Auto storiche: addio alla polizza ‘statica’, cosa cambia per i proprietari?

Auto storiche: addio alla polizza 'statica', cosa cambia per i proprietari?

Auto storiche: addio alla polizza 'statica', cosa cambia per i proprietari?

Giada Liguori

Dicembre 5, 2025

Roma, 5 dicembre 2025 – Le auto e le moto storiche avranno presto una nuova forma di assicurazione. È quanto prevede il decreto legislativo che il Consiglio dei ministri ha dato il via libera in via preliminare ieri sera. La novità, attesa da tempo da chi ama e colleziona questi mezzi, permetterà di scegliere alternative alla classica rc auto, pensate appositamente per i veicoli d’epoca e da collezione.

Assicurazioni più flessibili per le auto storiche

Nel documento che accompagna il decreto si spiega che questa modifica nasce perché “i veicoli d’epoca e di interesse storico e collezionistico hanno un rischio di incidenti più basso, dato che spesso sono fermi in musei o spazi espositivi”. In Italia, secondo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ci sono quasi 310.000 veicoli storici, di cui 219.456 auto e 90.443 moto. Numeri che mostrano una passione diffusa, ma anche tanti mezzi che circolano poco.

Il decreto recepisce la Direttiva (UE) 2021/2118, che invita gli Stati a offrire assicurazioni più adatte a chi usa i veicoli solo di tanto in tanto o li tiene per esposizione. “Si è scelto di permettere di adottare altre forme assicurative basate sul cosiddetto rischio statico”, si legge nel testo. In pratica, chi possiede un’auto storica potrà assicurarsi in base all’uso reale del mezzo, spesso limitato a raduni o mostre.

Polizze a misura anche per motoscafi e veicoli stagionali

La novità non riguarda solo auto e moto d’epoca. Il decreto introduce cambiamenti anche per motoscafi e barche usate solo in certi periodi dell’anno. Per questi mezzi sarà possibile stipulare polizze di durata inferiore all’anno, così da pagare solo per i mesi in cui si usano davvero. Dal Ministero spiegano che questa soluzione “risponde a chi utilizza questi mezzi solo in certi mesi, evitando spese inutili quando sono fermi”.

Le associazioni di categoria hanno accolto con favore questa flessibilità. “Finalmente si riconosce che i veicoli storici e quelli stagionali hanno esigenze diverse”, ha detto Marco Gamberini, presidente dell’ASI (Automotoclub Storico Italiano). “Da anni chiedevamo una legge che tenesse conto del rischio reale”.

Esclusi dall’assicurazione i veicoli rottamati

Il decreto affronta anche il tema dei veicoli in stato di rottame o senza motore. In questi casi, si potrà non pagare l’assicurazione, a patto che il mezzo non possa tornare facilmente su strada. La deroga non vale se il veicolo ha ancora ruote, batteria o sterzo, o se è solo fermo per un guasto o mancanza di carburante. In queste situazioni, l’assicurazione resta obbligatoria.

Gli esperti del settore stimano che la misura interesserà qualche migliaio di veicoli ogni anno, soprattutto quelli conservati in depositi o in attesa di restauro. “È una scelta sensata”, ha detto un funzionario del Ministero, “che evita spese inutili a chi ha mezzi non più utilizzabili”.

Cosa succede adesso e tempi di attuazione

Il decreto deve ancora passare al Parlamento per il parere delle commissioni competenti. Solo dopo l’ok definitivo entrerà in vigore la nuova normativa. Gli operatori attendono ora indicazioni più precise su come funzioneranno le nuove assicurazioni.

Intanto, tra i collezionisti e gli appassionati di auto storiche c’è un cauto entusiasmo. “Aspettiamo di vedere i dettagli”, ha detto un restauratore romano incontrato ieri sera a Porta Portese, “ma è un passo avanti verso una regolamentazione più giusta”.