Un cucciolo di volpe fa il suo ingresso in Vaticano: la curiosità delle guardie svizzere e la caccia riaperta?

Un cucciolo di volpe fa il suo ingresso in Vaticano: la curiosità delle guardie svizzere e la caccia riaperta?

Un cucciolo di volpe fa il suo ingresso in Vaticano: la curiosità delle guardie svizzere e la caccia riaperta?

Matteo Rigamonti

Dicembre 4, 2025

Roma, 4 dicembre 2025 – Un cucciolo di volpe è stato visto nelle prime ore del mattino all’interno della Città del Vaticano, proprio sotto lo sguardo attento di una guardia svizzera. Il fatto, ripreso in un video pubblicato dal profilo “Welcome to Favelas”, ha subito fatto il giro dei social, scatenando curiosità e anche qualche preoccupazione tra cittadini e turisti. La piccola volpe, che si muoveva incerta tra i vialetti ordinati dello Stato pontificio, ha riaperto il dibattito su come gestire la fauna selvatica in uno dei luoghi più sorvegliati al mondo.

Volpe in Vaticano: il video e le prime reazioni

Nel filmato, girato poco dopo le 7 di mattina vicino a Porta Sant’Anna, si vede la volpe muoversi con cautela davanti a una postazione delle Guardie Svizzere. L’animale, probabilmente in cerca di cibo, si è poi allontanato senza creare problemi. “Non è la prima volta che succede”, ha detto un addetto alla sicurezza vaticana, “ma ogni volta fa un certo effetto”. Sui social non sono mancati commenti tra il divertito e il preoccupato: c’è chi ha chiesto se servano interventi per garantire la sicurezza, e chi ha ricordato che animali selvatici in città ormai sono sempre più comuni, anche a Roma.

Volpi in Vaticano: non una novità

La volpe non è nuova ai giardini vaticani. Già nel 2011, come raccontava “La Stampa”, una piccola colonia si era stabilita tra siepi e vialetti, tanto che le autorità avevano organizzato una specie di “caccia” per spostare gli animali senza far loro del male. “All’epoca si era deciso di intervenire per evitare che la situazione sfuggisse di mano”, ricorda un funzionario della Gendarmeria. Le volpi, infatti, possono creare problemi con altre specie e interferire con le attività quotidiane dello Stato.

Il curioso legame con papa Leone XIII

La storia delle volpi in Vaticano richiama un aneddoto legato a papa Leone XIII, ossia Gioacchino Pecci. Lo storico Andrea Tornielli racconta che il pontefice, che guidò la Chiesa dal 1878 al 1903, amava molto gli animali esotici. Nei giardini vaticani fece introdurre daini, caprioli e persino gazzelle, lasciandoli liberi di girare tra le aiuole. Un giorno, racconta Tornielli, una gazzella saltò addosso al papa durante una passeggiata. Lui, tranquillo, avrebbe detto a chi era con lui: “Un leone non può aver paura di una gazzella”.

Animali selvatici in città: un fenomeno in crescita

Sempre più spesso, negli ultimi anni, si vedono animali selvatici nelle città italiane. Secondo l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), solo nel 2024 sono stati segnalati oltre 1.200 avvistamenti di volpi nelle principali città italiane. Roma non fa eccezione: tra parchi e quartieri periferici, le volpi hanno imparato a convivere con gli abitanti, attirate spesso dai rifiuti o dalla ricerca di cibo facile. Nel caso del Vaticano, però, la situazione è diversa: ogni movimento è sotto controllo e ogni presenza insolita non passa inosservata.

Cosa succede adesso: nessuna “caccia” in vista

Per ora, spiegano fonti della Gendarmeria vaticana, non è prevista nessuna “caccia” o azione drastica contro la volpe vista. “È un animale giovane, forse smarrito o in cerca di cibo”, racconta un operatore. L’attenzione resta alta, ma si punta a convivere pacificamente, almeno finché non ci saranno rischi per la sicurezza o la salute pubblica.

Un’immagine che fa sorridere e riflettere

La scena della volpe che passeggia tra le guardie svizzere e i marmi del Vaticano ha fatto più sorridere che spaventare. Ma dietro questo episodio c’è una realtà più complessa: il rapporto tra città e natura, tra spazi umani e animali che cercano un posto anche dove meno te lo aspetti. Come ai tempi di papa Leone XIII, anche oggi il Vaticano si trova a fare i conti con ospiti inattesi – forse meno esotici, ma comunque sorprendenti.