Milano, 6 dicembre 2025 – Carlo Vanzini, 54 anni, la voce che tutti riconoscono della Formula 1 su Sky, ha scoperto di avere un tumore al pancreas lo scorso 18 giugno. Una diagnosi arrivata quasi per caso, come racconta lui stesso, ma in tempo per provare a combattere. “Sono un malato fortunato”, ha detto in un’intervista al Corriere della Sera, sottolineando quanto la rapidità abbia fatto la differenza rispetto alla sorella Claudia, morta cinque anni fa per la stessa malattia.
Una scoperta inattesa, ma decisiva
“Non me ne sono accorto davvero”, spiega Vanzini, seduto nel salotto di casa a Milano, mentre la moglie Cristina Fantoni – anche lei giornalista e volto di La7 – e i figli Luca, Giacomo e Anita gli girano intorno. Tutto è partito da un post su Instagram di un collega, Davide Camicioli, dal centro Formula Medicine di Viareggio. “Quest’anno avevo pensato di saltare il check-up”, racconta, “ma appena ho visto quel post ho chiamato Davide. In sottofondo sentivo il medico che gli diceva di portarmi il mercoledì successivo”. Da lì è arrivata una ecografia addominale e la frase dell’ecografista Lorenzo: “Dobbiamo parlare, c’è una lesione; si può prendere, ma devi muoverti in fretta”.
La corsa contro il tempo tra esami e paura
In poche ore, la famiglia si attiva. Cristina prenota subito una Tac e una visita con il chirurgo a Verona. “Il medico mi ha fatto un disegno su un foglio e mi ha parlato dell’operazione dopo la chemio”, ricorda Vanzini. Solo allora ha intravisto una speranza: “Sapere che potevano operarmi mi ha dato un po’ di sollievo”. La chemioterapia è iniziata al San Raffaele di Milano, “a due minuti da casa”, precisa lui. L’amica Martina gli ha fissato l’appuntamento: “Mi ha dato del deficiente perché avrei dovuto chiamarla subito”. Il professor Stefano Crippa ha confermato la diagnosi e il percorso: un altro disegno, un’altra strada da seguire.
La famiglia, il vero sostegno
Ai figli – Luca, 22 anni; Giacomo, 17; Anita, 11 – la notizia è stata data solo a fine luglio, dopo una vacanza. “Cristina è stata bravissima”, dice Vanzini. “È la colonna portante della famiglia, una donna fortissima”. A prendere la parola è stata lei: “Papà si deve curare”. Carlo ha chiesto normalità: “Comportatevi come sempre, fatemi arrabbiare. Non ho bisogno di infermieri”. Un modo per tenere insieme la vita di tutti i giorni, anche se il corpo cambia: “Sono gonfio per il cortisone, senza barba e con la testa pelata… Alcuni hanno pensato che fosse un cambio look”.
Reazioni tra paddock e social
La notizia della malattia è arrivata anche al team Sky durante il viaggio per il Gran Premio d’Olanda. “Mi sono tolto il cappellino e gliel’ho detto così, all’improvviso”, ricorda. “Sono stati tutti fantastici”. Sui social, invece, la voce si è sparsa ancora più veloce delle auto in pista: “Giorni fa sono finito in tendenza su X per il mio aspetto. Alcuni hanno scritto ai miei figli”. Proprio Luca gli ha chiesto di raccontare tutto pubblicamente.
Fede e speranza in mezzo alla battaglia
La fede? “Non nel modo tradizionale”, ammette Vanzini. “Non vado in chiesa. Ogni tanto accendo una candela per mia sorella. Ma quando sono in montagna, dopo che se ne sono andati tutti, mi metto a parlare con Dio”. La paura c’è stata, soprattutto quando l’oncologo ha parlato di radioterapia e del rischio che l’operazione saltasse. Ma oggi a prevalere è la speranza. “Sì, sono ottimista”, dice citando Vecchioni: “Pianterai un ulivo, convinto ancora di vederlo fiorire”.
Il cammino verso l’operazione
Dopo dieci sedute di chemioterapia, ne manca solo una. Se tutto va come previsto, a fine gennaio Vanzini potrà affrontare l’intervento chirurgico. Un traguardo vicino, ma ancora incerto. “Non mi chiedo perché sia successo a me”, confida. “Mi toglierebbe solo energie. E io ne ho bisogno per guarire”.
Questa storia, fatta di diagnosi tempestive, corse tra ospedali e una normalità difesa con forza, lascia spazio alla paura, ma anche a una fiducia concreta nel futuro. E a una famiglia che non molla nemmeno davanti alla malattia più difficile.
