Marty Supreme conquista la top 10 di Afi: una battaglia avvincente dopo l’altra

Marty Supreme conquista la top 10 di Afi: una battaglia avvincente dopo l'altra

Marty Supreme conquista la top 10 di Afi: una battaglia avvincente dopo l'altra

Giada Liguori

Dicembre 5, 2025

Los Angeles, 5 dicembre 2025 – Ieri l’American Film Institute ha svelato i 10 migliori film dell’anno, segnando una tappa chiave nella corsa agli Oscar e confermando la forza di una stagione cinematografica che ha saputo mescolare grandi produzioni e film più personali. Tra i titoli in evidenza ci sono Hamnet di Chloé Zhao, Marty Supreme di Josh Safdie e la doppietta targata Warner Bros.: Una Battaglia Dietro l’Altra di Paul Thomas Anderson e Sinners di Ryan Coogler. La cerimonia, molto attesa dagli addetti ai lavori come uno degli appuntamenti più affidabili della stagione dei premi, si è tenuta nella storica sede dell’AFI a Los Angeles, poco dopo le 18 ora locale.

Una stagione che unisce blockbuster e cinema d’autore

La lista dei migliori film stilata dall’American Film Institute racconta una stagione in cui si sono mescolati successi al botteghino e pellicole più intime. Accanto ai grandi nomi del settore, come James Cameron con “Avatar: Fire and Ash” e Jon M. Chu con “Wicked: For Good”, spiccano registi indipendenti e nuove promesse. Chloé Zhao, già premiata agli Oscar per “Nomadland”, torna con Hamnet, tratto dal romanzo di Maggie O’Farrell, mentre Clint Bentley conquista l’attenzione con Train Dreams.

Non mancano i maestri: Paul Thomas Anderson firma “Una Battaglia Dietro l’Altra”, mentre Guillermo del Toro propone il suo “Frankenstein”. Tra i registi che stanno guadagnando terreno creativo, l’AFI indica anche Noah Baumbach con “Jay Kelly” (con George Clooney) e Josh Safdie con “Marty Supreme”, che vede Timothée Chalamet protagonista.

Televisione in fermento tra novità e conferme

Sul versante tv, l’AFI ha scelto come migliori programmi dell’anno il medical drama The Pitt (HBO Max), la serie adolescenziale Adolescence (Netflix), e due produzioni Apple TV: Severance e The Studio. Queste scelte confermano quanto le piattaforme streaming siano oggi centrali nella produzione di contenuti originali, capaci di rinnovare la televisione con storie che colpiscono pubblici diversi.

Per gli esperti del settore, titoli come “Severance” – già premiato in diversi ambiti tecnici – dimostrano l’attenzione crescente verso prodotti che uniscono scrittura, regia e innovazione visiva. “Abbiamo voluto premiare la qualità nel suo insieme, non solo il successo commerciale”, ha detto un membro della giuria AFI durante la presentazione.

Jafar Panahi e il cinema che va oltre i confini

Uno dei momenti più toccanti della serata è stato il riconoscimento speciale, l’AFI Special Award, assegnato a “Un Semplice Incidente”, scritto e diretto dal regista iraniano dissidente Jafar Panahi. Il film, già premiato a Cannes e candidato ufficiale della Francia agli Oscar, ha ottenuto un premio riservato a produzioni che escono dai classici parametri dell’istituto – come film internazionali o opere fuori dagli Stati Uniti.

Negli anni scorsi, lo stesso premio era andato a pellicole come “The King’s Speech”, “The Artist”, “Roma”, “Parasite”, “Belfast” e “Gli Spiriti dell’Isola”. Un segnale chiaro della volontà dell’AFI di guardare oltre i confini nazionali e celebrare il cinema come linguaggio universale. “Il lavoro di Panahi è un atto di coraggio artistico e civile”, ha commentato uno dei selezionatori.

La top ten AFI, un indicatore per gli Oscar

La lista dell’American Film Institute è considerata dagli addetti ai lavori una delle guide più affidabili in vista degli Academy Awards. Negli ultimi dieci anni, la top ten AFI ha coinciso in media con sette-otto delle nomination finali per il miglior film agli Oscar. Anche quest’anno, secondo le prime valutazioni, la tendenza si conferma.

Le scelte dell’AFI non solo fotografano lo stato del cinema americano ma spesso anticipano le preferenze dell’Academy. Tuttavia, come ricordano molti a Los Angeles, la corsa ai premi è ancora lunga: nelle prossime settimane si capirà se titoli come “Hamnet” o “Marty Supreme” riusciranno davvero a portarsi a casa la statuetta più ambita. Intanto la stagione dei riconoscimenti entra nel vivo, tra aspettative, pronostici e qualche sorpresa dietro l’angolo.