Milano, 4 dicembre 2025 – Lo spread tra Btp e Bund ha aperto oggi a 69 punti base, confermandosi ai livelli più bassi dal 2009. Secondo gli operatori di Piazza Affari, questo dato riflette una fase di relativa tranquillità sui mercati obbligazionari europei. Il rendimento del Btp decennale italiano si è fermato al 3,44%, mentre quello del corrispettivo tedesco è rimasto stabile al 2,75%. Un equilibrio che, per ora, sembra rassicurare investitori e analisti.
Spread ai minimi dal 2009: cosa vuol dire per l’Italia
Lo spread – la differenza tra il rendimento dei titoli di Stato italiani e quelli tedeschi – è sotto la lente di banche, istituzioni e risparmiatori. Un livello così basso, 69 punti, non si vedeva da più di quindici anni. “È un segnale di fiducia verso il debito italiano”, ha detto questa mattina un gestore di una banca milanese, che ha preferito restare anonimo. “Gli investitori vedono meno rischi rispetto al recente passato”.
Non è solo una questione di numeri: uno spread basso vuol dire costi più contenuti per lo Stato quando si finanzia sui mercati. E, guardando avanti, può tradursi in un risparmio per le casse pubbliche. Secondo il Ministero dell’Economia, ogni punto in meno sullo spread può far risparmiare milioni di euro di interessi ogni anno.
Rendimenti stabili, mercati in attesa
Il rendimento del Btp decennale è rimasto quasi invariato rispetto a ieri, al 3,44%. Anche il Bund tedesco ha tenuto il passo, fermandosi al 2,75%. La giornata è iniziata senza scossoni, almeno nelle prime ore. “L’atmosfera è prudente”, ha commentato un trader di una società di intermediazione in via Turati. “Tutti guardano alle prossime mosse della Banca Centrale Europea”.
La BCE, guidata da Christine Lagarde, si riunirà la prossima settimana. Gli analisti non si aspettano cambiamenti immediati sui tassi, ma ogni parola della presidente è seguita con attenzione. “Il mercato obbligazionario europeo sembra aver trovato un equilibrio temporaneo”, ha aggiunto il trader.
Reazioni e prospettive degli investitori
A Piazza Affari, la notizia dello spread ai minimi non ha acceso entusiasmi. Piuttosto, si respira una cauta soddisfazione. “Non ci sono segnali di tensione”, ha spiegato un analista di Mediobanca. “Ma sappiamo che basta poco per cambiare tutto: una dichiarazione fuori luogo o dati economici peggiori delle attese possono far tornare la volatilità”.
Secondo le prime stime, il calo dello spread potrebbe aiutare anche famiglie e imprese italiane. Mutui e finanziamenti potrebbero diventare un po’ meno costosi se questa tendenza si conferma nelle prossime settimane. Tuttavia, come ricordano gli esperti, molto dipenderà dalle scelte delle banche centrali e dall’andamento dell’economia mondiale.
Europa in bilico, i rischi che restano
Il basso livello dello spread italiano arriva in un momento in cui l’Europa affronta una crescita debole e un’inflazione in calo. In Germania, la Bundesbank ha rivisto al ribasso le previsioni sul PIL per il 2025. In Italia, il governo Meloni punta a tenere i conti sotto controllo, soprattutto in vista della prossima legge di bilancio.
Ma i rischi non mancano. Le tensioni in Medio Oriente e l’incertezza sulle politiche monetarie potrebbero far tornare la volatilità sui mercati. “Siamo in una tregua che sembra fragile”, ha confidato un gestore romano. “Basta un evento imprevisto per cambiare tutto”.
Il futuro dello spread: cosa ci aspetta
Per ora, lo spread ai minimi dal 2009 è una buona notizia per l’Italia e per chi investe nei titoli di Stato. Ma la prudenza è d’obbligo. Gli operatori continueranno a tenere d’occhio le mosse della BCE e i dati economici in arrivo da Bruxelles e Berlino.
Solo allora si potrà capire se questa calma durerà o se è solo una breve pausa prima di nuove turbolenze sui mercati finanziari europei.
