Marito della donna uccisa in casa trovato gravemente ferito: mistero sull’arma del delitto e il suo allontanamento

Marito della donna uccisa in casa trovato gravemente ferito: mistero sull'arma del delitto e il suo allontanamento

Marito della donna uccisa in casa trovato gravemente ferito: mistero sull'arma del delitto e il suo allontanamento

Matteo Rigamonti

Dicembre 5, 2025

Ancona, 5 dicembre 2025 – Nazif Muslija, 50 anni, è stato ritrovato gravemente ferito ma ancora vivo nella campagna tra Monte Roberto e Macerata, poche ore dopo l’omicidio della moglie, Sadjide Muslija, uccisa nella loro casa di Pianello Vallesina. L’uomo, accusato di averla colpita a morte con un tubo da cantiere, era sparito subito dopo il delitto, facendo perdere le sue tracce e scatenando una vasta caccia all’uomo guidata dai carabinieri.

La fuga e il ritrovamento nei campi tra Monte Roberto e Macerata

Gli investigatori hanno ricostruito che Muslija ha lasciato la casa di famiglia poco dopo le 7 di ieri mattina, abbandonando la moglie senza vita nel letto matrimoniale. Da quel momento, il suo telefono risultava spento e la sua auto, una Smart bianca, è stata vista dirigersi verso l’entroterra maceratese. È stato solo intorno alle 14.30 che alcuni carabinieri hanno trovato la vettura abbandonata su una stradina sterrata vicino a Matelica. A pochi passi, in un’area difficile da raggiungere tra rovi e sterpaglie, hanno scoperto l’uomo a terra, con ferite profonde da taglio e segni di grave dissanguamento.

I soccorritori del 118 sono intervenuti subito: “Le condizioni sono critiche, ma è ancora vivo”, ha detto uno di loro. Muslija è stato portato d’urgenza all’ospedale di Macerata, dove è piantonato in terapia intensiva.

L’arma del delitto: un tubo da cantiere abbandonato vicino casa

Nelle stesse ore, i carabinieri hanno trovato quello che potrebbe essere l’arma usata per uccidere Sadjide Muslija: un tubo di ferro da cantiere, lungo circa un metro, appoggiato al muro esterno della loro abitazione a Pianello Vallesina. Sul tubo sono state trovate tracce di sangue e capelli. Le prime analisi del medico legale indicano che la donna ha riportato ferite profonde alla testa e al torace, compatibili con un oggetto contundente come quel tubo.

“Stiamo facendo tutti gli accertamenti per capire se il tubo è davvero l’arma del delitto”, ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Ancona. Il tubo è stato inviato ai laboratori della scientifica per ulteriori verifiche.

Un passato segnato da violenze e denunce

La coppia non era nuova alle cronache della polizia. Sei mesi fa, Nazif Muslija era stato arrestato per maltrattamenti in famiglia dopo l’ennesima aggressione contro la moglie. Dopo un periodo di allontanamento, però, erano tornati a vivere insieme nella stessa casa. “La situazione era difficile, ma sembrava che le cose si fossero calmate”, ha raccontato una vicina, ancora scossa per quanto successo.

Fonti investigative riferiscono che la donna non aveva mai fatto richiesta di protezione definitiva. “Aveva paura, ma non voleva lasciare né la casa né i figli”, ha confidato un’amica della famiglia.

Le indagini e il mandato di fermo internazionale

Subito dopo il ritrovamento del corpo di Sadjide, la Procura di Ancona ha emesso un mandato di fermo internazionale contro il marito. Gli inquirenti temevano che potesse scappare all’estero: “C’erano segnali che indicavano una possibile fuga”, ha spiegato il procuratore capo. Solo grazie al ritrovamento della Smart bianca si è riusciti a restringere le ricerche.

Adesso gli investigatori stanno ricostruendo le ultime ore della coppia e analizzando i tabulati telefonici per capire se Muslija abbia avuto aiuti o contatti durante la fuga.

Una comunità sotto shock

A Pianello Vallesina la notizia si è diffusa rapidamente. “Non ce lo aspettavamo, sembravano tranquilli negli ultimi tempi”, ha detto un commerciante del paese. La casa della famiglia Muslija è sotto sequestro: davanti al cancello, amici e conoscenti hanno lasciato mazzi di fiori.

Le indagini continuano, mentre la comunità si interroga su cosa abbia portato a questa nuova tragedia familiare nell’entroterra marchigiano e se ci siano state responsabilità o omissioni.