Allerta per i cinema: il futuro incerto con Netflix e Warner in pericolo

Allerta per i cinema: il futuro incerto con Netflix e Warner in pericolo

Allerta per i cinema: il futuro incerto con Netflix e Warner in pericolo

Giada Liguori

Dicembre 6, 2025

Roma, 6 dicembre 2025 – L’acquisizione di Warner Bros. Discovery da parte di Netflix sta mettendo in subbuglio il mondo del cinema in Europa e in Italia. Gli esercenti cinematografici, riuniti nell’Anec (Associazione Nazionale Esercenti Cinema), lanciano l’allarme. Temono che questa operazione possa mettere in crisi la centralità delle sale e causare “danni irreparabili” a tutto il settore.

Sale a rischio: l’allarme degli esercenti

Alle Giornate Professionali di Cinema a Sorrento, concluse il 4 ottobre, si era già parlato a lungo della necessità di salvaguardare l’uscita in sala. L’Anec aveva chiesto un riequilibrio nella filiera, puntando soprattutto a far rispettare di nuovo la cronologia dei media. Il nodo delle “window” – cioè il tempo che passa tra l’uscita al cinema e quella sulle piattaforme streaming – è diventato terreno di battaglia tra esercenti e colossi digitali.

“Le trattative tra Netflix e Warner Bros. Discovery – ha ricordato l’Anec in una nota – richiedono una riflessione urgente sulla tenuta del modello attuale”. Il timore, condiviso anche fuori dall’Italia, è che questa fusione limiti drasticamente i film destinati alle sale e indebolisca l’esclusività delle uscite cinematografiche, un elemento fondamentale per garantire varietà e valore culturale all’esperienza in sala.

Il grido d’allarme arriva dall’Europa

La preoccupazione non è solo italiana. L’Unic (Unione Internazionale dei Cinema), che riunisce circuiti e associazioni di 39 Paesi europei, ha diffuso un comunicato molto chiaro. Il presidente Phil Clapp e la Ceo Laura Houlgatte parlano di “forti preoccupazioni” per gli effetti dell’operazione su contenuti, diversità dell’offerta e sostenibilità economica delle sale.

“Abbiamo già visto cosa è successo dopo che Disney ha comprato la Fox”, si legge nel comunicato. “La scomparsa di una grande casa di produzione in un gruppo guidato da un operatore poco interessato alla sala rischia di ridurre di molto il numero di film disponibili”. Un rischio concreto, secondo gli esercenti, che può tradursi in perdita di posti di lavoro e chiusura di molte sale, soprattutto nei centri più piccoli.

Netflix e il modello che cambia il cinema

L’Anec sottolinea come, finora, Netflix non abbia mai puntato a un modello basato sulle sale. I film prodotti dalla piattaforma arrivano in sala solo per pochi giorni, spesso poco prima dell’uscita online, principalmente per poter partecipare ai premi. “Un’offerta così ridotta – spiega il presidente Anec Mario Lorini – che privilegia lo streaming a discapito della sala non può che fare male all’industria del cinema”.

In Italia, la questione si unisce ad altre criticità: il settore aspetta ancora risposte su come saranno recuperati i tagli della legge finanziaria e sulla stabilizzazione degli incentivi per le sale. “Senza regole chiare sulle window e senza strumenti adeguati – aggiunge Lorini – rischiamo di perdere un pezzo importante della nostra cultura e della nostra economia”.

Un appello alle istituzioni: il cinema va difeso

Per questi motivi, l’Anec chiede che ogni grande operazione nel mercato audiovisivo venga esaminata con attenzione dalle autorità. “Difendere la sala – sottolinea Lorini – significa proteggere la varietà dei contenuti, la pluralità degli operatori e il valore dell’esclusiva cinematografica”.

Il presidente Anec rivolge un appello diretto al ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e alla sottosegretaria Lucia Borgonzoni: “Serve un confronto istituzionale ampio, anche a livello europeo, per evitare che il futuro del cinema venga deciso solo dai grandi colossi dello streaming”. La partita è aperta. Il settore aspetta risposte.