La grazia di Sorrentino conquista gli Stati Uniti: unanimi consensi dalla critica

La grazia di Sorrentino conquista gli Stati Uniti: unanimi consensi dalla critica

La grazia di Sorrentino conquista gli Stati Uniti: unanimi consensi dalla critica

Giada Liguori

Dicembre 5, 2025

New York, 5 dicembre 2025 – È un trionfo di applausi quello che accoglie oggi nelle sale americane “La Grazia” di Paolo Sorrentino. Il regista napoletano torna così a confrontarsi con il pubblico d’oltreoceano, dopo la presentazione in anteprima a New York della scorsa settimana. Al centro del film c’è Toni Servillo, che interpreta un presidente immaginario al termine del suo mandato. Per Sorrentino, già noto negli Stati Uniti grazie a “La Grande Bellezza”, “Il Divo” e alla serie “The Young Pope”, questo è un ritorno molto atteso.

La critica americana applaude Sorrentino

Pochi registi sanno raccontare la bellezza come Paolo Sorrentino”, scrive Mahnola Dargis sul New York Times. La giornalista sottolinea quanto sia “piacevole immergersi nell’universo ricco, stilizzato e pieno di dettagli” del regista napoletano. La recensione, uscita ieri sera online, mette in luce la capacità di Sorrentino di creare mondi visivi unici e profondi, popolati da “personaggi caldi, vivi e irripetibili”. E non manca un elogio per Toni Servillo: secondo il Times, l’attore “rimane il volto più affascinante del cinema di Sorrentino”, capace di cambiare pelle da un ruolo all’altro con una “precisione quasi disarmante”.

Toni Servillo, il volto italiano che conquista l’America

Negli Stati Uniti, Servillo è ormai un volto noto. Il pubblico lo ricorda soprattutto per “La Grande Bellezza”, che nel 2014 ha vinto l’Oscar come miglior film straniero. Ma è anche grazie a ruoli in “Gomorra” e “Il Divo” che ha mostrato una grande varietà espressiva. In “La Grazia” dà vita a Mariano, un presidente che si avvia alla fine della sua carriera politica. Kyle Smith, critico del Wall Street Journal, sottolinea come l’attore italiano porti sullo schermo “una gravità tale che basta un piccolo cambio d’espressione per catturare l’attenzione”. Smith definisce il film “un omaggio alla maturità e a quelle figure sagge che spesso diamo per scontate”.

Un film tra delicatezza e leggerezza

“La Grazia” si distingue per una fotografia curata e atmosfere sospese, due tratti che da sempre contraddistinguono il cinema di Sorrentino. Il Wall Street Journal ha descritto il film come “una lacrima che galleggia nello spazio, sospesa tra fragilità e leggerezza”. Una bella immagine che racconta il tono del film: malinconico ma mai pesante, attento ai piccoli dettagli della vita e ai sentimenti dei personaggi. La colonna sonora di Lele Marchitelli accompagna senza mai sovrastare, mentre le scenografie, tra interni austeri e scorci urbani, mostrano un’Italia riconoscibile ma mai banale.

Il feeling tra Sorrentino e il pubblico americano

Non è la prima volta che Sorrentino conquista la critica americana. Già con “La Grande Bellezza” aveva raccolto consensi unanimi, finendo spesso accostato a registi come Fellini e Antonioni. Questa volta, però, l’accoglienza è ancora più calorosa. Alla proiezione stampa di ieri mattina al Lincoln Center, la sala era piena di giornalisti e addetti ai lavori. Al termine della visione sono scattati lunghi applausi e si sono scambiate impressioni nei corridoi. “Sorrentino sorprende sempre”, ha detto un redattore del Los Angeles Times. “Anche quando racconta storie intime e apparentemente semplici”.

Verso la stagione dei premi

Con l’uscita americana, “La Grazia” entra ufficialmente in corsa per gli Oscar 2026 come miglior film internazionale. La distribuzione è curata da Sony Pictures Classics, che in passato ha portato fortuna a Sorrentino. Secondo fonti vicine alla produzione, il film potrebbe ricevere anche nomination per la regia e per l’interpretazione di Servillo. Nei prossimi giorni sono in programma proiezioni speciali a Los Angeles e Chicago, con incontri aperti e sessioni di domande e risposte.

Il pubblico americano si prepara così a riscoprire il cinema italiano attraverso lo sguardo unico di Sorrentino. E mentre le prime recensioni sono chiare – “un film da non perdere”, scrive Variety – resta da vedere quale sarà la risposta degli spettatori nelle prossime settimane. Per ora, il ritorno sembra azzeccato: tra fragilità e leggerezza, proprio come quella lacrima sospesa evocata dalla critica.