Trieste, 5 dicembre 2025 – Questa mattina a Trieste, il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha annunciato l’avvio di incontri tra Regione, Fincantieri e Comune di Monfalcone. L’obiettivo è chiaro: mettere la parola fine alle tensioni che da mesi agitano i rapporti tra il gigante cantieristico e l’amministrazione locale. “Abbiamo già iniziato a parlare. Spero si possa trovare una soluzione condivisa. La Regione vuole valorizzare un pezzo importante del territorio e, ovviamente, rispondere alle esigenze della comunità di Monfalcone”, ha detto Fedriga, rispondendo ai giornalisti nei corridoi del palazzo regionale poco dopo le 11.
Fedriga: “Serve un accordo che metta tutti d’accordo”
Il nodo della questione, che ha visto Fincantieri e il Comune di Monfalcone su posizioni distanti, riguarda soprattutto la gestione degli spazi, l’occupazione e la richiesta di un maggior coinvolgimento della cittadinanza nelle decisioni strategiche. La Regione si è proposta come mediatore per aprire un confronto che tenga conto sia delle necessità industriali sia delle aspettative della gente del posto. “Non possiamo permetterci di perdere un pezzo come Fincantieri, ma neppure ignorare quello che chiede il territorio”, ha detto il governatore, lasciando intendere che la trattativa è ancora agli inizi.
Fincantieri e Comune, i punti caldi della disputa
Lo scontro tra Fincantieri e il Comune di Monfalcone è esploso soprattutto dopo alcune scelte aziendali giudicate penalizzanti dall’amministrazione guidata dalla sindaca Anna Maria Cisint. Secondo fonti vicine al Comune, le principali tensioni riguardano l’impatto ambientale delle attività cantieristiche e la gestione del traffico nelle zone intorno allo stabilimento. Fincantieri, dal canto suo, ha ribadito più volte la volontà di collaborare con le istituzioni locali, ma ha chiesto “regole chiare e tempi certi” per poter pianificare investimenti.
Regione Friuli Venezia Giulia: un ruolo da protagonista
L’intervento diretto della Regione Friuli Venezia Giulia non è un caso. Il cantiere di Monfalcone è uno dei poli produttivi più importanti della zona, con oltre 3.000 dipendenti diretti e un indotto che coinvolge molte aziende dell’Alto Adriatico. “La nostra priorità è salvaguardare l’occupazione e garantire che lo sviluppo industriale vada di pari passo con la qualità della vita dei cittadini”, ha sottolineato Fedriga davanti ai cronisti. Un equilibrio fragile, che richiede, secondo il presidente, “ascolto e responsabilità da parte di tutti”.
I prossimi passi: tavoli tecnici e confronto aperto
Fonti regionali rivelano che nei prossimi giorni si terranno i primi tavoli tecnici tra le parti. L’obiettivo è arrivare a un’intesa entro fine anno, anche se – ammettono gli stessi addetti ai lavori – le distanze su alcuni temi restano ampie. “Ci sono questioni che richiedono tempo e approfondimenti”, ha detto un funzionario regionale coinvolto nella vicenda. Nonostante tutto, però, prevale la volontà di trovare un accordo.
Monfalcone aspetta risposte chiare
Nel frattempo, la comunità di Monfalcone segue con attenzione gli sviluppi. Nei bar del centro, tra piazza della Repubblica e via Valentinis, molti cittadini chiedono più trasparenza sulle trattative in corso. “Qui il cantiere dà lavoro a tante famiglie, ma vogliamo sapere cosa succederà”, ha raccontato ieri pomeriggio un operaio in pausa davanti a una rosticceria. Un sentimento diffuso, che la Regione assicura di voler tenere in considerazione nei prossimi incontri.
Il confronto resta aperto. Solo nelle prossime settimane si capirà se la mediazione regionale riuscirà a ricucire lo strappo tra Fincantieri e il Comune di Monfalcone, riportando stabilità a uno dei motori economici più importanti del Friuli Venezia Giulia.
