amici di famiglia e rappresentanti del mondo finanziario.
Arte e ricordo: un omaggio che parla al cuore
L’opera, voluta dalla famiglia Doris e dalla banca, nasce come tributo al rapporto speciale tra Ennio Doris e la canzone “Il Mondo” di Jimmy Fontana. Un brano che, ha spiegato la figlia, “gli stava davvero a cuore”. Emilio Isgrò, celebre per il suo stile fatto di cancellature e sovrapposizioni, ha scelto di unire immagini e parole in un’opera che richiama la capacità di Doris di “mettere insieme linguaggi diversi: musica, parole, visione, gesti di ogni giorno, in un’unica emozione”.
Durante la presentazione, Sara Doris ha ricordato come per il padre il bello fosse “quello che rende la vita migliore: un paesaggio, un gesto gentile, una parola detta al momento giusto”. Non solo estetica, quindi, ma una ricerca continua di senso e armonia. “Penso che l’arte, come la musica, gli piacesse proprio per questo: perché sapeva arrivare al cuore delle persone”, ha aggiunto.
Isgrò e il senso dietro la tela
Il quadro di Isgrò – ora esposto nell’atrio dell’Auditorium – si distingue per le sue celebri cancellature e per la frase “Il mondo non si è fermato mai un momento”, tratta dalla canzone di Fontana. L’artista ha spiegato di aver voluto rappresentare “il continuo movimento della vita e delle idee”, in sintonia con la visione umana e imprenditoriale di Ennio Doris.
“Ho cercato di tradurre in pittura quella spinta verso il futuro che ho visto nella sua storia”, ha confidato Isgrò ai presenti. Il lavoro si inserisce nella tradizione delle sue opere più note, dove la parola scritta diventa immagine e riflessione. Un modo di fare arte che, secondo diversi colleghi presenti, “si sposa bene con il percorso umano e professionale del fondatore di Mediolanum”.
“Il Mondo”, la colonna sonora di una vita
Non è un caso che la scelta sia caduta proprio su “Il Mondo” di Jimmy Fontana. Il brano, inciso nel 1965, era spesso citato da Ennio Doris nei suoi discorsi, pubblici e privati. “Per lui era un simbolo di fiducia nel cambiamento e nella possibilità di migliorare”, ha ricordato Sara Doris. Così, la musica, insieme all’arte visiva, diventa un mezzo per custodire memoria e ispirazione.
Durante la cerimonia, alcuni ex collaboratori hanno raccontato aneddoti sulle passioni musicali del fondatore. “Spesso capitava che canticchiasse il ritornello nelle riunioni più complicate”, ha raccontato con un sorriso un dirigente storico della banca. Un piccolo dettaglio che restituisce il lato più umano di un uomo spesso visto solo come un gigante della finanza.
Un’eredità che guarda al futuro
L’opera, esposta stabilmente nell’Auditorium Ennio Doris, vuole essere, per la banca e la famiglia, un invito a non perdere mai di vista i valori che hanno guidato l’istituto: apertura al nuovo, attenzione alle persone, fiducia nel domani. “Solo così l’arte smette di essere semplice decoro e diventa parte viva della nostra vita quotidiana”, ha concluso Sara Doris.
La presentazione si è chiusa con un momento musicale: le note di “Il Mondo” hanno riempito l’atrio, accompagnate dagli applausi. Un gesto semplice e sincero per ricordare non solo un imprenditore, ma un uomo che ha saputo vedere nella bellezza la via per migliorare la vita di chi gli stava intorno.
