Roma, 5 dicembre 2025 – Nel pomeriggio di oggi, durante il Consiglio dei ministri, il governo Meloni ha confermato la fiducia a Vincenzo Carbone come direttore dell’Agenzia delle Entrate e a Roberto Alesse alla guida dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. La decisione, proposta dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, chiude settimane di attesa in due enti chiave per la gestione fiscale e il controllo dei flussi commerciali.
Vertici confermati: nessun cambio ai comandi delle Agenzie fiscali
Il comunicato di Palazzo Chigi, arrivato poco dopo le 18, non ha lasciato spazio a dubbi: “Il Consiglio dei ministri ha deciso, su proposta del ministro Giorgetti, di rinnovare gli incarichi di direttore dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli”. Una scelta che punta sulla continuità, spiegano fonti vicine al ministero, per garantire stabilità in una fase delicata per le entrate pubbliche e la lotta all’evasione.
Vincenzo Carbone, 59 anni, napoletano, guida l’Agenzia delle Entrate dal 2022. In questi tre anni ha affrontato temi complessi, dalla digitalizzazione dei servizi fiscali ai controlli sui crediti d’imposta. “Confermare Carbone è un segnale chiaro: serve chi ha esperienza per affrontare le sfide dei prossimi due anni”, ha commentato un funzionario del Mef.
Roberto Alesse resta al timone delle Dogane
Anche per Roberto Alesse, 54 anni, romano, arriva il rinnovo. Dal 2023 è alla guida dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dove ha rafforzato i controlli su importazioni e filiere del gioco legale. “Serve continuità, soprattutto ora che i traffici internazionali cambiano rapidamente”, ha spiegato un dirigente dell’Agenzia.
La scelta di confermarlo è stata accolta positivamente anche dai sindacati. “Conosce bene la macchina amministrativa”, ha detto un rappresentante della Uilpa Dogane, “e questo aiuta i rapporti con il personale”.
Spalletta nuovo direttore generale delle Finanze
Sempre su proposta di Giorgetti, il Consiglio dei ministri ha nominato Giovanni Spalletta nuovo direttore generale delle Finanze. Spalletta, 61 anni, romano, è un dirigente di prima fascia già in servizio all’Agenzia delle Entrate. Contestualmente, è stata prorogata la sua posizione di comando presso la stessa Direzione.
Con una lunga esperienza nella pubblica amministrazione, Spalletta ha coordinato negli ultimi anni i rapporti tra ministero e agenzie fiscali. “È una figura tecnica di alto livello”, ha detto una fonte del Tesoro, “la sua nomina era attesa da tempo”.
Reazioni: stabilità ma anche richieste di trasparenza
Le conferme ai vertici sono state accolte con favore negli ambienti istituzionali. “In questa fase servono persone che conoscono bene i meccanismi interni”, ha detto un parlamentare della maggioranza. “Altrimenti si rischia di rallentare le riforme in corso”.
Dall’opposizione, invece, arrivano richieste di chiarezza sulle strategie future. “Non vogliamo nomine di facciata”, ha dichiarato la deputata Pd Silvia Fregolent. “Serve un cambio di passo nella lotta all’evasione”.
I prossimi passi: dossier caldi e sfide aperte
Nei prossimi mesi, i tre dirigenti dovranno affrontare questioni cruciali: dalla riforma del catasto alla digitalizzazione dei controlli doganali, passando per la revisione delle accise e il monitoraggio dei flussi finanziari sospetti. Temi che richiedono competenza e capacità di dialogare con altre amministrazioni.
Fonti vicine al ministero dell’Economia sottolineano che la priorità è “garantire entrate stabili per i conti pubblici”, soprattutto in vista della prossima legge di bilancio. Solo allora si vedrà se puntare sulla continuità darà i risultati sperati.
Per ora, il governo ha le idee chiare: affidarsi a dirigenti esperti per guidare la macchina fiscale italiana in una fase di transizione complessa.
