Los Angeles, 5 dicembre 2025 – Quentin Tarantino, il regista che ha segnato un’epoca con Pulp Fiction, ha scatenato un nuovo putiferio a Hollywood. Durante un’intervista nel podcast di Bret Easton Ellis, ha criticato senza mezzi termini due attori: Paul Dano e Owen Wilson. L’episodio, appena uscito, ha subito acceso le reazioni nel mondo del cinema americano, già scosso dalla scelta di Tarantino di mettere da parte il suo decimo film.
Tarantino senza peli sulla lingua: “Dano? Una salsa insipida”
Parlando con Ellis, noto soprattutto per “American Psycho”, Tarantino ha parlato dei suoi film preferiti degli ultimi 25 anni. Ma tra una battuta e l’altra, non ha risparmiato bocciature nette. Su Owen Wilson, volto familiare nei film di Wes Anderson, ha detto: “Non lo sopporto. Anche se mi piace ‘Midnight in Paris’ di Woody Allen, lui proprio non lo reggo”. Un giudizio secco, senza appello.
Il vero colpo è stato riservato a Paul Dano. Dopo aver messo “There Will Be Blood – Il Petroliere” di Paul Thomas Anderson al quinto posto nella sua top ten, Tarantino ha definito Dano “una salsa insipida” e “l’attore più debole della Sag”, il sindacato degli attori americani. Non si è fermato qui: “È una mezza cartuccia”, ha aggiunto, suggerendo che “Austin Butler sarebbe stato perfetto per quel ruolo”, riferendosi ai gemelli interpretati da Dano nel film con Daniel Day-Lewis.
Hollywood si schiera: tutti per Paul Dano
Le parole di Tarantino hanno fatto subito rumore. Nel giro di poche ore, molti colleghi hanno preso le difese di Paul Dano. Il regista Matt Reeves, che ha lavorato con lui in “The Batman”, ha detto chiaro e tondo: “Dano è un attore straordinario e una persona eccezionale”. Anche Ben Stiller, regista della miniserie “Escape at Dannemora” con Dano, ha scritto su X (ex Twitter): “È semplicemente geniale”.
Non è mancato nemmeno l’intervento di Alec Baldwin, che su Instagram ha pubblicato un video chiaro: “Voglio solo dire che amo Paul Dano. E se non lo ami…”, ha aggiunto facendo il gesto del silenzio con il dito sulle labbra. Un chiaro segnale di sostegno in un clima di solidarietà che si fa sentire forte intorno all’attore, considerato da molti uno dei talenti più versatili del cinema americano recente.
Il decimo film rimandato: che fine ha fatto Tarantino
Sul fronte personale, Quentin Tarantino resta un mistero. La scorsa primavera aveva annunciato di aver accantonato il progetto chiamato “The Movie Critic”, il film che avrebbe dovuto essere il suo saluto definitivo alla regia. Nel cast c’erano già nomi importanti, come Brad Pitt, che con “C’era una volta… a Hollywood” aveva vinto l’Oscar nel 2020.
“Non era più il film giusto da fare”, aveva detto Tarantino in una delle poche dichiarazioni pubbliche recenti. Da allora si è tenuto lontano dai riflettori, lasciando spazio a molte ipotesi: un ritiro anticipato o magari nuovi progetti ancora segreti.
Hollywood divisa tra critiche e difese
Le parole di Tarantino arrivano in un momento delicato per il cinema americano, ancora scosso dagli scioperi e con una stagione dei premi che si annuncia incerta. Il regista ha riaperto il dibattito sul rapporto tra chi dirige e chi recita, e su quanto si possa o si debba criticare pubblicamente nel mondo dello spettacolo.
Nel frattempo, tra i viali di Los Angeles e gli studi cinematografici, la discussione non si placa. C’è chi difende il diritto di un autore di parlare senza filtri e chi invece chiede più rispetto per colleghi e professionisti. Intanto, in mezzo a queste polemiche, attori come Paul Dano continuano a lavorare e a conquistare ruoli importanti, mantenendo intatto il loro valore nel panorama del cinema.
