Spread Btp-Bund in calo: sotto la soglia dei 70 punti, segnali di ottimismo per l’economia italiana

Spread Btp-Bund in calo: sotto la soglia dei 70 punti, segnali di ottimismo per l'economia italiana

Spread Btp-Bund in calo: sotto la soglia dei 70 punti, segnali di ottimismo per l'economia italiana

Giada Liguori

Dicembre 4, 2025

Milano, 4 dicembre 2025 – Lo spread tra Btp e Bund ha fatto oggi un balzo verso il basso, scendendo per qualche minuto sotto i 70 punti base e toccando quota 69,9, prima di risalire leggermente. Un movimento che riporta il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi ai livelli più bassi da fine 2009. Il dato, registrato intorno alle 11:30 sui mercati di Piazza Affari, arriva in una giornata di scambi regolari e con investitori piuttosto cauti.

Spread Btp-Bund ai minimi da 15 anni

La discesa dello spread – cioè la differenza tra il rendimento del decennale italiano e quello del Bund tedesco – è un segnale chiaro di fiducia dei mercati nella solidità dei conti pubblici italiani. Secondo gli operatori sentiti da alanews.it, non si vedeva la soglia dei 70 punti base da oltre un quindicennio. “È un livello che mancava dai tempi prima della crisi del debito sovrano”, ha spiegato un analista di una grande banca d’investimento di Milano, che ha chiesto di restare anonimo.

Il calo è stato rapido: poco dopo le 10 lo spread era a 70,2 punti, poi è sceso a 69,9 e poco dopo è tornato sopra i 70. Un’oscillazione tipica delle prime ore di contrattazione, ma che conferma la tendenza degli ultimi giorni.

Rendimento del Btp sotto il 3,44%

In parallelo con il calo dello spread, si è visto anche un abbassamento del rendimento del Btp decennale, sceso sotto il 3,44%. Un livello che mancava da mesi e che, secondo alcuni gestori, potrebbe ridurre i costi di finanziamento per lo Stato. “Il calo dei rendimenti è una buona notizia per il Tesoro”, ha commentato un trader di una società di gestione romana. “Significa che il mercato vede meno rischi sull’Italia rispetto a poco tempo fa”.

Il Bund tedesco di pari durata è rimasto stabile intorno al 2,74%, confermando il ruolo di riferimento della Germania nell’Eurozona. La differenza tra i due titoli si è così ridotta ai minimi degli ultimi quindici anni.

Cosa ha spinto lo spread verso il basso

Secondo gli esperti, la discesa dello spread dipende da diversi fattori. Da un lato, le rassicurazioni arrivate dal governo italiano sulla manovra finanziaria per il 2026, con un occhio attento al rispetto dei parametri europei, hanno tranquillizzato gli investitori istituzionali. Dall’altro, la prospettiva di una politica monetaria meno rigida da parte della Banca Centrale Europea ha creato un clima più sereno sui mercati obbligazionari dell’Eurozona.

“Il rischio percepito sull’Italia è più basso”, ha detto un economista dell’Università Bocconi. “Le ultime aste del Tesoro sono andate bene e la domanda per i titoli italiani resta alta”. Anche le agenzie di rating, nelle ultime settimane, hanno confermato la solidità del debito pubblico italiano, rafforzando così la fiducia degli investitori.

Mercati prudenti ma ottimisti

A Piazza Affari la reazione degli operatori è stata cauta ma positiva. Alcuni gestori sottolineano che la riduzione dello spread potrebbe portare benefici concreti a famiglie e imprese, con condizioni di credito più favorevoli. Ma non mancano i richiami alla prudenza: “Il quadro resta incerto”, ha avvertito un responsabile obbligazionario di una banca internazionale a Milano. “Basta poco per far cambiare tutto”.

Per ora, però, resta il dato: lo spread Btp-Bund ai minimi da 15 anni è un segnale importante per l’economia italiana e per come il Paese viene visto all’estero. Tutti gli occhi sono puntati sulle prossime mosse della BCE e sulle decisioni che arriveranno da Roma nelle settimane a venire.