Torino, 5 dicembre 2025 – L’Italia si sta ritagliando un ruolo di primo piano nella nuova corsa alla Luna, grazie a un sistema industriale che punta su innovazione tecnologica e competenze di alto livello. Lo ha spiegato questa mattina Massimo Claudio Comparini, responsabile della Divisione Spazio di Leonardo, intervenendo agli Aerospace & Defence Meeting di Torino. “Stiamo costruendo le infrastrutture che renderanno possibile una presenza umana stabile nello spazio: dagli habitat ai sistemi di navigazione, comunicazione e robotica per l’esplorazione planetaria”, ha detto Comparini, sottolineando come Torino sia diventata uno dei centri nevralgici di questa sfida.
L’industria italiana guida la nuova era spaziale
Durante l’evento sono stati presentati dati importanti: circa l’80% della stazione spaziale lunare – la cosiddetta Gateway – si sta realizzando proprio a Torino, negli stabilimenti di Leonardo e delle sue partecipate Thales Alenia Space e Telespazio. Dietro ci sono centinaia di ingegneri e tecnici al lavoro, impegnati a sviluppare moduli abitativi, sistemi di supporto vitale e tecnologie per le comunicazioni tra Terra e Luna. “La Luna diventerà il nostro laboratorio del futuro, la base per nuove scoperte e per la sfida ancora più grande di Marte”, ha aggiunto Comparini, lasciando intendere che l’impegno italiano andrà ben oltre.
Contratti e tecnologie: la “Lunar Economy” parla italiano
Negli ultimi mesi, Leonardo e le sue joint venture hanno ottenuto numerosi contratti per progettare e sviluppare le tecnologie chiave per il ritorno sulla Luna. Tra i progetti più avanzati ci sono la prima “casa” per astronauti, il modulo Mph, il lander europeo Argonaut e il sistema di comunicazione e navigazione lunare Moonlight. Tutti prodotti firmati dall’industria italiana che, secondo le stime presentate oggi, potrebbero alimentare una “Lunar Economy” dal valore stimato di 142 miliardi di euro entro il 2040.
Dopo gli Stati Uniti, l’Italia è il partner più importante
Il programma Artemis della NASA – che punta a riportare l’uomo sulla Luna entro il prossimo decennio – vede l’Italia come secondo partner internazionale dopo gli Stati Uniti. “Con questo impegno stiamo gettando le basi per una nuova era spaziale in cui l’Italia guida, costruisce e apre rotte verso il futuro”, ha ribadito Comparini davanti a una platea fatta di rappresentanti istituzionali, manager e ricercatori. La collaborazione con NASA ed ESA (Agenzia Spaziale Europea) si traduce in una presenza costante nei tavoli decisionali e nei laboratori dove si progettano le missioni dei prossimi anni.
Torino, cuore pulsante dell’innovazione spaziale
Camminando tra i capannoni di Corso Marche, dove si assemblano i moduli della Gateway, si respira un clima di attesa e orgoglio. Gli ingegneri lavorano su turni serrati. “Sappiamo bene quanta responsabilità abbiamo addosso”, racconta uno dei tecnici, indicando una struttura cilindrica pronta per i test. Le infrastrutture orbitanti, i sistemi cloud e i data center spaziali sono solo alcune delle soluzioni su cui Leonardo sta puntando risorse e know-how. L’obiettivo è chiaro: garantire una presenza stabile e duratura degli astronauti sia in orbita terrestre bassa sia sulla superficie lunare.
Sguardo al futuro: oltre la Luna
Il settore spaziale italiano guarda già oltre la Luna. Le tecnologie sviluppate oggi potrebbero servire per le missioni su Marte e per esplorazioni planetarie più avanzate. “Solo allora capiremo davvero quanto è stato importante partire adesso”, confida un ricercatore di Thales Alenia Space. Intanto, a Torino si lavora senza sosta: la nuova era dello spazio parla sempre più italiano, con un mix di innovazione, ricerca e una visione che mette insieme industria, istituzioni e comunità scientifica.
