Tokyo, 4 dicembre 2025 – La Borsa di Tokyo ha aperto la seduta con un ritmo prudente, nonostante il recente rafforzamento degli indici statunitensi e le speranze di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. In un clima incerto, il settore della tecnologia ha subito pressioni, mentre lo yen si è rafforzato sia sul dollaro sia sull’euro.
Nikkei in lieve rialzo, ma gli investitori restano cauti
Alle 9:00 locali, il Nikkei 225 ha segnato un modesto aumento dello 0,12%, chiudendo a 49.924,31 punti. Un guadagno di soli 59 punti, che traduce la prudenza di chi opera sul mercato. “Il mercato avanza con il freno a mano tirato”, ha commentato un analista di Nomura Securities. “Le aspettative sulla Fed sono alte, ma manca ancora una direzione chiara”.
Tutti gli occhi sono puntati sulle prossime mosse della banca centrale americana. Dalle sale trading di Marunouchi arriva la conferma: gli operatori attendono segnali più netti su un possibile taglio dei tassi già nel primo trimestre del 2026. Solo allora, avvertono alcuni gestori, potrebbe scattare una vera inversione di rotta sui mercati asiatici.
Tecnologia in difficoltà, yen in ascesa
Il listino generale tiene, ma la tecnologia mostra qualche crepa. Titoli come SoftBank Group e Tokyo Electron hanno aperto in calo, penalizzati dalle prese di profitto dopo i rialzi recenti e dalle incertezze sulla domanda mondiale di semiconduttori. “Il settore tech resta esposto alle oscillazioni dei mercati Usa”, ha riconosciuto un trader di Daiwa Securities.
Sul fronte valuta, lo yen ha guadagnato terreno contro il dollaro, scambiando poco sopra quota 155, e ha chiuso a 180,80 contro l’euro. Un movimento che, secondo alcuni operatori, riflette la cautela degli investitori e le attese per un possibile intervento della Banca del Giappone nei prossimi mesi. “C’è chi teme che uno yen troppo forte possa frenare le esportazioni”, ha confidato un gestore di fondi straniero.
Lo scenario globale pesa sulle scelte degli investitori
Il mercato asiatico resta condizionato dalle tensioni internazionali. Il consolidamento degli indici Usa, con S&P 500 e Nasdaq stabili la scorsa settimana, non è bastato a sciogliere i dubbi degli investitori giapponesi. Le tensioni geopolitiche in Asia orientale e le incertezze sulla crescita globale continuano a influenzare le strategie di portafoglio.
Secondo le prime analisi raccolte da Reuters e Bloomberg, molti gestori preferiscono mantenere posizioni difensive in attesa di dati economici più chiari. “Non arrivano segnali netti né dalla Fed né dalla Banca del Giappone”, ha detto un economista di Mizuho Bank. “La prudenza è ancora la parola d’ordine”.
Sguardo alle prossime mosse
Gli operatori ora guardano ai dati sull’inflazione giapponese in arrivo la prossima settimana e alle indicazioni che usciranno dalla riunione della Fed a metà dicembre. In calendario ci sono anche i risultati trimestrali di alcune blue chip nipponiche, come Toyota e Sony, che potrebbero dare la scossa al mercato.
Nel frattempo, a Tokyo la giornata è iniziata sotto un cielo grigio, con volumi di scambio più bassi della media. Nei corridoi della Borsa, tra monitor accesi e tazze di caffè abbandonate sui tavoli all’alba, si respira ancora prudenza. Nessuno sembra voler rischiare troppo, almeno per ora.
In sintesi: la Borsa di Tokyo procede con calma, sospesa tra la speranza di una svolta monetaria negli Stati Uniti e i timori legati all’andamento globale. Gli occhi restano puntati sulle banche centrali e sui dati economici delle prossime settimane.
