Trieste, 4 dicembre 2025 – Marco Consalvo è il nuovo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale. La nomina, ufficializzata ieri con un decreto firmato dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini, segna un momento decisivo per i porti di Trieste e Monfalcone. Consalvo, 54 anni, triestino, ha affidato a una nota le prime parole da presidente: “Trieste è un hub strategico per il nostro Paese e per l’Europa. La mia priorità sarà dare una spinta concreta ai progetti in corso, concentrandomi sugli investimenti del PNRR e sulle altre iniziative, affrontando con determinazione le sfide che ci aspettano”.
Trieste e Monfalcone: punti chiave per l’economia
Il sistema portuale dell’Adriatico orientale è da anni un punto di riferimento per la logistica italiana ed europea. Trieste è il primo porto italiano per traffico merci: secondo il Ministero delle Infrastrutture, nel 2024 ha movimentato oltre 62 milioni di tonnellate. È un crocevia fondamentale per i traffici tra Mediterraneo, Centro Europa e Balcani. A pochi chilometri, Monfalcone ha guadagnato un ruolo sempre più importante nel settore delle rinfuse e delle merci industriali.
Consalvo prende in mano un sistema in fermento. Negli ultimi mesi, la comunità portuale ha chiesto a più riprese una guida stabile dopo la fine del mandato di Zeno D’Agostino, figura che ha lasciato un segno forte, sia nelle relazioni internazionali sia nella digitalizzazione dei servizi portuali.
Le sfide immediate del nuovo presidente
“Mi impegnerò a lavorare in modo trasparente con la comunità portuale, i lavoratori e le istituzioni”, ha detto Consalvo nella sua prima dichiarazione pubblica. L’obiettivo è chiaro: “Rafforzare il ruolo internazionale dei porti di Trieste e Monfalcone e portare benefici concreti al territorio”.
Tra le priorità ci sono gli investimenti del PNRR – circa 180 milioni di euro solo per Trieste – e la gestione delle nuove rotte commerciali nell’Adriatico. Gli operatori parlano di una vera “sfida logistica” che riguarda infrastrutture ferroviarie, digitalizzazione delle procedure doganali e sostenibilità ambientale.
PNRR: investimenti e ostacoli da superare
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è una leva fondamentale per il futuro del porto. Fonti ministeriali confermano che sono già partiti i lavori per ammodernare i moli, creare nuove aree logistiche e migliorare l’efficienza energetica delle strutture. Ma restano problemi legati ai tempi di realizzazione e al collegamento con i corridoi europei TEN-T.
“Serve fare presto”, confida un dirigente della Camera di Commercio locale. “Altrimenti rischiamo di perdere terreno rispetto ad altri porti del Nord Adriatico come Koper o Rijeka”. In questo scenario, Consalvo dovrà trovare un equilibrio tra le esigenze degli operatori privati, le richieste delle istituzioni locali e le direttive di Bruxelles.
Reazioni e aspettative sul territorio
La nomina di Consalvo è stata accolta con un cauto ottimismo dagli addetti ai lavori. “Ci aspettiamo continuità, ma anche una spinta nuova”, commenta Paolo Pizzolato, rappresentante sindacale dei lavoratori portuali. “Il porto è una risorsa per tutta la città, serve un dialogo costante”.
Anche il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, si è detto soddisfatto: “Conosco Consalvo da tempo, sono sicuro che saprà interpretare al meglio le esigenze del territorio”. Sullo sfondo resta la competizione internazionale: negli ultimi mesi sono aumentati i collegamenti ferroviari tra Trieste e Germania, segno che la sfida si gioca ormai su scala europea.
Un mandato sotto la lente d’ingrandimento
Nei prossimi mesi, il lavoro di Consalvo sarà seguito da vicino sia dal governo sia dagli operatori economici. Le aspettative sono alte. “Non possiamo permetterci ritardi”, sottolinea un funzionario della Regione Friuli Venezia Giulia. Solo allora – tra investimenti, riforme e nuove rotte – si capirà se Trieste riuscirà a confermarsi snodo strategico per l’Italia e per l’Europa.
