Oro in discesa: il prezzo scende a 4.191 dollari

Oro in discesa: il prezzo scende a 4.191 dollari

Oro in discesa: il prezzo scende a 4.191 dollari

Giada Liguori

Dicembre 5, 2025

Milano, 5 dicembre 2025 – Questa mattina, sui principali mercati delle materie prime, il prezzo dell’oro ha segnato una leggera flessione. Alle 9:30, il valore spot si è fermato a 4.191,34 dollari l’oncia, in calo dello 0,27% rispetto alla chiusura di ieri. Sul fronte dei futures, il contratto Comex con consegna a febbraio scambia a 4.218,80 dollari, giù dello 0,32%. Un movimento contenuto, che però riflette le incertezze degli investitori mentre si avvicina la fine dell’anno.

Perché l’oro perde terreno? Tra dati economici e attese sui tassi

Gli esperti di Intesa Sanpaolo spiegano che la debolezza dell’oro in questi giorni è legata soprattutto alle attese sui tassi d’interesse negli Stati Uniti. “Il mercato si chiede quanto la Federal Reserve sarà pronta a rallentare la stretta monetaria nel 2026”, racconta un operatore della City di Londra contattato da alanews.it. I dati sull’occupazione americana, usciti ieri, mostrano un rallentamento, ma non abbastanza per spingere la banca centrale a cambiare subito rotta. Così, il metallo giallo – tradizionalmente un bene rifugio – risente delle oscillazioni del dollaro e dei rendimenti obbligazionari.

Dollaro forte e rendimenti in salita: il quadro globale

Oggi il dollaro resta saldo contro le principali valute. “Quando il biglietto verde si rafforza, l’oro perde appeal tra gli investitori fuori dagli Stati Uniti”, osserva Marco Valli, responsabile macroeconomia di UniCredit. Intanto, i rendimenti dei Treasury a dieci anni sono tornati sopra il 4,3%, un livello che storicamente pesa sui metalli preziosi. In questo contesto, molti preferiscono aspettare, in attesa di segnali più netti dalla Fed e dai dati economici di dicembre.

Volumi bassi e calma sul mercato: cosa aspettarsi

Nonostante il calo, i volumi restano sotto la media degli ultimi mesi. “Siamo in una fase di consolidamento”, ammette un trader di Francoforte. L’oro si muove con prudenza, in vista delle feste e della chiusura dell’anno fiscale per molti fondi. Bloomberg segnala una volatilità implicita sui futures sotto il 12%, indice che non si prevedono scossoni forti almeno fino a metà dicembre.

Gli operatori restano cauti

Tra gli addetti ai lavori italiani domina la prudenza. “Non vediamo segnali per una svolta nel breve”, confida a alanews.it un gestore milanese che segue i metalli preziosi. Anche le grandi case d’investimento americane restano in attesa: Goldman Sachs ha abbassato il target per il primo trimestre 2026, fissandolo a 4.250 dollari l’oncia. Una revisione che rispecchia l’incertezza geopolitica e l’ipotesi che le banche centrali mantengano a lungo politiche restrittive.

Il futuro dell’oro: inflazione e tensioni geopolitiche nel mirino

L’attenzione resta alta su possibili nuovi shock geopolitici o su un ritorno dell’inflazione. “L’oro è sempre una copertura contro l’imprevisto”, ricorda un analista di Société Générale. Ma per ora la domanda fisica, soprattutto dai grandi acquirenti asiatici, non basta a spingere i prezzi oltre i 4.200 dollari. Solo sorprese dai dati o dalla scena internazionale potrebbero cambiare le carte in tavola.

In sintesi, oggi il mercato delle materie prime resta cauto: l’oro continua a perdere terreno, ma senza panico o vendite forzate. Tutti gli occhi sono puntati sulle prossime mosse della Federal Reserve e sugli sviluppi dell’economia globale.